Mese: Luglio 2023

FRAMMENTI. Personale di Alessandro Angeletti dal 18 al 23 luglio a Roma

Martedì 18 luglio 2023 vernissage della mostra personale dell’artista Alessandro Angeletti dal titolo “Frammenti”.
L’evento, organizzato e curato da Spazio 40 Art, si terrà presso la Galleria Il Laboratorio di Roma, in Via del Moro 49, dal 18 al 23 luglio 2023.

@Alessandro Angeletti


La Mostra sarà accompagnata dalla monografia “Angeletti 1975 – 2022”, curata da Silvia Ranzi (edita da PRINP Editoria d’ Arte, Torino 2023), autrice anche del testo di presentazione.
“Una carriera Cinquantennale ricca e feconda contraddistingue il variegato percorso dell’artista Alessandro Angeletti, nato a Roma, con formazione presso il Liceo Artistico di via di Ripetta e studi universitari di Architettura.
Il suo immaginario stilistico si afferma a partire dagli anni ’70, stagione in cui si affaccia quella “Poetica del frammento” da lui amata, perseguita nella valenza ideativa ed operativa per una ricomposizione unitaria del mondo sensibile, tra ideale e reale, mediante la tecnica del collage, con l’adozione di stralci di rotocalchi, arricchita da pastelli, inchiostri e vividi colori acrilici. Tali “metamorfosi formali”, cui si dedica fino al 1985, rappresentano peculiari ricostruzioni nella polifonia del “di-segno”, desunto dal reale: rivisitato in senso figurativo o secondo proiezioni astraenti e geometrico – lineari, “mappe iconiche” del suo credo stilistico.
Nell’arco di tempo che intercorre dal 1985 al 2000 uno studiato Espressionismo postmoderno con accenti New-Pop – colori acrilici su legno e su tela – si consolida nelle sue avvincenti opere dai tagli inusuali, accensioni cromatiche, straniamento tematico, ricercate ambientazioni ed impostazioni compositive.
Si tratta di un’innovativa fase produttiva in cui l’artista si avvale della lettura del testo dello psicologo russo Alfred L. Yarbus ”Eye Movements and vision”( Plenum Press, New York, 1967) sulla natura attiva del sistema visivo.
Nell’esigenza di interpretare la dilagante Civiltà dei consumi dell’era Globale, il suo estro capta e narra la seduzione dei media pubblicitari e digitali che, dilagando sulle esistenze dei singoli, si riflettono nei soggetti prescelti: assorte corporeità dell’Universo Femminile, la dinamica dell’Eros di coppia, il fascino della moda imperante, per riappropriarsi di un cammino esistenziale tra, sensualità ed ironia, nella concertazione intima ed universale delle coscienze, rivisitando il MITO antico tra passato e presente.
Il desiderio di scandagliare l’intermittenza collettiva “conscio-inconscio” quale energia ancestrale ed archetipica della dimensione multietnica e multiculturale dei popoli, induce Angeletti, dagli anni ’90 ad oggi, ad appassionarsi allo studio dell’Astrologia, pubblicando due significativi saggi nel 2009 e nel 2012 con Phasar Edizioni: “La Rivoluzione Natale in Astrologia. Come leggere una rivoluzione annuale in modo completo”, e “Astrologia delle Località. Come migliorare la nostra vita con la Rilocazione Astrogeografica”.
Le argomentazioni acquisite si tramutano in fonte ispirativa da cui nasce la realizzazione di un originale Ciclo di opere dalle carismatiche iconografie, cariche di accenti “fauve” per il loro vitalismo cromatico nell’arco di tempo che spazia dal 2015 al 2022.
Ideogrammi zodiacali simbolici fanno la loro comparsa secondo una Figurazione, che accoglie le ascendenze dialettiche tra Neo Espressionismo e Graffitismi latinoamericani.
Nelle “Figurazioni eclettiche” accorpate predomina la tecnica mista dell’acrilico e sabbia su linoleum inciso, applicato su pannelli di legno, che rende ragione di una polivalente estetica dalla visionarietà fantasmagorica originale, carica di cromatismi saturi dai caldi tonalismi.
Il temperamento ispirativo ed operativo di Angeletti dimostra dunque di non avere confini nel proporre le molteplici finalità estetiche di “parabole artistiche” attinte dal Contemporaneo con accorgimenti studiati dai moderni risvolti, interprete delle nuove rivoluzioni tecnologiche e commerciali, per favorire sul piano intergenerazionale la sostenibilità laica verso un Eden sociale dei valori collettivi, evocando la sacralità relazionale nella reciprocità irriducibile della similarità umana che trova risonanza nei versi del poeta cileno Pablo Neruda: “Amo il pezzo di terra che tu sei, perché delle praterie planetarie altre stelle non ho. Tu ripeti la moltiplicazione dell’universo”, Sonetto XVI°”.
(Silvia Ranzi – Tratto da Sinestesie formali)

FRAMMENTI
Personale di Alessandro Angeletti
18 – 23 luglio 2023
Galleria Il Laboratorio
Via del Moro 49 – Roma (Trastevere)

Ingresso libero
Inaugurazione martedì 18 luglio ore 18.30
Mercoledì – domenica ore 12.00 – 21.00
Info +39.347.1405004 – spazio40@tiscali.it

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CALABRISELLA MIA FACCIAMO L’AMORE CON LA SARDELLA E IL VINO CIRO’ @ DI EMYLIU’ SPATARO

ASCOLTA DALLA VOCE DI EMYLIU’ IN CIROTANO

Passeggiando per Roma mi imbatto in una irresistibile bancarella, piena di ogni prelibatezza della Calabria Saudita, come chiamo affettuosamente la mia terra d’origine.


Luigi Veronelli, famoso giornalista gastronomo, decantò il vino di Cirò, mia cittadina natale, come un prodotto prestigioso della terra Calabrese che anticamente, ai tempi della Magna Grecia, veniva inviato in dono su delle imbarcazioni agli atleti vincitori delle Olimpiadi di Atena.


La sardella poi, “a sardedda”, una densa salsa spalmabile che si fa con il bianchetto, la neonata delle sardine, che una volta pepata e salata, viene lasciata macerare per mesi in contenitori di coccio, è un’altra specialità con la quale posso dire di essere quasi stata svezzata. Ed è per questo che la mia soglia del piccante è piuttosto elevata.


In tempi di guerra si racconta era ritenuta il “caviale dei poveri”, perché poteva essere procurata in grande quantità dai pescatori del luogo, mentre oggi è considerata una specialità, confezionata in vasetti invoglianti e venduta a prezzi quasi turistici anche per gli indigeni.


Veniva messa anche nel “morzeddu” dei contadini, l’antica colazione che non si prepara nei piatti, ma nella pitta, un pane tipico calabrese, stemperandone il piccante con olio d’oliva e una buona bottiglia di Cirò, dal caldo colore rosso rubino, e dal sapore intenso e vellutato, pregno di fruttati sentori di bosco. Il Cirò con la sardella è la morte sua.


E potrei continuare descrivendo altri prodotti, come il Burrino, morbido formaggio a forma di piccolo palloncino, imbottito di burro fondente, e la formosa provola calabrese, che fusa come la scamorza sprigiona paradisiache fragranze, ma mi fermo qui, perché solo a scriverne sento un nostalgico languorino, e mi si gonfia il popò come un palloncino.


Calabrisella vostra Mava Fankù di Emyliù Spataro

ASCOLTA “TARANTA REGGAE” di EMILIO SPATARO, MUSICISTA ETNICO di CIRO’ MARINA

IL SABATO TEATRALE: CRISTO E LA MADDALENA, UN INCONTRO D’AMORE. DI KHALIL GIBRAN

ASCOLTA IL BRANO INTERPRETATO DA ALESSIO PAPALINI, ATTORE TEATRALE

Fu nel mese di giugno che lo vidi per la prima volta.

Camminava nel campo di grano quando passai con le ancelle, ed era solo.

Il ritmo del suo passo era diverso da quello di ogni altro uomo, e non somigliava, il suo incedere, a nulla che avessi mai visto. Non è in quel modo che gli uomini misurano con i passi la terra.

Mi fermai un istante e sollevai la mano in segno di saluto. Ma lui non si voltò, lui non mi rivolse lo sguardo.

Lo odiai.

Respinta in me stessa, così mi sentii; e fredda come se intorno a me infuriasse una tempesta di neve. Ero scossa da brividi.

Quella notte lo vidi in sogno; mi dissero, dopo, che gridavo nel sonno e mi agitavo senza pace nel letto.

Era il mese d’agosto quando lo rividi. Il mio schiavo, l’egizio, venne da me e disse: «Quell’uomo è venuto di nuovo. È là, nel tuo giardino, seduto all’ombra del cipresso».

Guardai, e fremette l’anima mia, perché lui era bello. Indossai allora abiti di Damasco, sandali dorati e lasciai la casa per andare da lui.

E quando l’ebbi di fronte, gli dissi: «Buongiorno a te».

E lui disse: «Buongiorno a te, Miriam».

E mi guardò, e i suoi occhi notturni mi videro come nessun uomo mi aveva mai vista. D’improvviso fui come nuda, e ne ebbi vergogna. Eppure mi aveva solo detto: «Buongiorno a te».

Gli dissi allora: «Non vuoi entrare nella mia casa?».

E disse lui: «Non sono già nella tua casa?».

Allora non capii cosa intendesse: oggi lo so.

E io dissi: «Non vuoi dividere il pane e il vino con me?».

E lui disse: «Sì, Miriam, ma non ora».

E la voce del mare era nelle sue parole, e la voce del vento e degli alberi. E quando le pronunciò, la vita parlò alla morte. Perché, amico mio, io ero morta, sappilo. Ero una donna che aveva divorziato dall’anima. Vivevo separata da questo essere che ora vedi. Appartenevo a tutti gli uomini, e a nessuno. Prostituta, mi chiamavano, e donna posseduta da sette demoni. Ero maledetta, ed ero invidiata.

Ma quando i suoi occhi d’aurora guardarono i miei occhi, tutte le stelle della mia notte si dileguarono, e io divenni Miriam, solo Miriam, una donna ormai perduta alla terra che aveva conosciuto, e che si era ritrovata in un mondo diverso.

E ancora e nuovamente gli dissi: «Vieni nella mia casa e dividi pane e vino con me».

E lui: «Perché m’inviti a essere tuo ospite?».

E io: «Ti prego, vieni nella mia casa».

Tutto quello che in me era zolla, tutto quello che in me era cielo, lo chiamava a gran voce.

Lui allora mi guardò, e il meriggio dei suoi occhi era su di me, e disse:

«Tu hai molti amanti, ma io solo ti amo.

Gli altri, quando ti sono vicini, amano se stessi: io amo te in te stessa.

Altri uomini vedono in te una bellezza che appassirà prima ancora dei loro anni.

Ma io vedo in te una bellezza che non appassirà mai, e nell’autunno dei tuoi giorni questa bellezza non avrà paura di specchiarsi, e non conoscerà oltraggio. Solo io amo in te l’invisibile».

Poi disse a voce bassa: «Va’ ora. Se questo cipresso è tuo e non vuoi che sieda alla sua ombra, andrò per la mia strada».

E io gridai a lui e gli dissi: «Maestro, vieni nella mia casa. Ho per te incenso da bruciare, e una bacinella d’argento per i tuoi piedi. Tu sei un estraneo ma non sei un estraneo. Ti supplico, vieni nella mia casa».

Allora si alzò e mi guardò proprio come immagino che le stagioni dall’alto guardino verso il campo: sorrise.

E ancora disse: «Tutti gli uomini ti amano per loro stessi. È per te che io ti amo».

Poi se ne andò.

Nessun altro uomo camminò mai come lui camminava.

Era un soffio nato nel mio giardino, che alitava verso oriente?

O una tempesta, che avrebbe squassato sin dalle fondamenta tutte le cose?

Non lo sapevo, allora, ma quel giorno il tramonto dei suoi occhi uccise in me il drago, e divenni una donna, io divenni Miriam, Miriam di Mijdel.

Khalil Gibran

Gesù figlio dell’uomo

Licenza musica:

Title: Orchestra 3
Author: Magenta Six
Source: https://freemusicarchive.org/music/magenta-six/orchestra/orchestra-3/
License: CC BY 4.0
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LE DESTRE AL GOVERNO: COSA E’ CAMBIATO NEL BENE E NEL MALE? @ LA PILLOLA POLITICA DI MAVA FANKU’

Se le sinistre non sono più quelle di una volta, le destre sono fedeli a se stesse fin dall’avvento della Repubblica. Si possono solo camuffare per insinuarsi nel nostro ordinamento democratico, procurando danni grossi e grossolani. Da quando queste destre sono al Governo cosa è cambiato nel bene e nel male? Facciamo un riassuntino.

Hanno cominciato a ottobre scorso, freschi di insediamento, con la norma anti-rave. Chissà perchè? Forse per sedare i tafferugli studenteschi in corso all’università La Sapienza di Roma contro il governo Meloni appena entrato in carica? Ma, probabilmente, anche per reprimere con largo anticipo il “rave” forse più fastidioso per il pensiero destro: le manifestazioni della comunità LGBTQ+ in previsione del Pride.

@FotoWeb Striscioni di protesta all’Università la Sapienza di Roma

Ma l’anti-rave non è andato perfettamente a buon fine, in quanto assai ambiguo, così l’hanno dovuto ridimensionare e correggere. Questa una sintesi del testo: “Viene limitata l’applicazione del nuovo articolo introdotto del codice penale, il 633-bis, ai soli organizzatori di grandi raduni su terreni altrui, in cui si faccia anche uso di sostanze stupefacenti che li punisce con il carcere da 3 a 6 anni e con multe da 1.000 a 10.000 euro. Ciò a patto che “deriva un concreto pericolo per la salute pubblica o per l’incolumità pubblica“. Per i partecipanti varrà sempre l’articolo 633, invasione di terreni ed edifici, con sanzioni pecuniarie e detentive più lievi (reclusione da 1 a 3 anni e una multa da 103 a 1.032 euro”. (Fonte La Repubblica).

@FotoWeb Roma Pride 2023

E il Pride di Roma? Hanno tentato di boicottarlo prima concedendo e poi negando il patrocinio della Regione Lazio a guida FdI, in un valzer impazzito di dichiarazioni. Come volevasi dimostrare. E magari l’anno prossimo ci riproveranno con altro.


Ma sorvoliamo le “quisquiglie” dei diritti e libertà violate, continuando ad osservare un recente rigurgito destro: i privilegi delle caste, con lo stop al taglio dei vitalizi per i senatori. Ma che bravi! Forse serviva a questo abolire il reddito di cittadinanza? E cos’altro?

@Foto Ansa – Massimo Percossi- L’aula del Senato della Repubblica, in occasione del Question Time, Roma 29 giugno 2023.

Ah, quasi mi sfuggiva la cosa più importante: cioé la matassa ingarbugliata dei massimi sistemi economici che, probabilmente, con tutto l’impegno che il cucuzzaro delle destre avrebbe potuto metterci se fosse stato in buona fede, non sarebbe riuscito a risolvere per mancanza di competenze. 

Più facile attuare lo scellerato piano di allontanamento dall’Europa ritardando i tempi di accettazione del prestito europeo.

E così il nostro Presidente Giorgia, proprio in questi giorni, sollecitata dalla necessità,  procede in corsa al cambiamento di 10 obiettivi per il Piano. Alcuni sono cambiamenti formali, addirittura solo lessicali. Altri chiedono più tempo e alcuni vanno a ridurre l’ambizione degli investimenti. Ma solo così l’Italia, in forte ritardo, può ancora sperare di ricevere i fondi europei.

@Foto DagoSpia – Il presidente del consiglio Giorgia Meloni con il ministro per gli affari europei Raffaele Fitto

Per ricevere in tempo le rate del Piano, l’Italia avrebbe dovuto completare una serie di obiettivi a scadenza regolare. Target non legati a una facile approvazione di leggi per vietare o autorizzare comportamenti a discrezione dell’esecutivo, ma opere da mettere a terra, contratti da siglare o bandi da assegnare.

Troppi investimenti e troppo lavoro, non sia mai!

Tuttavia, da quando è entrato in carica, il governo Meloni non è riuscito a portare a termine questi impegni assunti con la Commissione europea e le rate del PNRR continuano a slittare.

Al fine dI risolvere questo pasticcio – già costato all’Italia più di 7 mesi di ritardo nel ricevere la terza rata da 19 miliardi che ancora non si vede – il governo Meloni ha messo una toppa al pantalone sdrucito.

Mava Fankù

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LA VIDEORICETTA DI CHEF VENIO: UN’INSALATA DI RISO DA LECCARSI I BAFFI!

Insalata di riso:

Riso per insalata 250 g
Parmigiano grattugiato 50 g
Sale
Pepe
Mezzo limone
Zucchine 3
Prosciutto cotto a dadini 200 g
Tonno sott’olio di oliva 3 scatole
Mozzarella 250g
Fontina o groviera 150 g
Uova sode grattugiate 3
Olio extravergine di oliva

Procedimento:

Cuocere e freddare il riso (non freddarlo del tutto, la sua umidità è importante per far si che i sapori si distribuiscano uniformemente).
Mentre l’aquila bolle e il riso cuoce, tagliare a cubetti le zucchine e saltarle con olio, aglio, sale e pepe.
Mettere il riso in una ciotola larga e coprire con pellicola.
Iniziare a condire il riso con olio extravergine di oliva, sale, pepe, parmigiano e il succo di mezzo limone o un lime, mescolare con le mani, poi iniziare a mettere gli ingredienti partendo dal tonno, mescolando sempre con le mani; aggiungere il prosciutto cotto, la groviera, la mozzarella e infine le zucchine, ricordandosi che ogni aggiunta di ingrediente è un passaggio, quindi mescolare ogni volta.
Prendere le uova sode grattugiate, aggiungere olio extravergine di oliva, sale, pepe e emulsionare con una forchetta o una frusta, aggiungendole al riso.
Coprire con pellicola e fare riposare in frigo 2-3 ore .
Il riso tiepido non freddato completamente, continuerà la sua cottura, liberando l’umidità bloccata dalla pellicola; questo permetterà una maggiore e migliore sapidità dell’insalata di riso, avendo un piatto gustoso e non “insipido” già dal primo giorno, senza dover aspettare il giorno dopo per assaggiare un insalata di riso ricca e gustosa ,risparmiandoci la domanda: “Perché il giorno dopo è più buona?”.


Buon appetito e fate i buoni!

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“RITRATTE. DONNE DI ARTE E DI SCIENZA”13 luglio – 10 settembre 2023 al Museo Carlo Bilotti | Aranciera di Villa Borghese, Roma

Dal 13 luglio, presso il Museo Carlo Bilotti di Roma, apre al pubblico “Ritratte. Donne di arte e di scienza”, una mostra fotografica dedicata ai volti, alle carriere e al merito di donne italiane che hanno conquistato ruoli di primo piano nell’ambito della scienza e dei beni culturali.

L’esposizione, promossa da Roma CapitaleAssessorato alla CulturaSovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è curata e realizzata dalla Fondazione Bracco in collaborazione con Arthemisia.
Servizi museali Zetema Progetto Cultura.

La mostra, attraverso gli scatti del fotografo di fama internazionale Gerald Bruneau, mette in luce non solo la figura ma anche e soprattutto le capacità professionali di 40 donne che hanno raggiunto posizioni apicali nel loro settore.

Un itinerario eclettico di immagini e parole, che si snoda in luoghi spesso nascosti, tra vaste sale rivestite di marmi di palazzi d’epoca e laboratori di ricerca inaccessibili, per raccontare la guida sapiente di queste professioniste che non di rado propongono – attraverso la loro stessa biografia – un modello di governo inclusivo e ispirante.

La mostra propone due percorsi espositivi distinti ma complementari, oggi riuniti per la prima volta in un’unica esposizione, fortemente voluta da Fondazione Bracco nell’ambito del proprio intervento di contrasto agli stereotipi di genere e di promozione delle competenze, concepiti rispettivamente come asse prioritario di intervento per raggiungere la parità e unico discrimine per qualsiasi sviluppo personale e collettivo.

Ritratte. Donne di arte e di scienza” alterna dunque storie di donne alla guida di primarie istituzioni culturali del nostro Paese e di alcune tra le più importanti scienziate italiane, in un ideale unione di saperi tra arte e scienza, un viaggio esemplare tra luoghi d’arte e laboratori scientifici.

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I TAROCCHI – IL DIAVOLO, TRA SEDUZIONE E INFERNO

In copertina: Alexandre Cabanel “L’angelo caduto”, 1868

Il tuo fasto è disceso negli inferi, come la musica delle tue arpe. Sotto di te si stendono le larve, i vermi sono la tua coperta. Come sei caduto dal cielo, astro del mattino, figlio dell’aurora! Come fossi precipitato a terra, tu che aggredivi tutte le nazioni! Eppure tu pensavi in cuor tuo: “Salirò in cielo, al di sopra delle stelle di Dio erigerò il mio trono. Siederò sul monte dell’assemblea, ai confini del settentrione. Salirò sulle nubi più alte, sarò simile all’Altissimo”. (Is. 14: 11-14)

Dopo la trasformazione iniziata con La Morte, che ha dato vita alla prima di due figure alate, ora l’angelo dalle ali candide della Temperanza lascia spazio all’oscurità e alle fiamme che avvolgono il Diavolo.

Disponendo gli Arcani Maggiori in due file da 10, lasciando fuori mazzo lo 0 e il 21 (Matto e Mondo), notiamo immediatamente che l’Arcano V, il Papa, si pone sopra e specularmente al Diavolo, la Carta XV. In pratica il pontefice, che rappresenta Dio in terra e tutto ciò che ha a che fare con il culto dell’amore e del bene, sta all’opposto del Diavolo, signore e pontefice degli inferi. Quindi, nel mazzo si trovano due papi: uno del mondo di sopra e uno del mondo di sotto.

Anche la raffigurazione delle due Carte è molto simile: nel Papa, abbiamo una figura assisa su un trono, con il pastorale e la tiara, simboli del potere spirituale; davanti a lui sono inginocchiati due oranti. Il Diavolo domina da un piedistallo, tenendo tra le mani una torcia, e col capo ornato da lunghe corna. Ai suoi piedi si vedono due figure umane, che tiene legate con delle catene.

Le similitudini appaiono quindi evidenti, e laddove il Papa rappresenta il potere spirituale, il Diavolo al contrario ci parla delle passioni umane: il sesso, la gelosia, l’energia dirompente, il fuoco che arde il cuore, l’attrazione, il magnetismo, il fascino. Non era forse Lucifero – il portatore di luce – il più bello degli angeli? E il Diavolo dei Tarocchi non regge forse una torcia? Si parla di seduzione del male; ma si viene sedotti da ciò che vogliamo possedere, che ci piace, che ci lega – come le catene che vediamo raffigurate nella Carta – ai nostri desideri terreni. Per liberarci dal Diavolo dobbiamo guardarlo in faccia e conoscerlo: per questo motivo questo Arcano rappresenta anche una prova che il consultante deve affrontare. Le Carte vicine ci diranno se riuscirà a superarla.

Al contrario, il Diavolo assume un forte significato negativo. Si dice che col diavolo contro non si può iniziare niente, quindi si faccia attenzione agli inganni, alle dipendenze, alle illusioni, alle bugie. Mentre nel Diavolo al diritto l’energia è dirompente, qui invece essa subisce un blocco. Solo studiando bene la stesura completa sarà possibile comprendere come rimuoverlo affinché possa riprendere a fluire.

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UN PROCESSO PER STUPRO (ALLA PRESUNTA VITTIMA)

Cosa avete voluto? La parità dei diritti. Avete cominciato a scimmiottare l’uomo. […] Se questa ragazza fosse stata a casa, l’avessero tenuta presso il caminetto, non si sarebbe verificato niente!”. Arringa dell’avvocato Palmieri, da “Un processo per stupro” (1980, Einaudi).

Se verrà dimostrato quello che racconta mia figlia, e io credo a mia figlia, lei resterà segnata per tutta la vita. Spero che chi deve indagare e giudicare sappia valutare oggettivamente i fatti, indipendentemente dalla potenza politica del padre“. Con queste parole rilasciate al quotidiano La Repubblica, il padre della ragazza che ha denunciato per stupro Leonardo La Russa, figlio per presidente del Senato, intende chiarire la sua posizione e quella della figlia, presunta vittima. Presunta non in senso dispregiativo, bensì tale in quanto la giustizia sta lavorando, La giovane, secondo il centro antiviolenza della clinica Mangiagalli di Milano “presenta ferite compatibili con la violenza sessuale.

Non siamo qui per istituire un processo: sarà compito dei magistrati chiarire la vicenda. E’ invece intollerabile il lancio di fango verso questa ragazza e prima di lei, verso quella che denunciò uno stupro subito da Alex Grillo & amici, figlio del comico Cinque Stelle. Entrambe le donne sono state attaccate pesantemente dai padri dei giovani, forti della loro posizione politica: La Russa ha dichiarato che “la ragazza aveva assunto cocaina” e perciò le sue dichiarazioni erano inaffidabili; ma se la giovane davvero fosse stata drogata questo sarebbe stato um motivo in più affinché Leonardo evitasse contatti fisici con lei, visto lo stato di alterazione.

https://www.repubblica.it/politica/2023/07/07/news/ignazio_la_russa_figlio_indagato_violenza-406972083/

Beppe Grillo invece, diffuse un video dai toni accusatori e maschilisti, a difesa del figlio accusato di stupro di gruppo. Vedere per credere. Tra l’altro proprio oggi lunedì 10 luglio, si tiene una nuova udienza sul caso.

Video @LaPresse

Il vero problema è che la colpa è sempre delle donne e alle donne non ci crede nessuno. Aspettare otto o quaranta giorni per denunciare un’aggressione sessuale fa decadere l’accusa? Nessuno si chiede perché queste ragazze abbiano atteso tanto tempo per recarsi dalle forze dell’ordine? Immaginiamo la paura, la vergogna e il timore delle conseguenze a lungo termine, anche sulle famiglie. Qui stiamo parlando dei figli dei politici, e sappiamo bene quanto il potere difenda se stesso. I centri antiviolenza che si occupano dei reati contro le donne sono in grado di discernere la realtà e potrebbero raccontare l’angoscia delle vittime. Ci aspettiamo da loro una presa di posizione, una dichiarazione, qualsiasi cosa possa far sentire meno sola la ragazza di Milano. Il CAV della clinica Mangiagalli ha rilasciato un referto tossicologico, individuando nel sangue della ragazza tracce di cocaina e benzodiazepine, nonché segni compatibili con una presunta violenza sessuale. Si ventila l’ipotesi, inoltre, di droga dello stupro, che potrebbe essere stata versata nel drink della giovane che, in una chat con le amiche, dichiarava di non ricordare nulla se non di essersi risvegliata in casa La Russa. Attendiamo l’esito delle indagini. Intanto, è battaglia tra maggioranza e opposizione perché il tema della violenza di genere è uno dei maggiori terreni di scontro tra PD e destre. Politicizzare il tutto non credo sia l’unica via per fare giustizia per questo e altri reati uguali. Servono i fatti. Servono i fondi, serve una rete ancora più capillare di centri antiviolenza, serve scindere l’azione di contrasto alla violenza di genere dalla partitica. Purtroppo però, a fare notizia sono solo i nomi noti, e non gli atti compiuti dai tanti anonimi sex offender, almeno finché non ci scappa la morta e ne parlano i giornali. Sono lontani o tempi nei quali “l’avvocata delle donne” difendeva le abusate, tracciando una strada che, seppur tra buche e irregolarità, noi oggi possiamo percorrere. Quanto ci manchi, Tina Lagostena Bassi!

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HORROR D’AUTORE IN STREAMING CONTRO DARIO ARGENTO @ PENSIERINI FILMICI DI MAVA FANKU’

Ascolta dalla voce di Mava

Penso che Dario Argento sia sopravvalutato: un mediocre mestierante senza alcun talento nella suspense, se non per essere riuscito a farsi un nome dal cattivo gusto imperante nei suoi film girati male, interpretati da attori che se sono bravi e in grado di auto-dirigersi si salvano, altrimenti se al posto suo ci fosse un pinco pallino qualsiasi a dirigerli non si noterebbe alcuna differenza.


Con quelle brutte trame tirate per i capelli, che lui racconta gli entrano dalla finestra le idee, e si spaventa da solo. Infatti i suoi film non hanno mai fatto paura a nessuno. Ma il guaio è che poi gliele hanno sempre inverosimilmente prodotte le sue pellicole senz’arte nè parte, creando un mito dal nulla. Forse come tutti i miti.

Ma nel suo caso hanno proprio esagerato a costruire un genere da film a dir poco naif, per non dire dilettantistici. Sarà avvenuto tutto per caso, come le sigarette Lucky Strike, nate da un errore di tostatura del tabacco.

Luca Guadagnino ha fatto un remake di Suspiria che è un furbesco bluff. Nel senso che di Dario Argento ha preso solo il titolo famoso, per attirare la curiosità degli spettatori, ma ne ha reinventato un film tutto suo che a differenza dell’originale funziona, per dimostrare che è più bravo lui del celebre maestro. Ma ci voleva davvero poco.


La mia è una critica feroce, ma maturata nel tempo, perchè è molto facile vedere film horror migliori di quelli che fa/faceva il regista Argento, di fatto solo di latta o meglio carta stagnola, come quella dei Mon Cherie secchi senza liquore. Si salvano solo alcune colonne sonore, montate pure in modo ridondante.


Ho appena visto un complesso horror-fantasy del 2022 che vi segnalo nel labirinto dello streaming, perchè è inquietante, girato benissimo e interpretato ancor meglio.


HATCHING LA FORMA DEL MALE – Un corvo nero entra dalla finestra in una stanza, arredata come una cristalliera di Barbie, dove una donna bionda, moglie fedifraga e madre tirannica, circondata dalla sua perfetta famigliola: figlia succube ginnasta, figlioletto frustrato dal deficit di accudimento, e maritino che è l’emblema del perfetto cornuto, è impegnata a girare vlog per il suo patinato blog.

Ma il corvo giustamente spaventato fa infrangere sul pavimento alcuni preziosi cristalli e persino il lampadario. Viene afferrato con una coperta dalla figlia, una ragazzina dodicenne, e vorrebbe portarlo fuori per liberarlo.

Ma l’amorevole madre reclama il corvo, che culla infagottato nella coperta fino a spezzargli il collo, e consegnandolo alla figlia, la prega di buttarlo nella spazzatura. Ma il corvo sopravvive, seppur con il collo spezzato, e dal bidone della spazzatura vola a stento verso la vicina boscaglia.

Viene ritrovato stremato dalla sensibile e premurosa bambina che, per porre fine alla sua agonia, lo schiaccia con una pietra fino a ridurlo in poltiglia. Li vicino nota uno strano uovo e lo porta a casa per covarlo. L’uovo cresce a dismisura, finché un bel giorno si illumina e qualcosa o qualcuno da dentro lo rompe…

Ciò che segue a questa prima scena – descritta nei minimi particolari per catturare la vostra attenzione e spero ispirarvi a vederlo – è inimmaginabile e vi terrà col fiato sospeso per tutta la durata di questo horror-fantasy-simbolico d’autore, sulle mostruosità che covano nelle famigliole influencer, altro che d’Argento con la frangetta di Mafalda! 🙂

Uscito nelle sale nell’ottobre del 2022, vi esorto a cercarlo in streaming…

Parola di Mava Fanku’

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VIDEOVENERDI: “SINFONIE URBANE” STASERA A TOR BELLA MONACA

Una torre alta 60 metri nel cuore di Tor Bella Monaca sarà illuminata per una notte.
Uno dei mapping più grandi fatti a Roma, un’esperienza unica, immersiva, narrativa e Spettacolare. L’iniziativa si terrà la sera del 7 luglio 2023, dalle 18 fino alle 2 di notte, presso Parco della Pace (Via Vico Viganò) a Tor Bella Monaca come evento spin-off di Videocittà..

IL DOCUMAPPING

Il progetto, creato dal duo JAB, formato da Giuliano Giacomelli e Lorenzo Giovenga, con la direzione artistica di Valerio Ciampicacigli darà voce alla periferia romana restituendole il giusto spazio e riconoscimento, oltre i classici stereotipi.
Sinfonie Urbane è più di un videomapping. Si tratta di un progetto transmediale che si muove tra il video-mapping e il documentario, in un formato innovativo chiamato DOCUMAPPING.
Ad essere proiettato, e adattato nella forma di documapping, è il documentario “Sinfonie Urbane – Tor Bella Monaca”, diretto da Flavia Enchelli, scritto da Giorgia Cori e Valentina Signorelli con le musiche originali di Gualtiero Titta. Questo verrà proiettato in loop sulla facciata della torre di Tor Bella Monaca accompagnato dalla sua traccia audio. Il pubblico potrà godere dell’esperienza camminando per le vie del quartiere e consumando cibi e bevande forniti dai Food Truck presenti sul luogo.
E in occasione dell’evento a Tor Bella Monaca saranno disponibili su RaiPlay e su Rai Cinema Channel i 3 precedenti documentari del progetto Sinfonie Urbane “Primo movimento – idroscalo”, “Secondo movimento – Corviale” e “Terzo movimento – Quarticciolo/Prenestino” – sempre realizzati dal duo JAB.
Sinfonie Urbane rappresenta una straordinaria opportunità per tutti gli appassionati dell’arte
e della cultura di partecipare ad un evento unico e suggestivo, con l’obiettivo di restituire le
periferie alle periferie.

I PARTNER

L’evento, organizzato da Michela Belliscioni, è prodotto dall’Associazione Periferie Proiettate, in collaborazione con la casa di produzione Daitona, grazie ai producer Lorenzo Lazzarini, Valentina Signorelli e Lorenzo Giovenga, con il sostegno di Regione Lazio nell’ambito del bando Vitamina G.
Il progetto è in collaborazione con RAI CINEMA, con il patrocinio di Rai Per la Sostenibilità – ESG, dal VI Municipio di Roma e da ASI Nazionale e con il supporto di La Sapienza – Università di Roma.

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Stefania Catallo, romana e fondatrice del centro antiviolenza Marie Anne Erize. Si occupa di storia orale e di diritti delle donne. Giornalista e scrittrice, ha pubblicato diversi libri, l'ultimo dei quali "Evviva, Marie Anne è viva!" (2018, Universitalia), ha ricevuto il Premio Orsello nella sezione Società.

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Ho sperimentato il palco cimentandomi in progetti di Teatro Sociale tra il 2012 e il 2015 con testi sulla Shoa, sul femminicidio, sulla guerra. Il mio percorso teatrale è poi proseguito in autonomia quando ho sentito il desiderio di portare in scena testi scritti proprio da me.Tutti i miei scritti per scelta hanno

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