8 June 2023

TheWomen'Sentinel

ROMA PRIDE 2023. INTANTO VI TOLGO IL PATROCINIO  @ La pillola politica di Mava Fankù

In una sorprendente svolta degli eventi, il Roma Pride 2023 si è ritrovato nelle acque umoristicamente tumultuose della politica italiana.

La Regione Lazio ha deciso di sospendere il patrocinio istituzionale perchè considera il Pride ”una manifestazione volta a promuovere comportamenti illegali”, lasciando gli organizzatori alle prese con la ricerca di sostenitori alternativi. Ops!

Ma niente paura, cari lettori; però mi chiedo: nel bel mezzo di questo caotico dramma per la comunità LGBTQ +, la leader del partito di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, nonché nostra attuale Presidente del Consiglio, si sarà forse presa la responsabilità di festeggiare con una bottiglia di spumante?

 Mentre stappa allegramente il tappo, qualcuno potrebbe chiedersi se la negazione del patrocinio sia inverosimilmente casuale, oppure dovuta alla presenza durante la manifestazione di sostenitori dell’Utero in Affitto, altrimenti detto Gravidanza Solidale per altri, come invece affermano i rumors.

Ma noi (ego e alter ego) crediamo che questo sia solo un pretesto per cominciare a danneggiare una libera manifestazione e di conseguenza una comunità di persone i cui diritti (fosse per ”loro”) non verrebbero proprio riconosciuti.

Il Sindaco di Roma Gualtieri, invece, purtroppo per loro dell’opposizione, ha assicurato il Patrocinio del Campidoglio e di inaugurare il corteo.come previsto.

Così, mentre aspettiamo novità dai piani alti della Regione, una cosa è certa: l’Italia non manca mai di offrire una buona dose di risate e divertimento. 

Almeno a chi ci osserva dall’esterno estero, perchè dall’interno c’è poco da stare allegri per gli appassionati del libero pensiero e della libera espressione.

Come dice quella bellissima massima di Voltaire (o chi per lui)?

 ”Non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu la possa esprimere”.

Ecco, niente di tutto questo.

Auguri al Pride!

Mava Fankù

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IPOTESI METAVERSO: LA MOSTRA A ROMA, PALAZZO CIPOLLA FINO AL 23 LUGLIO

Video @TuaTv @Italpress

Ipotesi Metaverso

A CURA DI GABRIELE SIMONGINI E SERENA TABACCHI
DAL 5 APRILE AL 23 LUGLIO A ROMA A PALAZZO CIPOLLA

Altalene immersive, filosofia digitale zen, tecnonatura, visori di realtà virtuale, intelligenza artificiale, sculture blockchain, poesia e suoni generativi: dal 5 aprile al 23 luglio 2023, l’ottocentesco Palazzo Cipolla di Roma, in Via del Corso, si trasforma in Ipotesi Metaverso, immersione nella mente dei creatori di mondi dal Barocco e, ad oggi, una tra le prime mostre internazionali a porsi domande e ipotesi sul concetto tecnologico/esistenziale di Metaverso.
La mostra è frutto dell’intuizione e della visione del Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, che l’ha fortemente voluta, intercettando le tendenze più all’avanguardia dell’arte contemporanea internazionale. Non a caso il Prof. Emanuele è colui il quale ha dato vita nel 1999 allo spazio espositivo di Palazzo Cipolla a Roma, che in 24 anni ha ospitato ben 59 mostre, curandone personalmente la programmazione e spaziando dall’arte antica all’arte contemporanea sia nazionale che internazionale.
La mostra, curata da Gabriele Simongini e Serena Tabacchi, è promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale ed è realizzata da Poema SpA.

Una delle sale espositive multimediali della mostra

Grandi artisti del passato incontrano i contemporanei sul terreno dell’immaginazione e della creazione di nuove dimensioni spaziali/esistenziali in una mostra che vedrà insieme opere storiche di Carlo Maratti, Andrea Pozzo, Giovanni Battista Piranesi, Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Fortunato Depero, De Pistoris, Giorgio de Chirico, Maurits Cornelis Escher, Victor Vasarely, Ugo Nespolo, Giulio Paolini, Giuseppe Fiducia, Pier Augusto Breccia, Alfredo Zelli, Cesar Santos, e opere site-specific di alcuni tra gli artisti digitali più innovativi e dirompenti della scena contemporanea italiana e internazionale: Robert Alice, Refik Anadol, Alex Braga, Joshua Chaplin, Sofia Crespo e/and Feileacan McCormick, Damjanski, Primavera De Filippi, fuse*, Fabio Giampietro con/with Paolo Di Giacomo, Krista Kim, Mario Klingemann, Pak, Joe Pease, Federico Solmi, Sasha Stiles, Pinar Yoldas.
Ogni spazio di Palazzo Cipolla diventerà un mondo a sé, all’interno del quale saranno definiti regole e spazi sempre diversi: un’altalena speciale darà al visitatore la sensazione di tuffarsi in un mondo parallelo, immagini digitali prenderanno improvvisamente corpo nella realtà fisica, un’opera immersiva visualizzerà la “filosofia digitale zen”, una performance sonora creerà un’esperienza di moltiplicazione sensoriale, ci si immergerà in poesie generative, si incontreranno sculture costruite su tecnologia blockchain e opere interattive che uniscono scienze biologiche e tecnologie digitali con la creazione di una “seconda natura”. Un percorso multimediale e multisensoriale tra pittura, scultura, incisione, arte digitale, poesia, musica, fino all’intelligenza artificiale.

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ARTISTI SULLA GIOSTRA DEL POTERE. IL CASO ARISA  @ Pensierini spettacolari di Mava Fankù

Da una ipotetica mini lista di artisti di regime.

Lorella Cuccarini è da tanto tempo che ha espresso le sue simpatie sovraniste, e lo ha fatto anche Rita Pavone, dandomi un grande dispiacere perché l’amavo tanto da piccola piccola, quando faceva Gianburrasca; la simpatica Zanicchi poi, nel passato si è candidata per Forza Italia, mentre la Berti è secondo me, una qualunquista che si presta, per esprimere le sue opinioni da popolana sempliciotta nelle trasmissioni destrorse di Rete4 & co. 

E come loro, tanti altri artisti che ad ogni legislatura montano sul carro dei vincitori, o seguono il partito preso dalle origini, perché si sa, che se si vuol fare una buona carriera, specie televisiva, occorre avere il santo in Paradiso.

Video @YouTube La Confessione – Arisa – Peter Gomez – La9

Ma il caso che sta facendo discutere  è quello di Arisa, molto amata dalla comunità LGBTQ+, che avrebbe dovuto presenziare quest’anno a due Pride, quello di Milano e quello di  Roma (come Elodie l’anno scorso),  e che di recente, durante un’intervista a Domenica In, incalzata dalla Venier ha dichiarato: “Giorgia Meloni mi piace perché ha molta cazzimma”. (https://www.liberoquotidiano.it/news/spettacoli/35935838/arisa-domenica-in-cosa-costretta-dire-giorgia-meloni.html).

Questo ha suscitato l’indignazione di molti, se non proprio un senso di tradimento per quei fans che la adorano e si sono sentiti traditi.

video @YouTube Arisa parla ai gay che la attaccano

 I dirigenti del Pride di Milano hanno annullato la sua partecipazione, così il manager della cantante che ha ritenuto opportuno consigliarle di non partecipare nemmeno al Pride di Roma, per non farla mettere in imbarazzo dalla vagonata di insulti che sta ricevendo sui social e che, probabilmente,  riceverebbe anche al Pride romano, se mai salisse sul primo carro alla guida del corteo.

  Quella di Arisa sembrerebbe una dichiarazione tornacontista per preservare ed incrementare le sue presenze televisive, magari  in prossimità dei casting di Sanremo, anche se lei ovviamente lo nega.

 In questa fase di restaurazione e vera e propria epurazione dei capisaldi del giornalismo televisivo di informazione e intrattenimento, come ad esempio Fazio, la furbacchiona Rosalba Pippa (in arte Arisa) ha preferito salire sul carro dei vincitori politici, genuflettendosi davanti alla Regina. 

Video @YouTube Arisa ”sogna” Meloni al Pride

Ma alla luce del suo ultimo video social, in cui auspica la presenza di Meloni al Pride, concediamo alla brava cantante il beneficio del dubbio.

Le opzioni sono due: o Rosalba Arisa è politicamente ignorante come una capra e non sa che le destre meloniane non sono per niente liberali (mentre quelle berlusconiane sono state “libertine” per agevolare le trasgressioni dell’imperatore), oppure è in malafede e vuole ingraziarsi la comunità Lgbtq+ in occasione del Pride con le sue finte ingenuità, per non vedere dimezzato il suo fatturato.

Ai suoi manager e commercialisti l’ardua sentenza.

Mava Fankù

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2 GIUGNO FESTA DELLA REPUBBLICA. SANDRO PERTINI E IL FASCISMO “L’ANTITESI DI OGNI FEDE POLITICA”

In occasione della Festa della Repubblica, proponiamo ai lettori un breve intervento del Presidente Sandro Pertini, intervistato sulla libertà di espressione. Nel video, il compianto capo dello Stato definisce il fascismo come “l’antitesi delle fedi politiche, il fascismo è in contrasto con le vere fedi politiche, perché il fascismo opprimeva tutti coloro che non la pensavano come lui“. Parole preziose da custodire e praticare per arginare l’intolleranza e la violenza che, troppo spesso, emergono prepotentemente nella nostra epoca.

Video YouTube @cittanet

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MIGUEL BOSÈ & COMPAGNO + 4 GEMELLI + 2 UTERI IN AFFITTO @ La pillola politica di Mava Fankù

L’orribile narrazione di un caso limite riguardante il celebre cantante spagnolo che, con il suo compagno, commissiona due coppie di gemelli a due donne con la pratica dell’utero in affitto, sta facendo il giro del web scatenando prevedibili reazioni.

E non ci si limita a questo, ma dopo sette anni la coppia decide di separarsi dividendosi i quattro gemelli, due con uno e due con l’altro, in città, Stati e Continenti diversi, separandoli e stradicandoli dal loro ambiente.

Di recente ”La Corte Suprema spagnola ha dato ragione all’artista nella causa aperta da Ignacio Palau (il compagno, ndr) che chiedeva di riconoscere ad entrambi la parternità di tutti i figli di cui due avuti dall’artista e due dal suo ex” da due donne con gravidanze surrogate.

https://www.google.com/amp/s/www.repubblica.it/spettacoli/people/2023/05/18/news/miguel_bose_vince_la_causa_contro_lex_compagno_sui_figli-400704978/amp/

Ci sono tutti gli ingredienti per fare propaganda moralizzatrice, e per stragegia reazionaria si fa questo ed altro. Ma volendo procedere ad un’analisi oggettiva del problema, faccio un pò di digressioni.

Quante coppie etero ricchissime, viziate, egoiste, tanto quanto Miguel Bosè e compagno, in altre epoche, hanno pagato ad esempio la cameriera per dare loro un bambino, perchè uno dei due coniugi non era fertile?

E ci sono particolari di queste storie, assai più raccapriccianti, presenti in letteratura, o dalle cui sceneggiature hanno realizzato film, che vengono rimossi dal comun senso del pudore della ”gente perbene”, solo perchè le coppie di questi racconti sono regolari.

Quindi mi sorge il dubbio che l’indignazione e lo scandalo di cui sopra siano strumentali, più che per la discutibile pratica in sé dell’utero in affitto, per i soggetti in questione che rappresentano un caso estremo.

Tanto per discreditare tutte le coppie omosessuali desiderose di avere un figlio, che davanti a questo racconto non solo non si identificano, ma si dissociano nettamente, restandone danneggiate.

E sono tantissimi i casi positivi di coppie omo (e non) che sono ricorsi alla ”gestazione solidale per altri” in modo umano.

Ma chissà perchè, di questi casi, non se ne parla.

Mava Fankù

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SEMBRA VIVO! Sculture iperrealiste dei più grandi artisti contemporanei in mostra a Palazzo Bonaparte di Roma dal 26 maggio

In copertina: @Hiro, Andy Warhol (particolare)

Per la prima volta in Italia, una stupefacente mostra dedicata alla grande scultura iperrealista internazionale, raccontata attraverso i più importanti artisti contemporanei.

“Sembra vivo!” sarà la frase più pronunciata davanti alle incredibili opere di Maurizio Cattelan, Ron Mueck, George Segal, Carole Feuerman e tantissimi altri.

Le opere sono così reali da confondere i visitatori trasportandoli in un mondo al confine tra vero e falso.

Arthemisia, dopo il grande successo delle mostre dedicate a Jago e a Leandro Erlich, ancora una volta propone un progetto nuovo e visionario sulla scena dell’arte contemporanea italiana.

Dal 26 maggio a Palazzo Bonaparte di Roma arriva per la prima volta una mostra dedicata alla scultura iperrealista, in cui sono esposte 43 mega-installazioni dei più grandi artisti contemporanei.
Le sculture sono impressionanti, è difficile distinguere un corpo vero da un’opera d’arte tanto i dettagli sono realistici, fin nei minimi dettagli.

Gli artisti esposti, 29 in tutto, sono i più importanti protagonisti a livello internazionale: da Maurizio Cattelan (presente con opere iconiche quali i piccioni dell’installazione “Ghosts” o la famosa banana, meglio detta “Comedian”) a Ron Muech che espone anche una gigantesca testa di uomo “Dark Place”, fino a George Segal, Carole Feuerman, Duane Hanson e molti altri ancora.

@Sam Jinks, Woman (particolare)

Una mostra che provoca, interroga e riunisce gli artisti che più di tanti altri hanno fatto discutere: cosa ha portato le sculture iperrealiste a creare un cortocircuito nella mente dei visitatori? Sappiamo che non sono reali, eppure quella pelle, i capelli, le barbe, le dita ci dicono il contrario. I corpi nudi ci scandalizzano, gli occhi ci ipnotizzano e quelle dimensioni a volte perfettamente in scala e a volte sbagliate ci confondono: Sembra vivo! Lo è davvero?

La mostra è ideata dall’Institut für Kulturaustausch, Germany, curata da Maximilian Letze in collaborazione con Nicolas Ballario ed è prodotta e organizzata da Arthemisia che, ancora una volta e dopo il grande successo delle mostre dedicate a Jago e a Leandro Erlich, propone progetti nuovi e visionari sulla scena dell’arte contemporanea in Italia.

Il catalogo è edito da Skira.

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MIA MADRE. NANNI MORETTI SPELEOLOGO DEL DOLORE @ Visioni streaming di Mava Fankù

Sempre per il viaggio nello streaming d’autore A.C. (Ante Corona) rivedo un film di Nanni Moretti del 2015.

Questa volta non volevo scrivere una recensione, ma criticare il film solo con le foto che mi feci all’uscita dal cinema, supponendo che il mio volto, ancora intriso di emozioni, bastasse a descrivere il mio stato d’animo senza tradurre in parole le riflessioni. Proprio perchè il tema è doloroso, profondo, importante, ancestrale, angosciante, disperante, ineluttabile.

Ma decido di scriverne dopo averlo visto in streaming. E cosí sia. Questo film di Nanni Moretti ci fa riflettere tutti. Chi c’è passato, chi ci sta passando, chi ci passerà, e lo stile del regista va dritto allo scopo come un pugno nello stomaco, contornato da mille sfumature di dolore e di vita. Solo chi ha avuto la “fortuna” di non passarci, andando via prima, si è risparmiato il dolore più devastante del mondo. La morte di una madre.

Ma il maestro, che non è nuovo ai temi tragici, come uno speleologo dell’umano dolore, già ne “La stanza del figlio” era sceso con la macchina da presa ad esplorare le indicibili sofferenze causate dalla perdita di un figlio.

In questo “Mia madre” raffina la sua arte filmica, mescolando il dramma con la commedia, adoperando l’intensa maschera di John Turturro per incastonare la storia con godibili sequenze di un film girato nel film.

E con la ricorrente presenza della sua musa, una più che mai sensibile e intorcinata Margherita Buy, questa volta nel duplice ruolo di sorella e regista di film socialmente impegnati.

La tragicomica autoironia é sempre una delle cifre vincenti di Moretti, insieme alla scelta degli attori e sopratutto delle parti femminili, con una mirabile Giulia Lazzarini, sublime nel ruolo della madre morente.

Cercatelo in streaming, è persino migliore del suo ultimo film ”IL sol dell’avvenire”, che è già un ottimo film, e con il quale ha elementi registici in comune.

Parola di Mava Fankù

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IL VIDEOSABATO TEATRALE. COCTEAU INSPO CON “INTIMA VOX” di e con EMYLIÙ SPATARO

Per questo Videosabato teatrale presentiamo ai nostri lettori un esperimento di videoteatro in casa, ossia l’adattamento di Emyliù Spataro de “La voce umana” di Jean Cocteau.

Versione integrale completa (45′)

L’artista mette in scena nella propria casa la celebre pièce di Cocteau, interpretata negli anni ’60 da Anna Magnani. L’ispirazione arriva proprio dal VHS del cortometraggio “L’amore” di Roberto Rossellini con Anna Magnani, custodita gelosamente dal performer, con l’intenzione di realizzarne un video teatrale.

Adattando l’atto unico di Cocteau nel quotidiano contemporaneo, l’antico telefono con filo diventa un tecnologico cellulare; il racconto di un incontro nell’atelier della modista cambia locazione in una cibernetica conversazione in chat; il cane “Micia” assume le sembianze del gatto “Bijoux”; mentre la sofferente protagonista del dramma si tramuta in una postmoderna donna transgender che attende l’ultima telefonata dall’amato, prima del doloroso distacco.

Tutto questo nel rispetto della drammaturgia del testo, dando umana voce, anima e corpo alla claustrofobica sofferenza del disamore.

TRAILER

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VIDEOINTERVISTA: CLAUDIO JANKOWSKI dirige “LA SIGNORINA ELSE” al Teatro Basilica di Roma 26 e 27 maggio

Intervista di Alessio Papalini

“Signorina Else” è un sogno per voce sola. L’antieroina schnitzleriana torna ad essere l’espressione maliziosa e conturbante delle corde più vibratili e contraddittorie del femminile. Else è un piccolo gioiello abbandonato in un salotto polveroso: ironica ed esibizionista, maliziosa e intraprendente, nel corso del suo flusso di coscienza rivelerà il suo stato di totale e spietata solitudine e di insoddisfazione nei confronti del tessuto umano che la circonda. Posta di fronte alla necessità di prostituirsi per salvare suo padre dal suicidio e la sua famiglia dallo scandalo, compie l’atto estremo di presentarsi nuda nella hall dell’albergo che la ospita per la villeggiatura, per poi perdersi nel delirio e svenire. L’allestimento ideato da Claudio Jankowski e incarnato da Diletta Masetti si configura come una rilettura agile e aerea dell’emblematica novella in questione e colloca Else in una dimensione onirica, ove il sonno, il suo presunto avvelenamento, i fantasmi della società, le costrizioni e le visioni assumono tratti sfumati e accattivanti, travolgenti come un giro di valzer.

Da menzionare la scenografia adottata per lo spettacolo, ispirata al “Labirinto” di Michelangelo Pistoletto, ora esposto al Chiostro del Bramante fino al 15 Ottobre.

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PIOVE PROPAGANDA DI REGINE DALL’EMILIA AL CANADA @ La pillola politica di Mava Fankù

Per non dire regime. Tanto è la stessa cosa. Sono solo mie impressioni, più che opinioni stavolta, ma questo alluvione distruttivo che ha messo in ginocchio un’intera regione, non può tollerare alcun tipo di propaganda.

Stride vedere una Regina con gli stivali e il sorriso imbarazzato (perlomeno), guadare una pozzanghera e onorare due baldi giovani volontari, uno dei quali a torso nudo, fiero della sua ariana bellezza.

Senza nulla togliere a sua Maestà, ma sarebbe più credibile il discorso di una ipotetica Web Queen che parli ai suoi sudditi followers, abbigliata come un’iconica monarca. La pantomima di regime è così smaccata da risultare imbarazzante persino per una international performer.

Infatti se la rideva sotto i baffi la Regina con gli stivali, mentre in altra situazione la sua antagonista – l’armocromatica ragazzona d’opposizione – ha avuto il buon gusto e il buon senso di astenersi dal fare la sua propaganda di partito su questa tragica calamità naturale.

E così si replica pure per il 49° vertice del G7 a Hiroshima in Giappone, con il prestante presidente canadese, mentre lo guarda ieratica come tra le casette in Canada, restando sorpresa quando le esprime la sua ben motivata preoccupazione per i diritti fondamentali della comunità lgbtQ+ italiana.

Ah si? Delusa si vendica, accusandolo di svendere uteri in affitto per bambini pret a porter, ma solo perchè la nostra Regina (e la sua corte) ritengono immorale e illegale la gravidanza surrogata (o meglio, ”gestazione per altri solidale”) che in altri Paesi come il Canada non lo è.

Imperdibile lo sguardo imbarazzato della regnante nell’interazione con il bel giovane presidente.

Della serie, anche le Regine accoppiate con prole e comun senso del pudore hanno un cuore.

Con satirica reverenza

Mava Fankù

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  • Registrazione Tribunale di Roma n.133/22 del 8/11/22
  • Direttore Stefania Catallo
STEFANIA CATALLO

Stefania Catallo, romana e fondatrice del centro antiviolenza Marie Anne Erize. Si occupa di storia orale e di diritti delle donne. Giornalista e scrittrice, ha pubblicato diversi libri, l'ultimo dei quali "Evviva, Marie Anne è viva!" (2018, Universitalia), ha ricevuto il Premio Orsello nella sezione Società.

Redazione:

EMYLIU' SPATARO

Emilio Spataro, in arte Emyliù, attore, chansonnier, fotografo, grafico. Di origine calabrese cirotana, vive a Roma. Opinionista e Web Master del Magazine.

SAVERIO GIANGREGORIO

Attivista ANPI e Amnesty International, femminista, si occupa anche di Jus Soli e della causa degli italiani senza cittadinanza. Segue dal primo giorno la vicenda di Giulio Regeni, di cui riporta l'amaro conteggio ogni giorno sui suoi profili social. Attivista ANPI per il senso di profondo rispetto verso coloro che ci hanno liberato da nazisti e fascisti. "Siamo una democrazia e indietro non dobbiamo tornare".

MAVA FANKU'

Opinionista disincantata, dotata di un notevole senso dell'umorismo e di una dialettica tagliente, Mava Fankù cura attualmente due rubriche, La Pillola Politica e I Pensierini di Mava, elzeviri su temi vari che ispirano la nostra signorina agèe, da poco anche in video, oltre che in podcast, oltre che in scrittura.

LORENZO RAONEL SIMON SANCHEZ

Esperto in comunicazione, divulgatore e attivista per i diritti umani della comunità LGBTQ+

ALESSIO PAPALINI

Romano, educatore, formatore e appassionato di lettura e comunicazione. Attore del Teatro Studio Jankowski di Roma

PATRIZIA MIRACCO

Psicoterapeuta e giornalista. Appassionata di arte e mamma umana di Aki, una bella cagnolina a quattro zampe di 4 anni.

VENIO SCOCCINI

Diplomato all'Istituto Alberghiero Michelangelo Buonarroti di Fiuggi (FR) - Dopo una lunga esperienza in Italia, e all'estero come chef per personaggi di rilievo, sia in casa che su yacht, nel 2013 si è trasferito a Londra, dove ha appreso nozioni di cucina multietnica continuando a lavorare come chef privato.

ROSELLA MUCCI

Ho sperimentato il palco cimentandomi in progetti di Teatro Sociale tra il 2012 e il 2015 con testi sulla Shoa, sul femminicidio, sulla guerra. Il mio percorso teatrale è poi proseguito in autonomia quando ho sentito il desiderio di portare in scena testi scritti proprio da me.Tutti i miei scritti per scelta hanno come punto comune una ironia sana e leggera che aiuta il pubblico a riflettere sull'argomento proposto.

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