10 Dicembre 2023

Anno: 2023

L “UNICA” VERSIONE DI ILARY BLASI

Ilary vs Totti, ossia lo psicodramma della ex coppia più bella del mondo. In questi giorni è in onda su Netflix “Unica”, un’intervista di circa un’ora e mezza nella quale Blasi racconta la sua versione sulla separazione dal calciatore, dopo un matrimonio durato vent’anni e tre figli.

C’era una volta la regina Elisabetta II, una donna che di guai ne aveva avuti pure lei: dal marito allegramente fedifrago, ai figli pasticcioni, ai nipoti impertinenti; ma nonostante ciò, niente pareva turbarla e, soprattutto, nulla poteva farla discostare dal suo motto “never complain, never explain“, che potremmo tradurre con un “mantieni sempre un silenzio di piombo”. Ma torniamo ai giorni nostri e ai nostri non blasonati ed ex coniugi Totti. Partiamo dal fatto che la verità non si conoscerà mai, tuttavia Ilary Blasi ha saputo essere protagonista di una lunga intervista televisiva, sapientemente confezionata da Netflix, durante la quale racconta il ventennio al fianco di Francesco Totti, ex stella del calcio capitolino. A prima vista potrebbe sembrare la solita accoppiata letterina-calciatore e probabilmente agli inizi era così, ma poi qualcosa cambia, si evolve. Vuoi per la carriera televisiva di lei, che passa dal fare la comparsa svestita nei programmi di intrattenimento a condurre programmi di punta, disegnando una parabola ascendente; vuoi per la caduta di lui che, come ogni atleta, a un certo punto deve arrendersi all’età, obtorto collo. E qui, a sentire Blasi, entrano in scena le solite dinamiche competitive legate ai ruoli, dove l’ottavo re de Roma non accetta il pensionamento e rosica nel vedere Blasi gettonatissima. C’è poi la querelle del caffè col personal trainer, la squallida storia dell’amante nascosta, la bassezza delle borse e degli orologi occultati e tutto quello che durante questi quasi due anni di separazione è stato dato in pasto alla stampa.

Nella foto: Ilary Blasi in una scena del documentario

Erano altri tempi quelli in cui Mike Bongiorno assurgeva alle cronache perché la moglie aveva sposato un altro uomo a Las Vegas, diventando ufficialmente bigama: il conduttore non alzò polveroni e nonostante i pettegolezzi durati anni, riaccolse con sé la consorte con la quale ebbe un altro figlio, mostrando dignità e savoir faire. Era il 1978.

Impossibile infine anche il paragone con la famosa intervista televisiva del 1992 a lady Diana, quella nella quale dichiarò il tradimento di Carlo con Camilla: certo, i media si scatenarono, ma non si fecero questioni economiche e soprattutto non ci furono furti di borse e scarpe griffate.

Allora come considerare questo prodotto televisivo? Sicuramente come uno spaccato sulla vita di una donna bella e di successo, che si presenta esattamente per quello che è, nel bene e nel male. Ma, come diceva Andreotti, smentire o tornare su una notizia equivale a darla due volte. E in questo aspetto Blasi è stata molto capace. Chapeau.

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LA VIDEOPOESIA: “PER GIULIA” DI MASSIMO D’AQUINO

Alessio Papalini interpreta questa intensa poesia di Massimo d’Aquino, dedicata a Giulia Cecchettin.

PER GIULIA

Ti ho donato le mie mani
Perché ne facessi ciò che ti serviva
I miei capelli, il mio sorriso, il mio cuore
Tutto era tuo
Eppure non mi hai creduto
In un momento hai deciso che non dovevo più sorridere
Più passare le mie mani sul tuo volto
Mai più avere un cuore.

Massimo D’Aquino

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NAPOLEON DI RIDLEY SCOTT: LA RECENSIONE

Epico, intimista, imperfetto in alcuni riferimenti, ma si sa che Ridley Scott se ne infischia, anzi si diverte, a far inorridire gli storici. “Napoleon”, al cinema dallo scorso 23 novembre, racconta la vita del corso seguendo due strade parallele: i fatti salienti dell’ascesa di Bonaparte e la sua relazione turbolenta con Giuseppina Beauharnais.

Il film si apre con la decapitazione di Maria Antonietta, che corona lo sterminio della casa di Borbone di Francia, per poi passare alle accese discussioni del Direttorio, al suicidio di Robespierre e al fallimento della Rivoluzione francese, avida di sangue ma spaccata dall’interno. Ed è proprio qui che si inserisce Bonaparte (Joaquin Phoenix), che in una scena del film dice: “...quelli al potere mi considerano come un bruto, inadatto a cariche più elevate“. Riuscirà invece nella sua scalata sociale e militare, e la sua ascesa sarà favorita da Giuseppina, aristocratica introdotta nella buona società, della quale si innamorerà profondamente.

Una scena del film

Giuseppina (Vanessa Kirby) e Napoleone sono entrambi molto ambiziosi: lei, rimasta vedova con due figli, vede in lui una possibilità nonostante non ne sia troppo interessata, come confida alla sua cameriera; Bonaparte invece, vede in Giuseppina la chiave per entrare nel gotha e anche un donna di tale grazia e bellezza da restarne folgorato. Ci saranno tradimenti e riconciliazioni e alcuni coup de canapé, ossia il sesso mordi e fuggi reso popolare da Napoleone.

La coppia imperiale però, nonostante il suo potere, non riesce a operare una vera rivoluzione della struttura sociale francese, ancora fortemente legata ai modelli monarchici che solo pochi anni prima sono stati distrutti nel sangue: l’erede non arriva, Giuseppina deve cedere il passo alla diciottenne Maria Luisa d’Austria che diventerà madre del Re di Roma. E il destino delle donne si ripete: siano essere regine o imperatrici o granduchesse, il loro scopo fondamentale è procreare. Come insegna la madre dell’imperatore, Letizia Ramolino, che si adorna dei sui figli come la madre dei Gracchi.

Una scena del film

Toulose, Austerlitz e Waterloo sono le tre battaglie rappresentate nel film, impressionanti nella loro intensità e nella cura dei particolari. “Due volte nella polvere due volte sull’altar“: l’epopea di Bonaparte, dopo il clangore delle battaglie e lo scintillio di armi e diamanti, si chiude silenziosamente a Sant’Elena, davanti a un oceano grigio e piatto, dove si inabissa il suo ego ipertrofico, a ricordarci che tutto passa, anche l’alloro, la corona e l’impero. Ei fu.

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SAMAN ABBAS: CHIESTO L’ERGASTOLO PER I GENITORI

Laura Galli, pm della Procura di Reggio Emilia, ha chiesto l’ergastolo con due anni di isolamento diurno per il padre e la madre di Saman Abbas, la ragazza di Novellara scomparsa il 30 aprile 2021 e ritrovata il 27 novembre 2022, sepolta in una buca scavata dai suoi assassini. Nel corso della lunga requisitoria, durata 10 ore, sono stati chiesti inoltre trent’anni di reclusione per lo zio Danish Hasnain e per i cugini Nomanhulaq Nomanhulaq e Ikram Ijaz. Secondo la pm “il padre è colui che ha deciso l’omicidio della figlia“, aggiungendo che “non poteva essere l’esecutore materiale dell’omicidio perché ci volevano almeno due minuti per strozzare Saman e non è mai stato ‘fuori’ dalle telecamere“, Per Shabbar Abbas la pm Galli ha individuato sia il concorso morale che quello materiale nell’uccisione della giovane “perché ha agevolato l’esecuzione portandola fuori da casa e l’ha consegnata all’assassino“.

Per quanto riguarda la madre, Nazia Shaeen, queste le conclusioni della pm Galli: “…ha contribuito all’omicidio di Saman non solo condividendo l’uccisione della figlia ma anche fattivamente… erano stati costretti a ucciderla dal momento che rappresentava un disonore per la famiglia“.

Il procuratore Paci, ripercorrendo le prove che hanno portato all’incriminazione degli imputati ha dichiarato: “Nessuno dei protagonisti di questo processo, a cominciare dal padre, ha voluto degnare questa ragazza di una espressione di pietà, se non strumentale o capziosa. Se lo scavo indiscutibilmente è stato fatto anche con quella pala e quella pala indiscutibilmente è stata trovata a casa dei tre imputati, questa è la firma dell’omicidio. Non si è trattato di uno scavo improvvisato, ma ha tenuto conto delle dimensioni di chi doveva ospitare. La fossa era stata originariamente predisposta e preparata e quando il corpo era pronto per essere depositato ci si è accorti che doveva essere allargato. Saman è stata uccisa, per asfissia generata con un gesto meccanico che ha portato alla rottura della parte sinistra dell’osso ioide. I periti hanno indicato come dinamica lo strangolamento o strozzamento, prediligendo la seconda ipotesi: una costrizione con le mani o con altre parti del corpo“. Intanto, la salma è a disposizione per la tumulazione definitiva.

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IL FEMMINICIDA E LA CRISALIDE. STORIE DI ORDINARIA VIOLENZA INTERPRETATE DA EMYLIU’ SPATARO

Per celebrare il 25 novembre, il nostro magazine ha deciso di dedicare la maggior parte degli articoli di questa settimana al contrasto alla violenza di genere. Ognuno dei collaboratori della redazione darà il suo personale contributo. Oggi vi presentiamo “La Crisalide e il Femminicida”, interpretati da Emilio Emyliù Spataro.

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#RESPECT: LE DONNE DI TINA LOIODICE&ZATOX. L’INCURSIONE ARTISTICA NOTTURNA DELLE GUERRIERE NELLE STRADE DI ROMA

Durante la notte del 25 novembre, sono comparse nei quartieri romani di San Lorenzo e Trastevere alcune opere delle artiste romane Tina Loiodice e ZaTox: le immagini delle loro guerriere guardano passare la gente. #respect è l’hashtag che le due artiste hanno scelto per invitare alla riflessione durante la Giornata Internazionale contro la Violenza di Genere. Sfidando il freddo e la pioggia, le guerriere scrutano le strade più frequentate dei due quartieri dove la movida romana è più intensa. Proponiamo ai nostri lettori foto e video delle opere di street art #respect.

LE FOTO DI #RESPECT

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#25 NOVEMBRE: ‘SORRIDI DONNA’ DI ALDA MERINI

ASCOLTA IL PODCAST DELLA POESIA INTERPRETATA DA ALESSIO PAPALINI

Sorridi, di Alda Merini


Sorridi donna
sorridi sempre alla vita
anche se lei non ti sorride.
Sorridi agli amori finiti
sorridi ai tuoi dolori
sorridi comunque.
Il tuo sorriso sarà
luce per il tuo cammino
faro per naviganti sperduti.
Il tuo sorriso sarà
un bacio di mamma,
un battito d’ali,
un raggio di sole per tutti.

Author: Koi-discovery
Title: Phenix-unplugged
Source: https://freemusicarchive.org/music/koi-discovery/omega/phenix-unplugged/
Public domain CC 1.0 Universal License

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#25 NOVEMBRE LE INFO SUL CORTEO DI NON UNA DI MENO

Quando si sono perse le tracce di Giulia Cecchettin lo sapevamo tutt3 cosa era successo. Lo sappiamo in ogni volta che torniamo a casa a passo svelto, raso al muro, ogni volta che stringiamo le chiavi di casa come un’arma, ogni volta che mandiamo la posizione a unə amicə a un appuntamento, ogni volta che pesiamo le parole per lasciarlo o per rifiutarlo. Lo sappiamo ogni volta che un giornale dipinge il ritratto del “bravo ragazzo” forse un po’ geloso”. Lo sappiamo a ogni molestia verbale, a ogni intimidazione.

Lo sappiamo perché i femminicidi e i transicidi dall’inizio dell’anno sono stati più di 100.

Noi ci stringiamo nella nostra rabbia, mentre il governo parla di testa sulle spalle, di condotta morale e inasprimento delle punizioni. NOI VOGLIAMO UNA PRESA DI COSCIENZA TRANSFEMMINISTA, educazione sessuo-affettiva nelle scuole, rafforzamento dei centri anti-violenza e dei consultori.

Il 25 NOVEMBRE scendiamo in piazza anche per giulia Cecchettin scendiamo e invaderemo le STRADE DI ROMA E MESSINA.

TORNIAMO MAREA, E SE NON SARÀ PER AMORE SARÀ PER RABBIA.

nonunadimeno

transfemminist3ingovernabili #25N

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#25 NOVEMBRE: NICOLE E IL PADRE ABUSANTE

In copertina: immagine web

Nicole è una donna che ce l’ha fatta, uscendo da una situazione familiare dove il padre era violento con lei e la madre. Proponiamo ai nostri lettori l’audio testimonianza di Nicole, che ha voluto donarci per dare forza e esempio a quelle donne che pensano di non potercela fare.

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#25 NOVEMBRE: QUELLE CHE CE L’HANNO FATTA. GLORIA SOPRAVVISSUTA AL FEMMINICIDIO

La storia di Gloria è simile alle troppe vicende che leggiamo quasi ogni giorno sui giornali, con la sostanziale differenza che Gloria può raccontarla perché è ancora viva. Gloria ha un passato di indossatrice curvy; la bella foto in bianco e nero che la ritrae, scattata dalla fotografa Francesca Mazzara, testimonia il suo ritorno in passerella nel 2019, seppur in sedia a rotelle. Gloria ha fatto molta strada: ha studiato per diventare counselor e a breve darà l’esame di iscrizione a un’associazione di categoria. Si occupa di bellezza e fa divulgazione sulla violenza di genere. Le abbiamo chiesto di raccontarci la sua storia: l’audio che vi proponiamo è stato registrato la lei per i nostri lettori.

Credit photo @FrancescaMazzara per gentile concessione

GUARDA IL VIDEO E ASCOLTA LA STORIA DI GLORIA

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  • Registrazione Tribunale di Roma n.133/22 del 8/11/22

Direttore Stefania Catallo

Stefania Catallo, romana e fondatrice del centro antiviolenza Marie Anne Erize. Si occupa di storia orale e di diritti delle donne. Giornalista e scrittrice, ha pubblicato diversi libri, l'ultimo dei quali "Evviva, Marie Anne è viva!" (2018, Universitalia), ha ricevuto il Premio Orsello nella sezione Società.

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Emilio Spataro, in arte Emyliù, attore, chansonnier, fotografo, grafico. Di origine calabrese cirotana, vive a Roma. Opinionista e Web Master del Magazine.

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Opinionista disincantata, dotata di un notevole senso dell'umorismo e di una dialettica tagliente, Mava Fankù cura attualmente due rubriche, La Pillola Politica e I Pensierini di Mava, elzeviri su temi vari che ispirano la nostra signorina agèe, da poco anche in video, oltre che in podcast, oltre che in scrittura.

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Romano, educatore, formatore e appassionato di lettura e comunicazione. Attore del Teatro Studio Jankowski di Roma

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VENIO SCOCCINI

Diplomato all'Istituto Alberghiero Michelangelo Buonarroti di Fiuggi (FR) - Dopo una lunga esperienza in Italia, e all'estero come chef per personaggi di rilievo, sia in casa che su yacht, nel 2013 si è trasferito a Londra, dove ha appreso nozioni di cucina multietnica continuando a lavorare come chef privato.

ROSELLA MUCCI

Ho sperimentato il palco cimentandomi in progetti di Teatro Sociale tra il 2012 e il 2015 con testi sulla Shoa, sul femminicidio, sulla guerra. Il mio percorso teatrale è poi proseguito in autonomia quando ho sentito il desiderio di portare in scena testi scritti proprio da me.Tutti i miei scritti per scelta hanno

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