Sabato 1 luglio, Bologna è stata invasa dal popolo arcobaleno. Migliaia di partecipanti hanno dato vita a un lungo corteo per rivendicare e ribadire, laddove fosse necessario, i diritti della comunità LGBTQ+. Come anche a Roma e Milano, erano presenti le famiglie arcobaleno. Insieme alle 50 mila persone erano in piazza anche il sindaco di Bologna Matteo Lepore e l’attivista storico Franco Grillini.. Questo il senso del manifesto politico dell’evento, così come diffuso dal comitato organizzatore: “Scendiamo in piazza per rivendicare le nostre istanze politiche. Una riforma radicale del diritto di famiglia: a partire dalla molteplicità di forme di cura e di affetto che caratterizzano le nostre famiglie queer, chiediamo il matrimonio egualitario, il riconoscimento alla nascita dei figli e delle figlie di tutte e tutti, la possibilità per tutti di adottare e di accedere alle tecniche di riproduzione assistita, ma anche strumenti giuridici flessibili che permettano di riconoscere il ruolo di cura di persone care ulteriori rispetto ai due genitori, e che supportino i legami di cura e di responsabilità reciproca anche al di fuori della la coppia; vogliamo inoltre che la vita personale e i legami affettivi delle persone migranti siano completamente tutelati dal rischio di espulsione“. Lo slogan del Rivolta Pride è stato: “Lotta e cura senza paura”.
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Photo @Schicchi @Il Resto Del Carlino
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