Mese: Giugno 2023

FIRENZE QUEER WEEK SECONDA EDIZIONE DAL 21 AL 25 GIUGNO. IL NOSTRO EMYLIU’ SPATARO OSPITE DELLA MANIFESTAZIONE.

Ritorna per il secondo anno la Queer Week, una cinque giorni, a ingresso gratuito, di eventi organizzata da Arcigay Firenze Altre Sponde in collaborazione con Underdogs S.R.L. Società Benefit, Inquanto Teatro, Cinematografica e Lumen.

“Il nostro intento è quello di creare un contenitore dove poter declinare le visioni queer da diversi approcci facendo nascere un luogo di condivisione di sguardi e culture che arricchiscano il pubblico, rendendolo al contempo consapevole rispetto alle tematiche della comunità queer tramite la fruizione di contenuti dal respiro trasversale” commenta Valerio Bellini Direttore artistico della rassegna.

La programmazione di quest’anno nasce da una riflessione derivata dall’esperienza della prima edizione, tenutasi nel giugno 2022, che ha portato a fare leva su appuntamenti già rodati, dando spazio alla sperimentazione e all’introduzione di contesti unici nel proprio genere.

L’obiettivo principale è assecondare l’incontro e la riflessione tramite la fruizione di contenuti mirati, in un contesto di “safer space” che supporti la libertà personale e che possa lasciare a chiunque degli spunti da portare con sé anche al di fuori della manifestazione stessa.

“Siamo particolarmente orgogliose per questa seconda edizione della Queer Week, sia da un punto di vista culturale che politico” commenta Mauro Scopelliti Presidente Arcigay Firenze Altre Sponde “è la prima volta che riusciamo ad entrare nel programma dell’estate fiorentina portando  un progetto che parla di vite, arte, cultura, rivendicazione, approfondimenti e aggregazione in soli cinque giorni. Quest’anno con l’arrivo del Toscana Pride in città, il prossimo 8 Luglio, era doveroso per noi far diventare la Queer Week sempre più una manifestazione di riferimento culturale per l’intera Città”. 

Il nostro Emyliù Spataro parteciperà alla serata di venerdì 23 giugno alle 19 insieme a Jasmine e Vita, ossia Le Sorelle Fatali(tà) in un interessante talk show dal titolo “Tre persone non conformi” .

Nella foto: Le Sorelle Fatalità

A seguire il programma completo:

Mercoledì 21 dalle ore 20 – Talk a cura di CinematograFica e del festival Entre dos Mundos di Firenze, Festival del Cinema Iberoamericano di Firenze “Violenza di Genere in America Latina” Ore 21 – Proiezione del film “Alis” di Claire Weiskopf, Nicolas van Hemelryck, Colombia, 2022, a cura del festival Entre dos Mundos

Giovedì 22 – dalle ore 20 a cura di CinematograFica Talk con Florence Queer Festival, Kali Swaid e Collettivo Corpi dal margine “Vite queer e in transizione” con la moderazione di  CinematograFica
Ore 21 – Proiezione del film “SEDIMENTS” di Adriàn Silvestre (Spagna, 2021) a cura di Florence Queer Festival

Venerdì 23 dalle ore 19 – Le Sorelle Fatali(tà) in “Tre persone non conformi” con Emyliù Spataro, Jasmine Piattelli e Vita Palamanca
Ore 21 – Casa Hangar – Open Mic presentato da Ava Hangar Drag a seguire dalle ore 23 DJ Set con Ava Hangar

Sabato 24 dalle ore 19 – Talk “Genitorialità diverse, diverse genitorialità” con Aagedo Toscana, Famiglie Arcobaleno In Toscana e Genitori Rainbow
Ore 20 – Solo se ti rende felice talk con Michela Pascali di Polis Aperta con la moderazione di Valerio Bellini, Giulia Cavallini e Mauro Scopelliti
Ore 21 – Serata Monella con Monella Rai e The Rusty Bat Ore 23 – DJ Set a seguire con SARABAMBA

Domenica 25 dalle ore 19:00 – Presentazione “Ti amo mio spigolo” di Cristina Rossi, modera Valentina Granai
Ore 20:00 / 21:00 – Solo se ti rende felice con @lea.landucci per presentare “Call Me Maybe”, il suo ultimo libro, modera Valerio Bellini Ore 21 – Impro Queer a cura di Atto Uno, presenta Lea Landucci e Valerio Bellini.

La Queer Week si svolge presso Lumen in Via del Guarlone 25 a Firenze, in zona Rovezzano.

E’ organizzata con il sostegno di Estate Fiorentina 23 e PON Metro

fonte: www.arcigayfirenze.it

Articolo tratto da https://www.arcigayfirenze.it/

Copyright@2023thewomensentinel – diritti riservati – riproduzione vietata

BORN THIS WAY: BRIANZA OLTRE L’ARCOBALENO, CON FORZA E ORGOGLIO PER LA COMUNITA’ LGBTQ+

Nata nel 2019, BOA Brianza Oltre l’Arcobaleno è l’associazione di riferimento nel territorio della Brianza per coloro che vogliono parlare, informarsi, attivarsi e confrontarsi sulla transizione e sulla comunità LGBTQ+. Il nostro magazine ha incontrato Alex Mariani, l’attivissimo e instancabile presidente di BOA, per un’intervista che proponiamo ai lettori.

Se non abita a Roma o a Milano o in un’altra grande città, dove può rivolgersi una persona in transizione per avere informazioni o supporto? E quanto è difficile essere se stessi, soprattutto quando si vive in posti che non vedono di buon occhio una persona LGBTQ+? La realtà è che non esistono molti punti di ascolto per chi ha bisogno di sapere come fare a districarsi attraverso la burocrazia e le leggi, per ottenere il riconoscimento del cambio di sesso.

In foto: Alex Mariani

Chiedilo ad Alex.

Alex Mariani ha 48 anni, vive in Brianza e da buon brianzolo, è proprietario di un mobilificio ereditato dal padre. Alex è una persona transgender FtoM. Svolgendo un lavoro al contatto col pubblico, Alex ha dei clienti che lo hanno conosciuto prima della transizione e quando parla del suo percorso, lo fa con una battuta: “Come battevo bene il martello prima, lo batto bene anche adesso“. Per lui il cambiamento principale non è stato quindi quello fisico o anagrafico, ma voler essere se stesso, perché l’essenza della persona non si cambia: siamo esseri umani e non ruoli incasellati in categorie. Alex è presidente di BOA, Brianza Oltre l’Arcobaleno, un’associazione nata nel 2019 da un collettivo, anno in cui i soci sono riusciti a organizzare il primo Pride, che ha avuto un successo oltre ogni aspettativa. Si pensava infatti alla presenza di massimo 20 persone e invece, hanno aderito in diecimila. Terminato il Pride, BOA si è chiesta cosa potesse organizzare in Brianza, visto che non c’era nulla di che, e per questo motivo bisognava obbligatoriamente spostarsi a Milano. La prima azione è stata quella di stipulare una convenzione per uno sportello di ascolto in una sede della CGIL. E da lì, BOA ne ha fatta di strada. Pride, Tdor, iniziative di sensibilizzazione sul tema della transizione, gruppi AMA, sostegno psicologico, interventi nelle scuole e anche un articolo su Vanity Fair: BOA è diventata un punto di riferimento per quant@ vogliono informarsi o attivarsi con e per la comunità LGBTQ+.

Alex Mariani, quali sono gli obiettivi di BOA Brianza?

“I nostri obiettivi sono quelli di far uscire, e dunque fare capire alle persone, che non sono sole qui in Brianza, che non bisogna per forza spostarsi a Milano per avere il diritto di essere se stessi, che questo stesso diritto l’hanno anche nel loro piccolo o grande paese”.

Ci sono state difficoltà per diffondere la mission e le iniziative di BOA?

“La difficoltà è il territorio: la Brianza è abbastanza chiusa per la nostra comunità, facciamo scalpore e a volte diamo anche un po’ fastidio, ma noi vogliamo continuare ad esserci, ad entrare nelle scuole, a dialogare con i Comuni e ad essere un punto di riferimento per chiunque”.

Chi sono le persone che si rivolgono a voi?

“Ci sono varie persone: chi vuole intraprendere il percorso di incongruenza di genere, chi semplicemente vuol fare amicizia, chi ha problemi in famiglia o a scuola”.

Quali interventi mettete in atto per dare aiuto a chi si rivolge a BOA Brianza?

“Siamo riusciti a entrare in molte scuole quest’anno e questo ci ha permesso di parlare con le ragazze e i ragazzi che fortunatamente si sono mostrati molto preparati e anche a volte curiosi, ma nel senso buono. Abbiamo inoltre un gruppo di psicologi e avvocati che ha sposato la nostra causa e ci permette di aiutare, tramite loro, a prezzi calmierati per la persona. Inoltre continuiamo ad avere i nostri sportelli di primo ascolto a Monza e a Vimercate oltre a quello on line, e quest’ultimi sono portati avanti dai volontari e le volontarie”.

Progetti per il futuro?

“Continuare, entrare ancora di più nelle scuole perché secondo noi è fondamentale partire da lì, creare eventi formativi per la Brianza, ma anche eventi ludici in cui chiunque venga si senta al sicuro e libero” .

Vorrebbe dire qualcosa ai nostri lettori?

“Vorrei dire a chi fa parte della nostra comunità di non avere paura di uscire, di chiedere aiuto e di rivolgersi alle associazioni sul territorio, perché insieme possiamo fare davvero la differenza. A chi invece non ne fa parte vorrei dire di venire ad incontrarci, ad ascoltare, informarsi, senza partire con il pregiudizio; di avere la mente aperta, perché in fondo siamo tutti esseri umani, con i pregi e i difetti che tutt* abbiamo, che non c’è nulla di sbagliato in nessuno di noi. Ma soprattutto, che siamo veramente molto simpatici”.

Copyright@2023thewomensentinel – diritti riservati – riproduzione vietata

”LORO” di SORRENTINO: UNA RIPROPOSTA alla MEMORIA di SILVIO BERLUSCONI tra LUCI e OMBRE @ di Mava Fankù

“Ma te che cosa ti aspettavi? Di poter essere l’uomo più ricco del Paese, di fare il premier e anche che tutti ti amassero alla follia?..
Sì, io mi aspettavo proprio questo“.

Nell’attuale panorama cinematografico italiano in streaming, il film ”Loro” di Paolo Sorrentino si distingue per il suo coraggioso e ambizioso ritratto di Silvio Berlusconi, figura che ha segnato la storia politica, economica e sociale del nostro Paese.

In occasione della sua recente scomparsa, ci sembra interessante ripercorrere le suggestioni e le provocazioni offerte da questa sontuosa pellicola in due film, girati con la solita maestria dal più creativo dei nostri registi, dopo Fellini.

Film amato e criticato al tempo stesso, che ci mostra un Berlusconi in carne e ossa, tra miserie e nobiltà, personificato dall’inseparabile Tony Servillo, perfetto in questo ruolo, e con una sorprendente Elena Sofia Ricci nei panni della moglie Veronica Lario.

La grandezza di Sorrentino sta nel suo abile bilanciamento tra analisi critica delle ombre di Berlusconi, quali l’avidità, la vanità, il narcisismo, l’abuso di potere, le relazioni burrascose, e delle luci sull’attenzione alle sue qualità caratteriali, quali la capacità di intrattenere e di comunicare, con empatica umanità, compreso il suo goliardico cinismo.

Il regista napoletano riesce a dare vita ad un personaggio sfaccettato e contraddittorio, evitando di cadere nella trappola della caricatura e della demonizzazione, pur non risparmiando nemmeno gli aspetti più torbidi, come le sue lussuose feste nell’immensa villa di Arcore, descritte con dovizia di particolari, come dei veri e propri baccanali postmoderni.

E proprio il planare registico da un festino a un momento di familiare intimità e persino introspezione autocritica del protagonista che rende il film ”Loro” un’opera complessa e affascinante, capace di stimolare riflessioni e dibattiti.

Nonostante le evidenti critiche e il tono dissacrante con cui Sorrentino affronta il tema, è noto che la stesso Berlusconi abbia apprezzato il film del talentuoso regista.

In conclusione, “Loro” di Paolo Sorrentino rappresenta un affresco cinematografico capace di suscitare emozioni ambivalenti grazie alla sua originale e coraggiosa drammaturgia.

Vediamolo o rivediamolo in streaming per ammirare ancora una volta l’arte e la maestria di un sempre discutibile ma grande regista.

Mava Fanķù

Mava Fankù by Emyliù Spataro

Copyright@TheWomenSentinel – Diritti Riservati – Riproduzione Vietata

”LORO” di SORRENTINO: il film “fantasma” alla memoria di SILVIO BERLUSCONI tra luci e ombre @ di Mava Fankù by Emyliù

“Ma te che cosa ti aspettavi? Di poter essere l’uomo più ricco del Paese, di fare il premier e anche che tutti ti amassero alla follia?..
Sì, io mi aspettavo proprio questo“.

Nell’attuale panorama cinematografico italiano in streaming (finchè era distribuito), il film ”Loro” di Paolo Sorrentino si distingue per il suo coraggioso e ambizioso ritratto di Silvio Berlusconi, figura che ha segnato la storia politica, economica e sociale del nostro Paese.

In occasione della sua scomparsa, avvenuta nel 2023), ci sembra interessante ripercorrere le suggestioni e le provocazioni offerte da questa sontuosa pellicola in due film, girati con la solita maestria dal più creativo dei nostri registi, dopo Fellini.

Film amato e criticato al tempo stesso, che ci mostra un Berlusconi in carne e ossa, tra miserie e nobiltà, personificato dall’inseparabile Tony Servillo, perfetto in questo ruolo, e con una sorprendente Elena Sofia Ricci nei panni della moglie Veronica Lario.

La grandezza di Sorrentino sta nel suo abile bilanciamento tra analisi critica delle ombre di Berlusconi, quali l’avidità, la vanità, il narcisismo, l’abuso di potere, le relazioni burrascose, e delle luci sull’attenzione alle sue qualità caratteriali, quali la capacità di intrattenere e di comunicare, con empatica umanità, compreso il suo goliardico cinismo.

Il regista napoletano riesce a dare vita ad un personaggio sfaccettato e contraddittorio, evitando di cadere nella trappola della caricatura e della demonizzazione, pur non risparmiando nemmeno gli aspetti più torbidi, come le sue lussuose feste nell’immensa villa di Arcore, descritte con dovizia di particolari, come dei veri e propri baccanali postmoderni.

E proprio il planare registico da un festino a un momento di familiare intimità e persino introspezione autocritica del protagonista che rende il film ”Loro” un’opera complessa e affascinante, capace di stimolare riflessioni e dibattiti.

Nonostante le evidenti critiche e il tono dissacrante con cui Sorrentino affronta il tema, è noto che la stesso Berlusconi abbia apprezzato il film del talentuoso regista.

In conclusione, “Loro” di Paolo Sorrentino rappresenta un affresco cinematografico capace di suscitare emozioni ambivalenti grazie alla sua originale e coraggiosa drammaturgia.

Vediamolo o rivediamolo in streaming per ammirare ancora una volta l’arte e la maestria di un sempre discutibile ma grande regista.

Mava Fanķù by Emyliù Spataro

Mava Fankù by Emyliù Spataro

Copyright@TheWomenSentinel – Diritti Riservati – Riproduzione Vietata

VIDEOSABATO TEATRALE: “EMIGRANTI” REGIA DI CLAUDIO JANKOWSKI DAL 20 AL 25 GIUGNO AL TEATRO DI DOCUMENTI DI ROMA

L’attualità di un testo che descrive speranze, delusioni, differenze e difficoltà degli emigranti; una piéce teatrale quanto mai importante e necessaria della quale proponiamo il trailer ai nostri lettori.

“Emigranti”, di Sławomir Mrożek scrittore e drammaturgo polacco deceduto nel 2013, considerato uno dei maggiori drammaturghi della Polonia e dell’Europa Orientale, è la storia di due personaggi senza nome, AA e XX, che il pubblico scoprirà essere esuli a Parigi, fuggiti da una Polonia stretta nella morsa di Stalin. I due emigranti non possono essere più diversi: uno si dedica alla scrittura, con la quale vuole esprimere il suo dissenso alla dittatura sovietica, motivo per il quale è arrivato nella capitale francese; l’altro invece, è giunto in Francia per lavorare e così guadagnare e permettersi una vita migliore. In realtà, entrambi scopriranno quanto la libertà della quale pensano di godere sia invece solo un’illusione, ingabbiati come sono uno nell’ideologia politica e l’altro nella schiavitù del lavoro. “Emigranti” sarà in scena a Roma, al Teatro di Documenti, dal 20 al 25 giugno per la regia di Claudio Jankowski, con Riccardo Barbera e Roberto D’Alessandro.

Copyright@2023thewomensentinel – diritti riservati – riproduzione vietata

ROMA ESOTERICA: SAN CLEMENTE, PALAZZO VENEZIA, CASTEL SANT’ANGELO E LA FORZA DEI TAROCCHI

In copertina: photo @Giovanni Rinaldi

Nella basilica inferiore di San Clemente a Roma, a pochi passi dal Vicus Papisse, di cui abbiamo parlato qualche settimana fa, è conservato un altare dedicato al dio Mitra. Il culto di questa divinità di origine iranica, legata al sole, aveva il suo fulcro centrale a Roma, dove si trovava anche un secondo santuario, eretto nei pressi delle Terme di Caracalla. Osservando l’altare, si può vedere che su uno dei lati è scolpito il dio che tiene fermo un toro, col muso aperto come per mordere, mentre il coltello rituale lo colpisce al collo, uccidendolo. Il dio Mitra volge la testa indietro, noncurante della bestia che si dibatte agonizzante sotto il suo pugnale. Sembra indifferente, distratto, tanto si sente sicuro di sé. La basilica di San Clemente venne eretta quindi su un tempio pagano, dedicato al culto mitralico: il sangue dei tori sacrificati durante i riti serviva a ricoprire il corpo degli iniziati, e quando il cristianesimo divenne la religione ufficiale, anche qui venne operata la stratificazione sui culti e sui luoghi pagani. Questa scena di sacrificio si ritroverà raffigurata, a distanza di secoli e seppur con alcune modifiche, nell’Arcano XI dei Tarocchi, La Forza.

Basilica inferiore di San Clemente a Roma: l’altare del dio Mitra

Analogamente, a Palazzo Venezia è conservato un affresco di epoca quattrocentesca, che raffigura un uomo che afferra e tenta di aprire la bocca di una belva. Anche qui il riferimento con la Carta è molto forte. Nonostante la fiera abbia artigliato l’uomo, non scorre sangue e la figura umana appare calma e imperturbabile.

Palazzo Venezia photo @Daniele D’Ilario

Roma è stata e continua a essere una città fortemente legata all’esoterismo e ai Tarocchi, i cui riferimenti, come già abbiamo visto per la Papessa o la Morte, sono abilmente celati nel nascondiglio più sicuro al mondo, ossia sotto gli occhi di tutti.

Nella stratificazione operata dalla Chiesa nei riguardi delle divinità pagane o degli elementi magici, anche l’arcangelo Michele, la cui statua svetta sulla sommità di Castel Sant’Angelo, può essere considerata una variazione all’immagine classica de La Forza. Qui, l’arcangelo è scolpito nell’atto di rinfoderare la spada dopo aver sottomesso il diavolo, in una dimostrazione di sicurezza di sé e delle proprie capacità, ma anche come trionfo della cristianità su quello che non lo è.

Photo @Peter Anton van Verschaffelt, Arcangelo Michele

La Forza è raffigurata nella maggior parte dei mazzi di Tarocchi come una donna che, senza nessuno sforzo apparente, tiene aperte le fauci di un leone, mostrando così un coraggio eccezionale. Sul capo tiene un cappello a forma di infinito, che ricorda quello dell’Arcano I, Il Mago, a confermare la continuità e il ricorso di alcuni elementi nelle Carte. La Forza rappresenta un’altra delle situazioni sceneggiate dai Tarocchi, quella dove bisogna trovare il coraggio di affrontare una situazione o i nostri demoni, e ci sarà vittoria solo se assieme ad essa, ci saranno calma e pianificazione. La Carta infatti non raffigura tensione né sangue, ma anzi trasmette serenità. La figura è elegante e composta; il suo viso non esprime odio o nessun altro sentimento negativo, ma solo tranquillità: un atteggiamento certo non usuale nel contatto fisico con una fiera, il cui apparire invece provoca terrore e fuga. Ricordiamo anche che l’Arcano XI è la somma del X (La Ruota della Fortuna) con I (Il Mago), come a significare che ognuno è artefice del proprio destino: faber est suae quisque fortunae.

Copyright @2022 TheWomenSentinel.net | Tutti i diritti riservati | Riproduzione Vietata

SETTE GIORNI DI LUTTO NAZIONALE (CI VUOL TEMPO PER SPARTIRSI UN IMPERO) @ La Pillola Politica di Mava Fankù⁷

Cosa rimane di Berlusconi, adesso che lo spettacolo è finito? Tre cose, a mio parere: la sua pseudoempatia; la sua verve o meglio il suo essere istrionico; e soprattutto, il suo umorismo apparentemente perbene ma di base un pò troppo arrogante, tanto misogino e molto maleducato. Non parliamo poi dei danni culturali e politici fatti all’Italia, delle vane promesse di benessere economico fatte agli italiani, e dei tanti posti di lavoro promessi e non mantenuti, salvo quelli apicali che poi sono stati ereditati dai suoi figli nelle aziende di famiglia e dai suoi sodali nei Palazzi del potere.

E sarà in virtù delle sue indubbie capacità imprenditoriali applicate anche alla sua politica, che ora, per la sua recente dipartita, sono stati proposti sette giorni di lutto nazionale, che ricordano i fatidici sette giorni della creazione dell’universo?

Io ho l’impressione che questa settimana di gramaglie sia invece la copertura di qualcos’altro. Come se dietro le quinte ci si stesse prendendo del tempo per spartirsi l’impero. Ma chi erediterà la sua posizione? Forse Tajani, ma che non potrebbe perché attualmente Ministro degli Esteri. Forse la figlia Marina, che potrebbe subentrare nella segreteria del suo partito, come si vociferava all’inizio della pandemia, quando lui si ammalò di Covid. Ma un solo essere umano non basterebbe a sostituirlo, tale è il potere esercitato per un trentennio dalla grande seduzione del berlusconismo.

Ecco, il berlusconismo: da qualche giorno circola in rete un convincente aforisma attribuito a una famosa scrittrice, da lei prontamente smentito, che descrive questo ismo come la più grande catastrofe culturale dei nostri tempi, peggiore addirittura del fascismo, perché più subdolo e sotterraneo, in quanto fortemente seduttivo e apparentemente vincente, avendo introdotto la mercificazione della cultura, dove tutto può essere venduto e comprato, in un grande calciomercato che va da palazzo Madama alle discoteche di Milano.

E proprio per saziare la sua satiresca passione per il genere femminile, quante belle donne, o ex tali, ha sistemato in politica (e non) il Cavaliere, così da munirle di reddito sicuro istituzionale e pensione a spese dei contribuenti? Salvo poi comportarsi in maniera diametralmente opposta con le donne non attraenti, che bullizzava con iconiche barzellette trash, fino alle esternazioni incommentabili su una Merkel “inchiavabile” e su una Bindi ”più bella che intelligente”.

@Foto web – Berlusconi pulisce la sedia dove si era seduto Travaglio.

Berlusconi è stato un liberale immaginario” – dichiara Bersani – che pur non andando affatto d’accordo con le idee e il carattere di Giorgia Meloni (mia opinione suffragata da quell’esilarante ripresa di appunti su fogliettini tra gli scanni del Senato, nei quali elencava tutta una serie di aggettivazioni negative nei confronti del Presidente Giorgia) – ci ha lasciato nelle mani di una destra destra”.

Ma l’antiberlusconismo migliore lo sta esprimendo Marco Travaglio, storico nemico del Cavaliere il quale, in una trasmissione condotta da Michele Santoro fece il gesto sprezzante di pulire la sedia sulla quale era stato seduto il direttore del Fatto Quotidiano, che dichiara:

Si sta procedendo ad una sorta di imbarazzante beatificazione di Berlusconi, che neanche lui approverebbe, volendo essere amato per quello che è stato, cioè simpatico si, ma anche canaglia, proprio come lo voleva la gente: una simpatica canaglia“!

@Foto Web – una commossa D’Urso ai Funerali di Stato di Berlusconi.

Santoro invece passa alla beatificazione: “Ci sono brutte cose che ha fatto Berlusconi che non gli perdono, non essendo io peraltro neanche cattolico, quindi non formulando il perdono” – afferma Michele Santoro – “ma in quella celebre puntata del mio programma, che ebbe uno share altissimo, dopo una iniziale defaiance prese in mano la scena e, durante l’intervallo mi si avvicinò e mi disse: ”Michele, ma quanto ci stiamo divertendo? Ecco quale era il suo personaggio, quando si parla della sua empatia. Poi gli dissi che era morto mio padre. Lui poggiò la sua testa sulla mia spalla e scoppiò a piangere a dirotto!“.

Spero che i miracoli di Silvio da Arcore siano finalmente finiti. I suoi seguaci avranno tempo e modo di scriverne vita e opere. Ma adesso, giù il sipario. E basta, finalmente.

Mava Fankù

Copyright © 2023 TheWomenSentinel.net | Tutti i diritti riservati | Riproduzione Vietata |

SEX TOYS: PARLIAMONE

Scordiamoci i negozi con le vetrine coperte e i clienti che prima di entrare si guardavano intorno per evitare incontri imbarazzanti; oppure l’eccitante senso del peccato che si provava nell’entrare nei sexy shop, neanche si potesse essere colpiti da scomunica. Il mercato dei sex toys cresce, anzi è in un’ascesa velocissima, complice anche il lockdown che, secondo gli addetti ai lavori, ha dato una spinta propulsiva all’acquisto di giochi per adulti. Giochi appunto, e non sostitutivi di una sana relazione umana. Però spesso le cose non funzionano così.

Sex toys: dove acquistarli

In principio c’era la paura di essere beccati sul fatto. Chi entrava nei sexy shop lo faceva a suo rischio e pericolo: poteva finire bollato come depravato se non addirittura come maniaco sessuale. Di negozi ne esistevano pochissimi e leggenda narrava che fossero un covo del peccato. Spostandosi all’estero le cose cambiavano, e molto: Londra e Parigi avevano i loro sexy shop ben visibili e centrali, addirittura nella capitale britannica i sex toys erano venduti nei negozi di intimo.

Fortunatamente, con gli anni le cose sono cambiate, seppur molto lentamente , e ora anche in Italia abbiamo negozi dedicati al piacere sessuale.

Questi shop possono essere sia fisici che on line, oltre alla categoria dei sexy shop automatici. In quest’ultimo caso si tratta di negozi consistenti in teche che espongono prodotti di tipo diverso, acquistabili digitando il codice corrispondente su un tastierino. Nessun commesso all’interno, solo il cliente. Nei sexy shop automatici può entrare una persona alla volta per motivi di privacy; inoltre, per uscire in riservatezza, è possibile guardare all’esterno del negozio grazie a una videocamera che punta il tratto di strada immediatamente prospicente l’uscita. Tutto molto riservato e sicuro.

Se poi si vuole essere ancora più riservati, allora è meglio rivolgersi agli shop on line, che garantiscono spedizioni rapide e in pacco anonimo. Anche Amazon, il gigante dell’e-commerce, ha fiutato l’affare e propone toys per tutti i gusti a prezzi competitivi.

I negozi fisici invece, sono dislocati un po’ dappertutto: rispetto all’e-commerce e ai distributori automatici, qui prevale l’aspetto umano: è possibile interagire con i commessi per togliersi dubbi e curiosità, tutto in maniera naturale e mai giudicante.

Da qualche tempo è possibile acquistare sex toys anche sul sito di una grande catena di profumerie, che ne propone di coloratissimi e discreti.

Un po’ di storia dei sex toys

Il modello più antico di fallo risale a ben 28.000 anni fa: si tratta di un manufatto di pietra trovato a Fels, in Germania. Nella Grecia antica, se ne fabbricavano in legno o cuoio imbottito, a dimostrazione che la genesi del sex toy è molto antica. Ma è soprattutto in epoca vittoriana che arrivarono i primi modelli, utilizzati soprattutto per uso medico, ossia il Manipulator e il vibratore elettrico Granville. Si pensava infatti che le donne dovessero buttare fuori i loro umori altrimenti sarebbero state prede dell’isteria (dal greco hysterios, utero), per cui questi oggetti servivano ufficialmente proprio a rilassare l’utero. Con l’avvento del nuovo secolo, e soprattutto a partire dagli anni ’70, momento della liberazione sessuale, i sex toys vennero sdoganati a oggetti di piacere e non ausili medici. Attraverso di loro, si poteva esplorare il piacere e conoscere meglio il proprio corpo.

Coadiuvanti o surrogati del partner?

Con questa domanda si entra in un campo controverso. Pensiamo per esempio ai sex robots. Questi sono l’evoluzione delle vecchie bambole gonfiabili. L’intelligenza artificiale al servizio del sesso ha dato vita a robot antropomorfi, ad altezza naturale, dei quali i clienti possono scegliere i minimi particolari; droidi che, oltre a soddisfare le richieste sessuali degli utilizzatori, sono dotati anche della capacità di interagire. Ce ne sono addirittura che riescono a citare Shakespeare. E c’è anche chi ne ha sposata una, con tanto di corteggiamento e festa nuziale: (https://www.leggo.it/esteri/news/bodybuilder_sposa_bambola_gonfiabile_corteggiata_mesi_prima_mi_dicesse_si-5623395.html).

Questo comportamento, molto al limite, sembra implicare una evidente difficoltà di relazione, oppure la volontà di non averne una. Un robot si può spegnere, a differenza di una persona in carne e ossa. E soprattutto, eliminando la relazione, che implica tempo e impegno, oltre che un livello profondo di intimità.

Le statistiche che riguardano gli acquirenti, registrano che le donne hanno infranto il tabù del sex toy, e ora li comprano tranquillamente. Esistono ad esempio, toys da borsetta non più grandi di un rossetto; e ce ne sono anche di attivabili a distanza con un’app. Insomma, il mercato si è molto evoluto.

Certamente, il toy non potrà mai sostituire appieno una relazione tra persone, se teniamo conto del fattore umano; tuttavia, risulta molto soddisfacente come coadiuvante della coppia o come strumento per regalarsi il piacere. Parlarne però non è facile: chiediamoci quante persone nella nostra cerchia ne discutono apertamente oppure quante di loro hanno ammesso di usare un sex toy, come se possederne uno significhi avere bisogno di un aiutino per soddisfare il partner. Riservatezza, vergogna, paura del giudizio: tutti fattori che impediscono il confronto, attribuendo all’oggetto una valenza negativa.

Tuttavia, una rivoluzione sarebbe auspicabile e possibile: vincere la paura del giudizio e considerare normali questi oggetti, che nessuno dichiara di avere e che tutti, o quasi tutti, hanno in casa, magari nascosti in fondo all’armadio.

Copyright © 2023 TheWomenSentinel.net | Tutti i diritti riservati | Riproduzione Vietata |

IN MORTE DI BERLUSCONI: LA @PILLOLA POLITICA DI MAVA FANKU’

Silvio Berlusconi è morto dopo una lunga degenza ospedaliera per varie complicazioni, con accanto i suoi figli e la sua compagna, senza aver mai smesso per un attimo, nei momenti di lucidità e anche non, di pensare al suo regno personale più che alla sua sempre più precaria salute. E come ogni sovrano massmediatico che si rispetti, ha lasciato di recente il suo testamento politico via etere, nel quale, volendolo esaminare senza filtri ideologici, traspare la sua fallace umanità che molti, anche dei suoi, definiscono come stancamente senile. 

Seppur mi sia sempre posta in modo ironicamente critico nei confronti della sua controversa figura, ne scriverò senza esultarne, nel mio modo emotivamente analitico, ma senza nemmeno strapparmi le vesti, lasciandone l’ingrato compito ad altri. 

@Ph Berlusconi e i suoi cinque figli

Silvio Berlusconi a differenza di tanti altri politici, ha sempre scaturito in me, e nell’immaginario collettivo, sentimenti ambivalenti, un pò come l’essenza che rimane  dei due film “LORO” di Sorrentino, in cui il regista ne descrive miserie e nobiltà, ma con umana empatia. Appunto, non è da tutti i politici ispirare complesse sceneggiature filmiche; per altri versi c’erano riusciti giusto Giulio Andreotti, Bettino Craxi e pochissimi altri.

@un giovanissimo Silvio shoman

Eppure è stato un uomo potentissimo, che da showman sulle navi da crociera è diventato l’imprenditore più ricco d’Italia (e non solo) inventandosi la TV commerciale e contrastando proficuamente il monopolio di Mamma RAI.

Ma il meglio e il peggio di sé lo ha espresso nel personale e nel pubblico, con la sua prolifica grande famiglia e con la politica. E proprio la sua carriera politica è stata caratterizzata da numerose polemiche e scandali che ne hanno spesso offuscato i (pochi) successi.

Come scordare i suoi processi, talmente numerosi da farlo parlare di persecuzione giudiziaria,  istituiti sia per reati fiscali, sia anche per le grazie di una Ruby minorenne, improvvisamente apparentata con Mubarak, così dal giorno alla notte, diventata miliardaria purché continuasse a soffrire di amnesie. Oppure le feste di Arcore, quelle del bunga-bunga e delle ragazze (s)vestite da Ilda Boccassini,  che resteranno le più famose nella storia postmoderna dei potenti della Terra, dopo i baccanali degli antichi imperatori romani come Caligola e Nerone. O anche  la festa per i 18 anni di Noemi Letizia; le Olgettine; le soubrette seminude, la Merkel inchiavabile, la Lario virago: le donne, passione e dolore del Cavaliere, e la sessualizzazione del loro corpo. 

@Silvio con Veronica Lario

Nella sua alta considerazione di sé, ha ammesso un solo errore politico, che non ha fatto in tempo a risanare: non quello delle leggi ad personam, oppure del miraggio del milione di posti di lavoro promessi agli italiani boccaloni in campagna elettorale: ma, invece, di aver creato nel suo passato remoto la coalizione di centro destra, con l’intento di rafforzare Forza Italia, e che invece ha dato voce e legittimità a partitini che all’epoca avevano a mala pena lo zero virgola e che oggi sono al Governo del Paese.

Nonostante le opinioni contrastanti, la figura di Berlusconi rimarrà sempre presente nella Storia del nostro Paese, come quella di un personaggio indubbiamente influente. 

La sua morte lascia un vuoto (si spera colmabile in meglio) nella vita politica  della nostra povera e ricca Italia, ma anche un’opportunità di riflessione e di rinnovamento per il futuro. 

Mava Fankù

Copyright@2023thewomensentinel – diritti riservati – riproduzione vietata

IL FOTOSERVIZIO. ROMA PRIDE 2023 IN 32 FOTO (E CE N’E’ PER TUTTI, POLITICA COMPRESA) BY @GEMMA BUONANNO

Sabato 10 giugno si è tenuto a Roma il Pride 2023, mai così ricco. Sarà forse a causa del governo delle destre, o della retromarcia del presidente della Regione Lazio? Non è chiaro e forse non è importante saperlo, ma sta di fatto che l’edizione di quest’anno è stata memorabile. Il reportage che presentiamo ai lettori è di Gemma Buonanno, la fotografa che ha documentato per il nostro magazine l’onda arcobaleno che ha animato le strade della Capitale.

SFOGLIA LA GALLERY

Photo @Gemma Buonanno

Copyright@2023thewomensentinel – diritti riservati – riproduzione vietata

  • Registrazione Tribunale di Roma n.133/22 del 8/11/22

Direttore Stefania Catallo

Stefania Catallo, romana e fondatrice del centro antiviolenza Marie Anne Erize. Si occupa di storia orale e di diritti delle donne. Giornalista e scrittrice, ha pubblicato diversi libri, l'ultimo dei quali "Evviva, Marie Anne è viva!" (2018, Universitalia), ha ricevuto il Premio Orsello nella sezione Società.

Redazione:

EMYLIU' SPATARO

Emilio Spataro, in arte Emyliù, attore, chansonnier, fotografo, grafico. Di origine calabrese cirotana, vive a Roma. Opinionista e Web Master del Magazine.

MAVA FANKU'

Opinionista disincantata, dotata di un notevole senso dell'umorismo e di una dialettica tagliente, Mava Fankù cura attualmente due rubriche, La Pillola Politica e I Pensierini di Mava, elzeviri su temi vari che ispirano la nostra signorina agèe, da poco anche in video, oltre che in podcast, oltre che in scrittura.

ALESSIO PAPALINI

Romano, educatore, formatore e appassionato di lettura e comunicazione. Attore del Teatro Studio Jankowski di Roma

PATRIZIA MIRACCO

Psicoterapeuta e giornalista. Appassionata di arte e mamma umana di Aki, una bella cagnolina a quattro zampe di 4 anni.

VENIO SCOCCINI

Diplomato all'Istituto Alberghiero Michelangelo Buonarroti di Fiuggi (FR) - Dopo una lunga esperienza in Italia, e all'estero come chef per personaggi di rilievo, sia in casa che su yacht, nel 2013 si è trasferito a Londra, dove ha appreso nozioni di cucina multietnica continuando a lavorare come chef privato.

ROSELLA MUCCI

Ho sperimentato il palco cimentandomi in progetti di Teatro Sociale tra il 2012 e il 2015 con testi sulla Shoa, sul femminicidio, sulla guerra. Il mio percorso teatrale è poi proseguito in autonomia quando ho sentito il desiderio di portare in scena testi scritti proprio da me.Tutti i miei scritti per scelta hanno

error

Enjoy this blog? Please spread the word :)