I PENSIERINI DI MAVA FANKU’

Ironica, caustica e irriverente: Mava Fankù è tutto questo e anche di più. La nostra signorina ageé – mai chiederle gli anni, non sarebbe educato! – vive a Roma, e osserva la vita con distacco e curiosità. Che stia facendo una passeggiata o prendendo un chinotto nel suo bar preferito, oppure che guardi l’umanità dalla finestra ovale della sua camera – una sorta di oblò sul mondo – nulla sfugge al suo sguardo attento. Le relazioni d’amore e le loro dinamiche sono la sua passione. Potete scrivere alla nostra Mava, però siete avvertiti: non aspettatevi parole di consolazione o massaggini dell’ego: lei non ha peli sulla lingua, anzi sulla penna, quindi vi risponderà come pensa che sia più giusto ma sempre con sincerità e affetto.

Lettera di Marcella

Cara Mava Fankù, qualche tempo fa ho conosciuto un uomo, tramite una chat. Pur sapendo benissimo che in questi non luoghi virtuali si incontrano spesso individui molto discutibili, ho deciso di fidarmi e di iniziare la conoscenza con queso signore, che chiamerò F. All’inizio è stato tutto molto bello e per me che avevo vissuto anni in solitudine, è sembrato di ricominciare a vivere. Ci sono state lunghe chiacchierate, incontri per aperitivi, anche qualche cena durante le quali ci siamo scoperti molto simili. Poi, dopo esserci abbandonati all’estasi dei sensi, lui è sparito. Non ha più risposto ai miei messaggi, pur visualizzandoli, né a nessun altro tentativo di sapere per lo meno cosa era successo di così grave da volatilizzarsi. Razionalmente so che dovrei buttarmi tutto alle spalle e riderci su, però non ci riesco. Mi sento raggirata e ferita.

Tua Marcella


RISPOSTA VOCALE
DI MAVA FANKU’
Sottofondo musicale: “Cherchez L’Identitè Rhapsodie”- melodia di Emyliù Spataro, arrangiata e suonata al pianoforte da Svetlana Chmykhalova

Cara Marcellina… Pane e Vino, permettimi di giocare con il tuo nome, come gioco anch’io con il mio d’altronde… e sarò sincera, diretta e schietta come ti aspetti che io sia… Dunque, noto subito una contraddizione, quando dici che hai conosciuto un uomo sulle chat, che tu definisci un “non luogo” dove si incontrano persone “discutibili”…

Beh, in quella specie di buco nero c’eri anche tu, Marcellina, e in questo momento stiamo parlando di te, quindi siamo tutti discutibili… E quei non luoghi delle chat tesoro mio, specie da quando la Terra è stata invasa da una pandemia che ci ha costretti per un paio di annetti chiusi in casa, sono diventate il primo mezzo di comunicazione per conoscere persone nuove e lo erano già da prima un luogo virtuale dove incontrarsi. Perciò non è dove ci si incontra che conta. Che poi ci credi se ti dico che il mio più grande amore l’ho incontrato sugli annunci dei cuori solitari?Ma è di te che dobbiamo parlare. Dici che tu e quest’uomo, il cui nome inizia per F… Fedifrago? eh eh… ci ritorniamo dopo magari… avete fatto grandi chiacchierate, come d’altronde si fa sulle chat inizialmente, e che vi siete incontrati spesso per aperitivi e cenette conoscitive…

Ma sai che mi ricordi un aforisma di Aldo Busi? Non tu, ma la situazione delle cenette… quando dice che le coppie eterosessuali (immagino che voi siate una coppia eterosessuale fino a prova contraria, no?) prima vanno a cena insieme, anche più volte, come ritualistica proprio, rimpinguendo le tasche dei ristoratori, e poi non è detto che vadano a letto insieme… Che poi fare certe cose dopo mangiato potrebbe essere anche rischioso, che dici? uh uh… Ma tornando ad Aldo Busi, continua dicendo che invece le coppie omosessuali, o comunque non conformi, prima vanno a letto insieme, magari dopo un drink per scaldare gli animi, e poi se si sono piaciuti vanno insieme a cena…

Beh, personalmente penso che questa di Busi sia una di quelle cose da annotare sul taccuino delle utilità. Prendi nota, tesoro. Poi, dici che, dopo esservi abbandonati all’estasi dei sensi, lui è sparito e i tuoi tentativi di ristabilire i contatti sono stati vani. Beh, questo mi sembra tipico Marcellina, mi appare come un LeitMotiv della danza della seduzione e dell’abbandono di noi povere “signorine ageè” che, dopo tanta solitudine (vedi in questo ti sono solidale e mi identifico), ci ritroviamo a sognare tra le braccia di un uomo che ci sembra quello giusto e invece si comporta come una sorta di Don Giovanni cybernetico che ci conquista piano piano , dando il meglio di se, facendo promesse amorose, instillandoci il germe dell’amore nell’attesa e, poi, una volta divorato il frutto della conquista, si dilegua, ritornando in quel nulla telematico dal quale proviene.

Mi dispiace dirtelo Marcellina, ma “apres l’amour”, dopo l’amore, le cose o si complicano o si risolvono… Si complicano quando scatta quell’intesa che tra voi non è scattata, o si risolvono, quando uno dei due non prova il desiderio di rivedersi una seconda volta, perchè magari qualcosa non ha funzionato, o perchè sei finita sotto forma di spunta sull’agendina virtuale del Cyber Casanova di turno…

Marcellina, non mi sembra una grande tragedia, per ora prevale il tuo orgoglio di donna ferita, perchè magari avresti voluto qualcosa di continuativo, sapessi io gioiamia, ti posso capire… Magari se ti rimetti in gioco senza chiuderti a guscio, il tuo F… finirà come spunta sulla tua rubrica dei Fedifraghi… perchè quasi sicuramente lo è… oppure no.

Un bacio, Marcella, dalla Posta del Cuore di

Mava Fankù

Cherchez L’Identitè Rhapsodie

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Stefania Catallo, romana e fondatrice del centro antiviolenza Marie Anne Erize. Si occupa di storia orale e di diritti delle donne. Giornalista e scrittrice, ha pubblicato diversi libri, l'ultimo dei quali "Evviva, Marie Anne è viva!" (2018, Universitalia), ha ricevuto il Premio Orsello nella sezione Società.

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Emilio Spataro, in arte Emyliù, attore, chansonnier, fotografo, grafico. Di origine calabrese cirotana, vive a Roma. Opinionista e Web Master del Magazine.

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Ho sperimentato il palco cimentandomi in progetti di Teatro Sociale tra il 2012 e il 2015 con testi sulla Shoa, sul femminicidio, sulla guerra. Il mio percorso teatrale è poi proseguito in autonomia quando ho sentito il desiderio di portare in scena testi scritti proprio da me.Tutti i miei scritti per scelta hanno

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