Arthemisia

SEMBRA VIVO! Sculture iperrealiste dei più grandi artisti contemporanei in mostra a Palazzo Bonaparte di Roma dal 26 maggio

In copertina: @Hiro, Andy Warhol (particolare)

Per la prima volta in Italia, una stupefacente mostra dedicata alla grande scultura iperrealista internazionale, raccontata attraverso i più importanti artisti contemporanei.

“Sembra vivo!” sarà la frase più pronunciata davanti alle incredibili opere di Maurizio Cattelan, Ron Mueck, George Segal, Carole Feuerman e tantissimi altri.

Le opere sono così reali da confondere i visitatori trasportandoli in un mondo al confine tra vero e falso.

Arthemisia, dopo il grande successo delle mostre dedicate a Jago e a Leandro Erlich, ancora una volta propone un progetto nuovo e visionario sulla scena dell’arte contemporanea italiana.

Dal 26 maggio a Palazzo Bonaparte di Roma arriva per la prima volta una mostra dedicata alla scultura iperrealista, in cui sono esposte 43 mega-installazioni dei più grandi artisti contemporanei.
Le sculture sono impressionanti, è difficile distinguere un corpo vero da un’opera d’arte tanto i dettagli sono realistici, fin nei minimi dettagli.

Gli artisti esposti, 29 in tutto, sono i più importanti protagonisti a livello internazionale: da Maurizio Cattelan (presente con opere iconiche quali i piccioni dell’installazione “Ghosts” o la famosa banana, meglio detta “Comedian”) a Ron Muech che espone anche una gigantesca testa di uomo “Dark Place”, fino a George Segal, Carole Feuerman, Duane Hanson e molti altri ancora.

@Sam Jinks, Woman (particolare)

Una mostra che provoca, interroga e riunisce gli artisti che più di tanti altri hanno fatto discutere: cosa ha portato le sculture iperrealiste a creare un cortocircuito nella mente dei visitatori? Sappiamo che non sono reali, eppure quella pelle, i capelli, le barbe, le dita ci dicono il contrario. I corpi nudi ci scandalizzano, gli occhi ci ipnotizzano e quelle dimensioni a volte perfettamente in scala e a volte sbagliate ci confondono: Sembra vivo! Lo è davvero?

La mostra è ideata dall’Institut für Kulturaustausch, Germany, curata da Maximilian Letze in collaborazione con Nicolas Ballario ed è prodotta e organizzata da Arthemisia che, ancora una volta e dopo il grande successo delle mostre dedicate a Jago e a Leandro Erlich, propone progetti nuovi e visionari sulla scena dell’arte contemporanea in Italia.

Il catalogo è edito da Skira.

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