Il VOTO (IN)UTILE – LORENZO SANCHEZ
Ogni volta che ho votato in vita mia mi sono chiesto se il mio voto sarebbe stato ‘utile’. Letteralmente ogni volta. In qualsiasi elezione i due schieramenti fanno il possibile per spaventare i propri elettori e dire “AH-AH, GUARDA CHE SE NON VOTI ME è come se non votassi, E QUINDI….”
E quindi cosa?
Negli ultimi anni ho visto anche i partiti che ho votato stare al governo, mentire, non interessarsi minimamente alla mia vita o a quella di tante persone come me. Vergogna sui diritti civili, vergogna sui diritti sociali, vergogna sulle leggi per la cittadinanza. È stato come non aver votato, visto che le idee in cui credo sono solo minoritariamente rappresentate in parlamento.

A me non frega un cazzo di Giorgia Meloni. Ecco, mo’ l’ho detto. Parliamo di Giorgia Meloni come se fosse Voldemort o Vecna: “Oddio regà arriva quella che non deve essere nominata”. A me interessa capire dove stiano le idee, i programmi, le proposte – di parlare per altre settimane della Meloni non me ne può fregare di meno, nulla, nada, rien.
Insomma, il concetto è: non mi importa se voti Potere al popolo o Fratelli d’italia, Azione e +Europa o chissà cosa. Basta che voti con convinzione. E io quest’anno non farò il ‘voto utile’, che alla fine mi sembra solo utile a certi personaggi per mantenere un lauto stipendio. L’unico voto utile è quello per cui si crede, altrimenti è come non votare.La democrazia comunque esiste già, basta che impariamo a usarla.

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