TRANSIZIONE

BORN THIS WAY: BRIANZA OLTRE L’ARCOBALENO, CON FORZA E ORGOGLIO PER LA COMUNITA’ LGBTQ+

Nata nel 2019, BOA Brianza Oltre l’Arcobaleno è l’associazione di riferimento nel territorio della Brianza per coloro che vogliono parlare, informarsi, attivarsi e confrontarsi sulla transizione e sulla comunità LGBTQ+. Il nostro magazine ha incontrato Alex Mariani, l’attivissimo e instancabile presidente di BOA, per un’intervista che proponiamo ai lettori.

Se non abita a Roma o a Milano o in un’altra grande città, dove può rivolgersi una persona in transizione per avere informazioni o supporto? E quanto è difficile essere se stessi, soprattutto quando si vive in posti che non vedono di buon occhio una persona LGBTQ+? La realtà è che non esistono molti punti di ascolto per chi ha bisogno di sapere come fare a districarsi attraverso la burocrazia e le leggi, per ottenere il riconoscimento del cambio di sesso.

In foto: Alex Mariani

Chiedilo ad Alex.

Alex Mariani ha 48 anni, vive in Brianza e da buon brianzolo, è proprietario di un mobilificio ereditato dal padre. Alex è una persona transgender FtoM. Svolgendo un lavoro al contatto col pubblico, Alex ha dei clienti che lo hanno conosciuto prima della transizione e quando parla del suo percorso, lo fa con una battuta: “Come battevo bene il martello prima, lo batto bene anche adesso“. Per lui il cambiamento principale non è stato quindi quello fisico o anagrafico, ma voler essere se stesso, perché l’essenza della persona non si cambia: siamo esseri umani e non ruoli incasellati in categorie. Alex è presidente di BOA, Brianza Oltre l’Arcobaleno, un’associazione nata nel 2019 da un collettivo, anno in cui i soci sono riusciti a organizzare il primo Pride, che ha avuto un successo oltre ogni aspettativa. Si pensava infatti alla presenza di massimo 20 persone e invece, hanno aderito in diecimila. Terminato il Pride, BOA si è chiesta cosa potesse organizzare in Brianza, visto che non c’era nulla di che, e per questo motivo bisognava obbligatoriamente spostarsi a Milano. La prima azione è stata quella di stipulare una convenzione per uno sportello di ascolto in una sede della CGIL. E da lì, BOA ne ha fatta di strada. Pride, Tdor, iniziative di sensibilizzazione sul tema della transizione, gruppi AMA, sostegno psicologico, interventi nelle scuole e anche un articolo su Vanity Fair: BOA è diventata un punto di riferimento per quant@ vogliono informarsi o attivarsi con e per la comunità LGBTQ+.

Alex Mariani, quali sono gli obiettivi di BOA Brianza?

“I nostri obiettivi sono quelli di far uscire, e dunque fare capire alle persone, che non sono sole qui in Brianza, che non bisogna per forza spostarsi a Milano per avere il diritto di essere se stessi, che questo stesso diritto l’hanno anche nel loro piccolo o grande paese”.

Ci sono state difficoltà per diffondere la mission e le iniziative di BOA?

“La difficoltà è il territorio: la Brianza è abbastanza chiusa per la nostra comunità, facciamo scalpore e a volte diamo anche un po’ fastidio, ma noi vogliamo continuare ad esserci, ad entrare nelle scuole, a dialogare con i Comuni e ad essere un punto di riferimento per chiunque”.

Chi sono le persone che si rivolgono a voi?

“Ci sono varie persone: chi vuole intraprendere il percorso di incongruenza di genere, chi semplicemente vuol fare amicizia, chi ha problemi in famiglia o a scuola”.

Quali interventi mettete in atto per dare aiuto a chi si rivolge a BOA Brianza?

“Siamo riusciti a entrare in molte scuole quest’anno e questo ci ha permesso di parlare con le ragazze e i ragazzi che fortunatamente si sono mostrati molto preparati e anche a volte curiosi, ma nel senso buono. Abbiamo inoltre un gruppo di psicologi e avvocati che ha sposato la nostra causa e ci permette di aiutare, tramite loro, a prezzi calmierati per la persona. Inoltre continuiamo ad avere i nostri sportelli di primo ascolto a Monza e a Vimercate oltre a quello on line, e quest’ultimi sono portati avanti dai volontari e le volontarie”.

Progetti per il futuro?

“Continuare, entrare ancora di più nelle scuole perché secondo noi è fondamentale partire da lì, creare eventi formativi per la Brianza, ma anche eventi ludici in cui chiunque venga si senta al sicuro e libero” .

Vorrebbe dire qualcosa ai nostri lettori?

“Vorrei dire a chi fa parte della nostra comunità di non avere paura di uscire, di chiedere aiuto e di rivolgersi alle associazioni sul territorio, perché insieme possiamo fare davvero la differenza. A chi invece non ne fa parte vorrei dire di venire ad incontrarci, ad ascoltare, informarsi, senza partire con il pregiudizio; di avere la mente aperta, perché in fondo siamo tutti esseri umani, con i pregi e i difetti che tutt* abbiamo, che non c’è nulla di sbagliato in nessuno di noi. Ma soprattutto, che siamo veramente molto simpatici”.

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GIRL. TRANSIZIONANDO A PASSO DI DANZA @ I PENSIERINI FILMICI DI MAVA FANKU’

Per il Cinema in streaming A.C. (non Avanti Cristo, ma Ante – Corona Virus) ho rivisto per voi “GIRL”, storia di una ragazza transessuale, cercando immagini inedite, offrendovi la possibilità di saperne di più se non l’avete ancora visto, o di riviverlo insieme.

Ascolta il podcast di “GIRL” dalla voce di Mava

La disciplina della danza classica e l’identità di genere sono nel film di Lukas Dhont una miscela drammaticamente esplosiva.

Felice la scelta di un giovanissimo attore androgino per interpretare il ruolo di una ballerina adolescente nata nel corpo altro di un ragazzo. La bellezza androgina di Victor Polster è sublime e ricorda Cate Blanchett.

Film severo come la protagonista che nulla concede allo stereotipo su questi temi. Lara è una ragazza transessuale di 15 anni che già vive al femminile con il padre e il fratellino di 6 anni.

Ha fretta di femminilizzare il suo aspetto più di quanto già non sia e intraprende la transizione trepidante e senza paure con la terapia ormonale, finalizzata all’intervento definitivo di riassegnazione chirurgica sessuale.

Nel contempo vuole realizzare il sogno di diventare un’etoile, ed è proprio nell’ambiente della scuola di danza che si scontra con i primi conflitti sociali con le sue coetanee per la sua non conformità che lei per prima non accetta, torturandosi i piedi per stare sulle punte, e il sesso che comprime ossessivamente con del nastro adesivo, fino ad una scelta estrema.

L’elegante regia che indugia sui dettagli del corpo incompiuto e martoriato, fa sentire la fatica del vivere in una condizione inaccettabile di diversità per chi ha la semplice, vitale necessità di essere una GIRL.

Parola di Mava Fanku’

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Direttore Stefania Catallo

Stefania Catallo, romana e fondatrice del centro antiviolenza Marie Anne Erize. Si occupa di storia orale e di diritti delle donne. Giornalista e scrittrice, ha pubblicato diversi libri, l'ultimo dei quali "Evviva, Marie Anne è viva!" (2018, Universitalia), ha ricevuto il Premio Orsello nella sezione Società.

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EMYLIU' SPATARO

Emilio Spataro, in arte Emyliù, attore, chansonnier, fotografo, grafico. Di origine calabrese cirotana, vive a Roma. Opinionista e Web Master del Magazine.

MAVA FANKU'

Opinionista disincantata, dotata di un notevole senso dell'umorismo e di una dialettica tagliente, Mava Fankù cura attualmente due rubriche, La Pillola Politica e I Pensierini di Mava, elzeviri su temi vari che ispirano la nostra signorina agèe, da poco anche in video, oltre che in podcast, oltre che in scrittura.

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Romano, educatore, formatore e appassionato di lettura e comunicazione. Attore del Teatro Studio Jankowski di Roma

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VENIO SCOCCINI

Diplomato all'Istituto Alberghiero Michelangelo Buonarroti di Fiuggi (FR) - Dopo una lunga esperienza in Italia, e all'estero come chef per personaggi di rilievo, sia in casa che su yacht, nel 2013 si è trasferito a Londra, dove ha appreso nozioni di cucina multietnica continuando a lavorare come chef privato.

ROSELLA MUCCI

Ho sperimentato il palco cimentandomi in progetti di Teatro Sociale tra il 2012 e il 2015 con testi sulla Shoa, sul femminicidio, sulla guerra. Il mio percorso teatrale è poi proseguito in autonomia quando ho sentito il desiderio di portare in scena testi scritti proprio da me.Tutti i miei scritti per scelta hanno

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