COME LIBERARSI di un TRUFFATORE SENTIMENTALE. Seconda parte @ La Posta del Cuore di MAVA FANKU’
Mava Emyliu’ Fanku’ canta con Milly ”Chi Siete”?
Nella precedente risposta a Pamela le promettevo di raccontarle come mi ero liberata di un truffatore sentimentale che, come nel suo caso, aveva manipolato i miei bisogni affettivi per usarli a suo vantaggio.
Ma com’e’ possibile che una donna emancipata e disincantata come Mava ci sia cascata? Innanzitutto perche’ il mio Mark Caltagirone era tutt’altro che virtuale, ma aveva le sembianze di un bel ventottenne di un metro e ottantacinque con quarantacinque di piede, ultras di una squadra di serie zeta, col fascino da ragazzo di vita non tanto omologato.
Mi fece innamorare nel modo piu’ naturale. facendo l’amore sin dalla prima volta con passione, una volta al giorno, per sette giorni, come la creazione; e al settimo giorno ”fiat lux”, ero cotta come un frutto afrodisiaco macerato al sole. Insomma, per innamorarmene il primo periodo e’ stato felice e coinvolgente per entrambi.
Per lui sara’ stato come recitare con il metodo Stanislavskij, quello del calo totale nel personaggio, credendoci davvero come un Mikey Rourke e una Kim Basinger in ”Nove settimane e mezzo” ristretto in una prima settimana di concepimento amoroso, dilatato poi per i due anni regolamentari dei francesi sulla durata media di una storia d’amore. Almeno da parte mia.
Certo che detto cosi’ non sembrerebbe poi tanto male, ma l’infernale ”amor che a nullo amato amar perdona” delle storie di amore maledetto, ma ricambiato, tormentava solo me, mentre a lui che ”si lasciava amare per comodato d’uso” tutto scivolava come le mie lacrime sui vetri, mentre io nei momenti di malessere languivo di avvilente frustrazione, e poi, per sopravvivenza, davo al mio carnefice le istruzioni per l’uso, convincendomi che in fondo lui mi amava a modo suo.

Ma così non era, lui non mi amava affatto, gli piacevo solo un po’ a letto, e per il resto era un continuo prendere da me, anche se relativamente piccole cose materiali, ma in me aveva un rifugio sicuro, da quando prendeva il raffreddore e gli compravo le medicine, a quando gli si sfondavano le scarpe da ultras e gliele ordinavo su Amazon, o quando perdeva i treni per tornare al paesello e mi chiedeva ”se si poteva sdraiare sul mio cuor”, parafrasando una mia chanson…
Dunque, cara Pamela, starai aspettando la ricetta per liberarti dal tuo rapporto tossico, speculare al mio, ma saprai che la ricetta non c’e’, se non la condivisione della mia storia con il tuo sentire. E mentre mi stai leggendo ti racconto solo il mio finale…
Quando ho deciso di lasciarlo mi sono improvvisata Laura Storm, come il personaggio televisivo di Lauretta Masiero, una detective romantica, ma credo che tu non fossi ancora nata quando la vedevo nella Tv in bianco e nero. Insomma, ti dicevo che l’ho spiato nei suoi percorsi cybernetici nel suo cellulare, e aggiungo il dettaglio che nel mentre lui russava come un trattore, quando amavo persino il suo russore. Tanto per far rima baciata sull‘eutanasia di un amore (film con Ornella Muti e Tony Musante).
Cosi’, dopo aver scoperto quel che non volevo sapere, e cioe’ che per lui ero come la sua piu’ fantasiosa e accogliente cliente, ho reciso il cordone ombelicale della dipendenza affettiva, causando la dolorosa e lenta morte del mio amore.
Sempre prima Mia e poi Vostra
Mava Fanku’
Ascolta PUFF PUFF – Ridevi del mio amor sdraiato sul mio cuor
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