maternità surrogata

E SE GESÙ FOSSE NATO DA UN UTERO IN AFFITTO? @ PENSIERINI POLITICI DI MAVA FANKÙ

Dall’avvento di questo governo delle destre, siamo travolti da una ondata di moralismo tappabuchi che dovrebbe distrarre la gente dalle mancate promesse elettorali.

E così, anziché dar conto delle questioni primarie non risolvibili a breve termine, come le problematiche del lavoro e la dissestata sanità, si attaccano i diritti già precari delle minoranze LGBTQ+, quasi come sembrerebbe succeda nell’Ungheria di Orban.

Relegando l’Italia come fanalino di coda in arretratezza e chiusura mentale in fatto di egalitarismo, aumentando il peso della disuguaglianza.

Ma è davvero questo che la maggior parte degli elettori vuole, oppure gliene importa poco o nulla di ostacolare l’omogenitorialità delle coppie gay, vietando il già vietato utero in affitto, e preferendo invece che si dia la priorità ad argomenti che li riguardano più da vicino?

Eppure non si fa altro che moraleggiare, come nel recente caso di Enea, il bambino lasciato dalla mamma al Mangiagalli di Milano, che verrà sicuramente amato da una coppia affidataria, magari arcobaleno, perchè no?

Eppure le coppie gay con un forte istinto genitoriale sarebbero affidabili tanto quanto quelle etero.

Pensiamo al caso di Alba, la bambina con la sindrome di Down abbandonata in ospedale dalla madre dopo il parto e rifiutata da 7 famiglie per la sua patologia. Non si riusciva a trovare una coppia disposta ad adottarla. Così si fece avanti un single omosessuale, Luca Trapanese. E gliela affidarono.

E questo è cosa buona e giusta. Come il caso di un certo Gesù di Nazaret, concepito dallo Spirito Santo nel ventre di una poco più che bambina di nome Maria. Data in sposa ad un anziano Giuseppe.

E se questo modello di Sacra Famiglia nata, permettetemi di dirlo, da una sorta di utero in affitto, per partenogenesi, ha dato origine a una delle religioni più seguite del pianeta, qualche dubbio sulla criminalizzazione di questa pratica dovrebbe pur venire.

Se lo scopo è quello di dare la vita a bambini che saranno sicuramente adottati, curati e amati, e non lasciati nelle ”culle della vita’‘ di un ospedale, se in un cassonetto, o cresciuti in un orfanotrofio in attesa di essere affidati, o disamati in una famiglia disfunzionale, allora perché non legalizzare l’utero in affitto o la maternità surrogata?

È solo una mia peregrina opinione.

Mava Fankù

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