5 Ottobre 2023

Marina Berlusconi

SETTE GIORNI DI LUTTO NAZIONALE (CI VUOL TEMPO PER SPARTIRSI UN IMPERO) @ La Pillola Politica di Mava Fankù⁷

Cosa rimane di Berlusconi, adesso che lo spettacolo è finito? Tre cose, a mio parere: la sua pseudoempatia; la sua verve o meglio il suo essere istrionico; e soprattutto, il suo umorismo apparentemente perbene ma di base un pò troppo arrogante, tanto misogino e molto maleducato. Non parliamo poi dei danni culturali e politici fatti all’Italia, delle vane promesse di benessere economico fatte agli italiani, e dei tanti posti di lavoro promessi e non mantenuti, salvo quelli apicali che poi sono stati ereditati dai suoi figli nelle aziende di famiglia e dai suoi sodali nei Palazzi del potere.

E sarà in virtù delle sue indubbie capacità imprenditoriali applicate anche alla sua politica, che ora, per la sua recente dipartita, sono stati proposti sette giorni di lutto nazionale, che ricordano i fatidici sette giorni della creazione dell’universo?

Io ho l’impressione che questa settimana di gramaglie sia invece la copertura di qualcos’altro. Come se dietro le quinte ci si stesse prendendo del tempo per spartirsi l’impero. Ma chi erediterà la sua posizione? Forse Tajani, ma che non potrebbe perché attualmente Ministro degli Esteri. Forse la figlia Marina, che potrebbe subentrare nella segreteria del suo partito, come si vociferava all’inizio della pandemia, quando lui si ammalò di Covid. Ma un solo essere umano non basterebbe a sostituirlo, tale è il potere esercitato per un trentennio dalla grande seduzione del berlusconismo.

Ecco, il berlusconismo: da qualche giorno circola in rete un convincente aforisma attribuito a una famosa scrittrice, da lei prontamente smentito, che descrive questo ismo come la più grande catastrofe culturale dei nostri tempi, peggiore addirittura del fascismo, perché più subdolo e sotterraneo, in quanto fortemente seduttivo e apparentemente vincente, avendo introdotto la mercificazione della cultura, dove tutto può essere venduto e comprato, in un grande calciomercato che va da palazzo Madama alle discoteche di Milano.

E proprio per saziare la sua satiresca passione per il genere femminile, quante belle donne, o ex tali, ha sistemato in politica (e non) il Cavaliere, così da munirle di reddito sicuro istituzionale e pensione a spese dei contribuenti? Salvo poi comportarsi in maniera diametralmente opposta con le donne non attraenti, che bullizzava con iconiche barzellette trash, fino alle esternazioni incommentabili su una Merkel “inchiavabile” e su una Bindi ”più bella che intelligente”.

@Foto web – Berlusconi pulisce la sedia dove si era seduto Travaglio.

Berlusconi è stato un liberale immaginario” – dichiara Bersani – che pur non andando affatto d’accordo con le idee e il carattere di Giorgia Meloni (mia opinione suffragata da quell’esilarante ripresa di appunti su fogliettini tra gli scanni del Senato, nei quali elencava tutta una serie di aggettivazioni negative nei confronti del Presidente Giorgia) – ci ha lasciato nelle mani di una destra destra”.

Ma l’antiberlusconismo migliore lo sta esprimendo Marco Travaglio, storico nemico del Cavaliere il quale, in una trasmissione condotta da Michele Santoro fece il gesto sprezzante di pulire la sedia sulla quale era stato seduto il direttore del Fatto Quotidiano, che dichiara:

Si sta procedendo ad una sorta di imbarazzante beatificazione di Berlusconi, che neanche lui approverebbe, volendo essere amato per quello che è stato, cioè simpatico si, ma anche canaglia, proprio come lo voleva la gente: una simpatica canaglia“!

@Foto Web – una commossa D’Urso ai Funerali di Stato di Berlusconi.

Santoro invece passa alla beatificazione: “Ci sono brutte cose che ha fatto Berlusconi che non gli perdono, non essendo io peraltro neanche cattolico, quindi non formulando il perdono” – afferma Michele Santoro – “ma in quella celebre puntata del mio programma, che ebbe uno share altissimo, dopo una iniziale defaiance prese in mano la scena e, durante l’intervallo mi si avvicinò e mi disse: ”Michele, ma quanto ci stiamo divertendo? Ecco quale era il suo personaggio, quando si parla della sua empatia. Poi gli dissi che era morto mio padre. Lui poggiò la sua testa sulla mia spalla e scoppiò a piangere a dirotto!“.

Spero che i miracoli di Silvio da Arcore siano finalmente finiti. I suoi seguaci avranno tempo e modo di scriverne vita e opere. Ma adesso, giù il sipario. E basta, finalmente.

Mava Fankù

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IN MORTE DI BERLUSCONI: LA @PILLOLA POLITICA DI MAVA FANKU’

Silvio Berlusconi è morto dopo una lunga degenza ospedaliera per varie complicazioni, con accanto i suoi figli e la sua compagna, senza aver mai smesso per un attimo, nei momenti di lucidità e anche non, di pensare al suo regno personale più che alla sua sempre più precaria salute. E come ogni sovrano massmediatico che si rispetti, ha lasciato di recente il suo testamento politico via etere, nel quale, volendolo esaminare senza filtri ideologici, traspare la sua fallace umanità che molti, anche dei suoi, definiscono come stancamente senile. 

Seppur mi sia sempre posta in modo ironicamente critico nei confronti della sua controversa figura, ne scriverò senza esultarne, nel mio modo emotivamente analitico, ma senza nemmeno strapparmi le vesti, lasciandone l’ingrato compito ad altri. 

@Ph Berlusconi e i suoi cinque figli

Silvio Berlusconi a differenza di tanti altri politici, ha sempre scaturito in me, e nell’immaginario collettivo, sentimenti ambivalenti, un pò come l’essenza che rimane  dei due film “LORO” di Sorrentino, in cui il regista ne descrive miserie e nobiltà, ma con umana empatia. Appunto, non è da tutti i politici ispirare complesse sceneggiature filmiche; per altri versi c’erano riusciti giusto Giulio Andreotti, Bettino Craxi e pochissimi altri.

@un giovanissimo Silvio shoman

Eppure è stato un uomo potentissimo, che da showman sulle navi da crociera è diventato l’imprenditore più ricco d’Italia (e non solo) inventandosi la TV commerciale e contrastando proficuamente il monopolio di Mamma RAI.

Ma il meglio e il peggio di sé lo ha espresso nel personale e nel pubblico, con la sua prolifica grande famiglia e con la politica. E proprio la sua carriera politica è stata caratterizzata da numerose polemiche e scandali che ne hanno spesso offuscato i (pochi) successi.

Come scordare i suoi processi, talmente numerosi da farlo parlare di persecuzione giudiziaria,  istituiti sia per reati fiscali, sia anche per le grazie di una Ruby minorenne, improvvisamente apparentata con Mubarak, così dal giorno alla notte, diventata miliardaria purché continuasse a soffrire di amnesie. Oppure le feste di Arcore, quelle del bunga-bunga e delle ragazze (s)vestite da Ilda Boccassini,  che resteranno le più famose nella storia postmoderna dei potenti della Terra, dopo i baccanali degli antichi imperatori romani come Caligola e Nerone. O anche  la festa per i 18 anni di Noemi Letizia; le Olgettine; le soubrette seminude, la Merkel inchiavabile, la Lario virago: le donne, passione e dolore del Cavaliere, e la sessualizzazione del loro corpo. 

@Silvio con Veronica Lario

Nella sua alta considerazione di sé, ha ammesso un solo errore politico, che non ha fatto in tempo a risanare: non quello delle leggi ad personam, oppure del miraggio del milione di posti di lavoro promessi agli italiani boccaloni in campagna elettorale: ma, invece, di aver creato nel suo passato remoto la coalizione di centro destra, con l’intento di rafforzare Forza Italia, e che invece ha dato voce e legittimità a partitini che all’epoca avevano a mala pena lo zero virgola e che oggi sono al Governo del Paese.

Nonostante le opinioni contrastanti, la figura di Berlusconi rimarrà sempre presente nella Storia del nostro Paese, come quella di un personaggio indubbiamente influente. 

La sua morte lascia un vuoto (si spera colmabile in meglio) nella vita politica  della nostra povera e ricca Italia, ma anche un’opportunità di riflessione e di rinnovamento per il futuro. 

Mava Fankù

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