marco travaglio

SETTE GIORNI DI LUTTO NAZIONALE (CI VUOL TEMPO PER SPARTIRSI UN IMPERO) @ La Pillola Politica di Mava Fankù⁷

Cosa rimane di Berlusconi, adesso che lo spettacolo è finito? Tre cose, a mio parere: la sua pseudoempatia; la sua verve o meglio il suo essere istrionico; e soprattutto, il suo umorismo apparentemente perbene ma di base un pò troppo arrogante, tanto misogino e molto maleducato. Non parliamo poi dei danni culturali e politici fatti all’Italia, delle vane promesse di benessere economico fatte agli italiani, e dei tanti posti di lavoro promessi e non mantenuti, salvo quelli apicali che poi sono stati ereditati dai suoi figli nelle aziende di famiglia e dai suoi sodali nei Palazzi del potere.

E sarà in virtù delle sue indubbie capacità imprenditoriali applicate anche alla sua politica, che ora, per la sua recente dipartita, sono stati proposti sette giorni di lutto nazionale, che ricordano i fatidici sette giorni della creazione dell’universo?

Io ho l’impressione che questa settimana di gramaglie sia invece la copertura di qualcos’altro. Come se dietro le quinte ci si stesse prendendo del tempo per spartirsi l’impero. Ma chi erediterà la sua posizione? Forse Tajani, ma che non potrebbe perché attualmente Ministro degli Esteri. Forse la figlia Marina, che potrebbe subentrare nella segreteria del suo partito, come si vociferava all’inizio della pandemia, quando lui si ammalò di Covid. Ma un solo essere umano non basterebbe a sostituirlo, tale è il potere esercitato per un trentennio dalla grande seduzione del berlusconismo.

Ecco, il berlusconismo: da qualche giorno circola in rete un convincente aforisma attribuito a una famosa scrittrice, da lei prontamente smentito, che descrive questo ismo come la più grande catastrofe culturale dei nostri tempi, peggiore addirittura del fascismo, perché più subdolo e sotterraneo, in quanto fortemente seduttivo e apparentemente vincente, avendo introdotto la mercificazione della cultura, dove tutto può essere venduto e comprato, in un grande calciomercato che va da palazzo Madama alle discoteche di Milano.

E proprio per saziare la sua satiresca passione per il genere femminile, quante belle donne, o ex tali, ha sistemato in politica (e non) il Cavaliere, così da munirle di reddito sicuro istituzionale e pensione a spese dei contribuenti? Salvo poi comportarsi in maniera diametralmente opposta con le donne non attraenti, che bullizzava con iconiche barzellette trash, fino alle esternazioni incommentabili su una Merkel “inchiavabile” e su una Bindi ”più bella che intelligente”.

@Foto web – Berlusconi pulisce la sedia dove si era seduto Travaglio.

Berlusconi è stato un liberale immaginario” – dichiara Bersani – che pur non andando affatto d’accordo con le idee e il carattere di Giorgia Meloni (mia opinione suffragata da quell’esilarante ripresa di appunti su fogliettini tra gli scanni del Senato, nei quali elencava tutta una serie di aggettivazioni negative nei confronti del Presidente Giorgia) – ci ha lasciato nelle mani di una destra destra”.

Ma l’antiberlusconismo migliore lo sta esprimendo Marco Travaglio, storico nemico del Cavaliere il quale, in una trasmissione condotta da Michele Santoro fece il gesto sprezzante di pulire la sedia sulla quale era stato seduto il direttore del Fatto Quotidiano, che dichiara:

Si sta procedendo ad una sorta di imbarazzante beatificazione di Berlusconi, che neanche lui approverebbe, volendo essere amato per quello che è stato, cioè simpatico si, ma anche canaglia, proprio come lo voleva la gente: una simpatica canaglia“!

@Foto Web – una commossa D’Urso ai Funerali di Stato di Berlusconi.

Santoro invece passa alla beatificazione: “Ci sono brutte cose che ha fatto Berlusconi che non gli perdono, non essendo io peraltro neanche cattolico, quindi non formulando il perdono” – afferma Michele Santoro – “ma in quella celebre puntata del mio programma, che ebbe uno share altissimo, dopo una iniziale defaiance prese in mano la scena e, durante l’intervallo mi si avvicinò e mi disse: ”Michele, ma quanto ci stiamo divertendo? Ecco quale era il suo personaggio, quando si parla della sua empatia. Poi gli dissi che era morto mio padre. Lui poggiò la sua testa sulla mia spalla e scoppiò a piangere a dirotto!“.

Spero che i miracoli di Silvio da Arcore siano finalmente finiti. I suoi seguaci avranno tempo e modo di scriverne vita e opere. Ma adesso, giù il sipario. E basta, finalmente.

Mava Fankù

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LA BRUTTEZZA È NEGLI OCCHI DI CHI GUARDA @ LA PILLOLA POLITICA DI MAVA FANKÙ

Nel mio privato sono circondata da persone che attaccano la Schlein per il suo aspetto, definendola troppo brutta per contrastare le silfidi di governo. E ne osservo le modalità di comportamento.

  Ovvio che un atteggiamento del genere nasconda, anzi, dimostri paura della nuova arrivata d’opposizione; così che non potendola attaccare sui contenuti, perché troppo di sinistra (finalmente!), si tenta maldestramente di denigrarla sui suoi tratti somatici non propriamente  canonici, per spostare l’attenzione dal vero problema: la paura che non solo sappia tenere testa alla di nuovo urlante Giorgia, ma abbia un eloquio anche più ricco e articolato. Oltreché tutto il resto.

Ma la cosa più allarmante è che ad esporsi in questo triste spettacolo di pochezza misogina (e mi duole dirlo, sopratutto da parte di altre donne)  siano non solo le persone semplici e di poca cultura, ma anche insigni intellettuali liberali che di solito sfoggiano savoir faire e galanteria rispetto alla figura femminile. E persino il Travaglio – che di destra non è –  ha dedicato alla Schlein una copertina orribile e per fortuna molto criticata.

E se si adduce a questa mancanza di buon gusto il fatto che la nostra Elly, non rappresenti le donne italiane  in quanto dichiaratamente lesbica, allora il problema si complica davanti ad una foto della neo segretaria insieme all’attivista transgender televisivamente più famosa d’Italia, Vladimir Luxuria.

Entrambe appaiono radiose e sorridenti, noncuranti delle loro imperfezioni in nome della piena libertà di essere felici di se stesse, lottando sempre per le libertà e i diritti individuali e collettivi, cosa che spiegabilmente risulta insopportabile agli occhi di chi, chiuso nella prigione della repressione di ogni guizzo vitale di libertà, con lo spauracchio dell’anarchia come peggiore dei mali, preferirebbe i regimi e le dittature alla democrazia.

Ma questo la maggiorparte di noi non lo vuole. Vero?

Mava Fankù

Il trionfo della bellissima faccia di Elly Schlein

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  • Registrazione Tribunale di Roma n.133/22 del 8/11/22

Direttore Stefania Catallo

Stefania Catallo, romana e fondatrice del centro antiviolenza Marie Anne Erize. Si occupa di storia orale e di diritti delle donne. Giornalista e scrittrice, ha pubblicato diversi libri, l'ultimo dei quali "Evviva, Marie Anne è viva!" (2018, Universitalia), ha ricevuto il Premio Orsello nella sezione Società.

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Emilio Spataro, in arte Emyliù, attore, chansonnier, fotografo, grafico. Di origine calabrese cirotana, vive a Roma. Opinionista e Web Master del Magazine.

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Opinionista disincantata, dotata di un notevole senso dell'umorismo e di una dialettica tagliente, Mava Fankù cura attualmente due rubriche, La Pillola Politica e I Pensierini di Mava, elzeviri su temi vari che ispirano la nostra signorina agèe, da poco anche in video, oltre che in podcast, oltre che in scrittura.

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Diplomato all'Istituto Alberghiero Michelangelo Buonarroti di Fiuggi (FR) - Dopo una lunga esperienza in Italia, e all'estero come chef per personaggi di rilievo, sia in casa che su yacht, nel 2013 si è trasferito a Londra, dove ha appreso nozioni di cucina multietnica continuando a lavorare come chef privato.

ROSELLA MUCCI

Ho sperimentato il palco cimentandomi in progetti di Teatro Sociale tra il 2012 e il 2015 con testi sulla Shoa, sul femminicidio, sulla guerra. Il mio percorso teatrale è poi proseguito in autonomia quando ho sentito il desiderio di portare in scena testi scritti proprio da me.Tutti i miei scritti per scelta hanno

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