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“UNA NUOVA AMICA”. CINEMA TRANSGENDER @ PENSIERINI FILMICI DI EMYLIU’ SPATARO

Ascolta dalla voce di Emyliù

Ozon e il travestitismo saffico parnasiano.

La genesi della componente femminile nell’uomo è nella sua origine cromosomica e ogni storia transgender ha un suo percorso unico. Per non parlare di travestitismo, brutto termine che di solito viene associato ad argomenti morbosi e discriminanti.

Ancor piú complicato per un uomo iniziare ad esplorare la propria diversa identità da adulto, magari proprio accanto ad una compagna comprensiva, durante un matrimonio con prole, e poi con la complicità della migliore amica della moglie appena morta dopo il parto.

É il tema di ”Una nuova amica” di François Ozon. Il vedovo consolabile riporta a galla la propria parte femminile proprio durante l’elaborazione del suo lutto, restando comunque attratto esclusivamente dalle donne, nonchè continuando a fare da amorevole padre e nel contempo anche da madre alla neonata, indossando gli abiti della defunta moglie.

Azzarderei la definizione di “travestitismo saffico”, che mi risulta essere più diffuso di quanto si possa immaginare tra gli “uomini femminili” eterosessuali e dunque “neo-lesbici”...

Una bella sorpresa per chi vede il film senza aver letto recensioni, come nel mio caso, perchè il difficile tema viene trattato in modo estremamente delicato, con levità, seppur esplori la psicologia dei personaggi dal profondo, come solo un talentuoso autore sensibile all’universo femminile riesce a fare.

Una prova d’attore notevole quella di Romain Duris, stilizzato in panni femminili, senza ricadere nel grottesco macchiettismo, con l’ausilio virtuosistico di una magnifica e surreale fotografia.

Anche per questo film si menziona lo stile almodovariano, forse perchè la storia è tratta da un racconto di uno scrittore al quale si è ispirato anche Almodovar.

Ma il bel film di Ozon riesce a superare il limite dell’etichetta, vivendo di vita propria in modo sfolgorante, facendosi a mio avviso persino preferire al più famoso regista ispanico per come affronta analoghe ambigue sceneggiature.

Parola di Emyliù

Copyright@2023The Women’ Sentinel – Diritti riservati – Riproduzione vietata

“UNA NUOVA AMICA”. CINEMA TRANSGENDER @ PENSIERINI FILMICI DI MAVA FANKU’

Ascolta dalla voce di Mava

Ozon e il travestitismo saffico parnasiano.

La genesi della componente femminile nell’uomo è nella sua origine cromosomica e ogni storia transgender ha un suo percorso unico. Per non parlare di travestitismo, brutto termine che di solito viene associato ad argomenti morbosi e discriminanti.

Ancor piú complicato per un uomo iniziare ad esplorare la propria diversa identità da adulto, magari proprio accanto ad una compagna comprensiva, durante un matrimonio con prole, e poi con la complicità della migliore amica della moglie appena morta dopo il parto.

É il tema di ”Una nuova amica” di François Ozon. Il vedovo consolabile riporta a galla la propria parte femminile proprio durante l’elaborazione del suo lutto, restando comunque attratto esclusivamente dalle donne, nonchè continuando a fare da amorevole padre e nel contempo anche da madre alla neonata, indossando gli abiti della defunta moglie.

Azzarderei la definizione di “travestitismo saffico”, che mi risulta essere più diffuso di quanto si possa immaginare tra gli “uomini femminili” eterosessuali e dunque “neo-lesbici”...

Una bella sorpresa per chi vede il film senza aver letto recensioni, come nel mio caso, perchè il difficile tema viene trattato in modo estremamente delicato, con levità, seppur esplori la psicologia dei personaggi dal profondo, come solo un talentuoso autore sensibile all’universo femminile riesce a fare.

Una prova d’attore notevole quella di Romain Duris, stilizzato in panni femminili, senza ricadere nel grottesco macchiettismo, con l’ausilio virtuosistico di una magnifica e surreale fotografia.

Anche per questo film si menziona lo stile almodovariano, forse perchè la storia è tratta da un racconto di uno scrittore al quale si è ispirato anche Almodovar.

Ma il bel film di Ozon riesce a superare il limite dell’etichetta, vivendo di vita propria in modo sfolgorante, facendosi a mio avviso persino preferire al più famoso regista ispanico per come affronta analoghe ambigue sceneggiature.

Parola di Mava Fankù

Copyright@2023The Women’ Sentinel – Diritti riservati – Riproduzione vietata

  • Registrazione Tribunale di Roma n.133/22 del 8/11/22

Direttore Stefania Catallo

Stefania Catallo, romana e fondatrice del centro antiviolenza Marie Anne Erize. Si occupa di storia orale e di diritti delle donne. Giornalista e scrittrice, ha pubblicato diversi libri, l'ultimo dei quali "Evviva, Marie Anne è viva!" (2018, Universitalia), ha ricevuto il Premio Orsello nella sezione Società.

Redazione:

EMYLIU' SPATARO

Emilio Spataro, in arte Emyliù, attore, chansonnier, fotografo, grafico. Di origine calabrese cirotana, vive a Roma. Opinionista e Web Master del Magazine.

MAVA FANKU'

Opinionista disincantata, dotata di un notevole senso dell'umorismo e di una dialettica tagliente, Mava Fankù cura attualmente due rubriche, La Pillola Politica e I Pensierini di Mava, elzeviri su temi vari che ispirano la nostra signorina agèe, da poco anche in video, oltre che in podcast, oltre che in scrittura.

ALESSIO PAPALINI

Romano, educatore, formatore e appassionato di lettura e comunicazione. Attore del Teatro Studio Jankowski di Roma

PATRIZIA MIRACCO

Psicoterapeuta e giornalista. Appassionata di arte e mamma umana di Aki, una bella cagnolina a quattro zampe di 4 anni.

VENIO SCOCCINI

Diplomato all'Istituto Alberghiero Michelangelo Buonarroti di Fiuggi (FR) - Dopo una lunga esperienza in Italia, e all'estero come chef per personaggi di rilievo, sia in casa che su yacht, nel 2013 si è trasferito a Londra, dove ha appreso nozioni di cucina multietnica continuando a lavorare come chef privato.

ROSELLA MUCCI

Ho sperimentato il palco cimentandomi in progetti di Teatro Sociale tra il 2012 e il 2015 con testi sulla Shoa, sul femminicidio, sulla guerra. Il mio percorso teatrale è poi proseguito in autonomia quando ho sentito il desiderio di portare in scena testi scritti proprio da me.Tutti i miei scritti per scelta hanno

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