10 Dicembre 2023

genitori

VIDEO – 11 OTTOBRE GIORNATA DEL COMING OUT #AMOREDIMMELO CondividiLove e Agedo Roma per il Coming Out Day

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L’11 Ottobre è la giornata del Coming Out. Il coming out dei nostri figli, per noi genitori è un dono grande che ci ha permesso di conoscerli e amarli ancora di più. Oggi guardiamo al mondo con occhi diversi grazie a loro. AGEDO ROMA è lieta di proporre il più coinvolgente dei suoi spot.

#amoredimmelo

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FIGLI DI UN DIO ORBAN @ LA PILLOLA POLITICA DI MAVA FANKU’ (CON PODCAST)

Ascolta dalla voce di Mava

🌜Che il fascismo non esista più storicamente é acclarato, perlomeno nella nomenclatura e nei fatti storici.

🌜 Ma nel seno della democrazia, nella nostra Repubblica che ne è subentrata, ne sono sopravvissuti l’ideologia e il pensiero.

🌜E non occorre nascondersi dietro neologismi quali sovranismo o nazionalismo, per verificare che certe azioni di questo attuale governo tendono ad oscurare la democrazia dei diritti civili egalitari, specie se riguardano l’intera comunità europea di cui facciamo parte.

🌜 Come sull’attuale tema dei diritti dei bambini nati nell’interno di una coppia omogenitoriale, riconosciuti dall’Unione Europea, ma disconosciuti solo dall’Ungheria di Orban, dalla Polonia, e ora dal Governo Meloni che vuole sempre più accomunare la sua Italietta al modello oscurantista di Orban.

ANSA – FIGLI DI COPPIE OMOSESSUALI – CENTRODESTRA DICE NO AL REGOLAMENTO UE

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🌜E il tutto, come al solito, colpendo populisticamente la disinformazione politica della maggioparte dell’elettorato cattolico in genere, con lo spauracchio che l’equiparazione in tutti gli Stati europei dei diritti sui figli di due genitori dello stesso sesso, possa favorire la maternità surrogata, pratica proibita in Italia come in altri Stati e che resterebbe tale.

🌜Ma dopo una serie di promesse disattese con retro-march, qualcosa di destra, questo governo di destra, doveva pur fare per distrarre l’elettorato deluso, con il solito effetto speciale del moralismo distraente.

🌜E così per soli 4 (quattro) voti di differenza al Senato, 7 su 11, questa maggioranza ha messo un altro tassello nero non solo  sul puzzle arcobaleno di quelle famiglie con bambini che non vedranno riconosciuti i loro amati genitori come tali non solo se si sposteranno, che so, dalla Francia, dalla Germania o dalla Spagna in Italia, ma soprattutto per le cose di vita quotidiana:

come andare a prendere il figlioletto all’uscita di scuola (se non con una umiliante delega fatta dal genitore biologico), o come andare tristemente a trovare la propria bambina malata in ospedale; ma il tassello nero di cui sopra è stato messo pure sul puzzle di quell’Italia che ama la democrazia e che, con questo modus operandi, sembra sia sempre più in preoccupante minoranza.

🌜Anche se così non è, se uniamo all’opposizione il primo partitone degli astensionisti, che vogliamo chiamare il Partito di…

🌜Mava Fanku’

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SAMAN ABBAS: FINALMENTE IL PAKISTAN APRE ALLE INDAGINI SUI GENITORI

A distanza di un anno e mezzo dalla scomparsa di Saman Abbas, la ragazza di origine pachistana svanita nel nulla il 30 aprile 2021, e probabilmente uccisa dalla famiglia perché rifiutava un matrimonio combinato, il Pakistan, finalmente, ha deciso di occuparsi della questione. Maria José Falcicchia, direttrice della seconda divisione dell’Interpol, ha infatti dichiarato durante una trasmissione televisiva: “Nelle scorse settimane le autorità del Pakistan hanno recepito la fondatezza delle attività svolte in Italia dai carabinieri di Reggio Emilia e dall’autorità giudiziaria supportata dai servizi di cooperazione di polizia. Dopo una valutazione molto lunga per un caso complicato anche per loro e senza precedenti, hanno deciso di fare propria la ‘red notice’, ossia la richiesta di arresto internazionale già nel circuito Interpol, delegando le autorità di polizia del Punjab, regione dalla quale proviene la famiglia di Saman“.

D’accordo che il Pakistan è dall’altra parte del mondo, ma 18 mesi di attesa per un primo passo sono davvero tanti. Talmente tanti che, se l’attenzione non fosse stata tenuta alta, di questo caso ce ne saremmo dimenticati.

I genitori di Saman, Il padre Shabbar Abbas e la madre Nazia Shaheen, si erano imbarcati per il Pakistan il giorno dopo la scomparsa della ragazza, rendendosi latitanti dopo l’arresto dello zio Danish Hasnain – ritenuto l’esecutore materiale del delitto e dei cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq. Il prossimo 10 febbraio, comincerà il processo che vede tutti e cinque rinviati a giudizio, accusati in concorso di sequestro di persona, omicidio e soppressione di cadavere.

I PRECEDENTI

Nazia Shaheen, madre di Saman Abbas, la ragazza diciottenne di Novellara sparita nel nulla il 30 aprile 2021, e sospettata della sua scomparsa, è stata intercettata lo scorso settembre, in una chat col figlio minore, dove ammette la complicità nel delitto.

LE INTERCETTAZIONI

Pensa ai comportamenti di tua sorella…“. La frase è riferita ai dubbi espressi dal fratello in merito alle azioni del clan familiare contro Saman. Era stato proprio lui, pare, a mostrare ai genitori una foto della sorella, ritratta mentre baciava il fidanzato. Una foto bellissima e pulita, ritratto dell’amore di due ragazzi come tanti. Però la famiglia di Saman non era come tante: ancorata alle tradizioni e fondamentalista sul comportamento che i figli dovevano tenere nei confronti dei genitori, l’avevano promessa a un altro uomo, in Pakistan. Ai nostri occhi occidentali sembrerebbe quasi impossibile, una storia medievale, ma le cose purtroppo funzionano così, in alcuni contesti. E il disonore gettato sulla famiglia a causa del comportamento di Saman doveva essere lavato col sangue.

Il fratello, che vive in una comunità protetta, ed testimone chiave dell’accusa avendo indicato lo zio Danish Hasnain come l’esecutore materiale dell’omicidio, parla con la madre di altre due persone, non indagate, che secondo lui avrebbero istigato il padre nell’organizzazione dell’omicidio della sorella. Li ritiene responsabili moralmente per la morte di Saman, ma Nazia cerca di calmarlo: “Lasciali stare. Tu non sai di lei? Davanti a te a casa… noi siamo morti sul posto, per questo tuo padre è a letto e anche la madre (parla di sé in terza persona, ndr) a letto”. E ancora: “Tu sei a conoscenza di tutto – dice Nazia al figlio –. Pensa a tutte le cose, i messaggi che ci facevi ascoltare la mattina presto, pensa a quei messaggi, pensa e poi dì se i tuoi genitori sono sbagliati…“. E il figlio risponde: “Ora mi sto pentendo, perché ho detto…“, alludendo a quanto rivelato ai carabinieri. del padre Shabbar al fratellastro, al quale ammetteva: “L’ho uccisa io. L’abbiamo uccisa noi. Per la mia dignità. Per il mio onore…“. Poi la confessione del cugino Ikram Ijaz a un compagno di cella in carcere a Reggio Emilia: “Io e mio cugino la tenevamo ferma mentre Danish l’ha strangolata con una corda“. Poi con l’aiuto di una sesta persona, un uomo misterioso mai identificato, “abbiamo caricato il corpo su una bicicletta, fatto a pezzi e gettato nel fiume Po“.

UCCISA IN QUANTO DONNA

E’ giunto il momento di chiamare le cose col loro nome, e la morte di Saman non è un delitto d’onore, bensì un femminicidio. Descrivere l’uccisione della ragazza come qualcosa legato all’onore della famiglia, ne svaluta la portata e quasi lo giustifica.

A questo scopo, è bene sapere che con legge 442 del 5 agosto 1981, si è abolito il delitto d’onore in Italia, che era contemplato e punito secondo il Codice Rocco c.p. Art. 587 del 1930:
Chiunque cagiona la morte del coniuge, della figlia o della sorella, nell’atto in cui ne scopre la illegittima relazione carnale e nello stato d’ira determinato dall’offesa recata all’onor suo o della famiglia, è punito con la reclusione da tre a sette anni. Alla stessa pena soggiace chi, nelle dette circostanze, cagiona la morte della persona che sia in illegittima relazione carnale col coniuge, con la figlia o con la sorella.”.

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Direttore Stefania Catallo

Stefania Catallo, romana e fondatrice del centro antiviolenza Marie Anne Erize. Si occupa di storia orale e di diritti delle donne. Giornalista e scrittrice, ha pubblicato diversi libri, l'ultimo dei quali "Evviva, Marie Anne è viva!" (2018, Universitalia), ha ricevuto il Premio Orsello nella sezione Società.

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EMYLIU' SPATARO

Emilio Spataro, in arte Emyliù, attore, chansonnier, fotografo, grafico. Di origine calabrese cirotana, vive a Roma. Opinionista e Web Master del Magazine.

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Opinionista disincantata, dotata di un notevole senso dell'umorismo e di una dialettica tagliente, Mava Fankù cura attualmente due rubriche, La Pillola Politica e I Pensierini di Mava, elzeviri su temi vari che ispirano la nostra signorina agèe, da poco anche in video, oltre che in podcast, oltre che in scrittura.

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Romano, educatore, formatore e appassionato di lettura e comunicazione. Attore del Teatro Studio Jankowski di Roma

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Diplomato all'Istituto Alberghiero Michelangelo Buonarroti di Fiuggi (FR) - Dopo una lunga esperienza in Italia, e all'estero come chef per personaggi di rilievo, sia in casa che su yacht, nel 2013 si è trasferito a Londra, dove ha appreso nozioni di cucina multietnica continuando a lavorare come chef privato.

ROSELLA MUCCI

Ho sperimentato il palco cimentandomi in progetti di Teatro Sociale tra il 2012 e il 2015 con testi sulla Shoa, sul femminicidio, sulla guerra. Il mio percorso teatrale è poi proseguito in autonomia quando ho sentito il desiderio di portare in scena testi scritti proprio da me.Tutti i miei scritti per scelta hanno

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