emma corrin

MY POLICEMEN. STORIA DI UN AMORE PROIBITO @ PENSIERINI FILMICI DI MAVA FANKU’

Ascolta dalla voce di Mava con in sottofondo la colonna sonora del film di Steven Price

Ho pianto. Sono piuttosto emotiva, ma quando piango per un film è come una cartina al tornasole per la buona qualità.

 Il controverso ”My Policeman” (2022),   tanto gradito dal pubblico di  Amazon Prime, quanto stroncato dalla critica,  diretto da Michael Grandage (già regista di Genius), è un dramma romantico Lgbt, raccontato su due piani paralleli di passato e presente. 

Tratto dal romanzo di Bethan Roberts, racconta la vicenda reale di un poliziotto sempliciotto e di bell’aspetto (Harry Styles), che inizia una storia con una graziosa e ingenua insegnante (Emma Corrin), ma senza vera passione. 

E poi si capisce perchè. Incontra fatalmente il curatore di un museo (David Dawson), raffinato esteta esperto d’arte, che diventa amico della coppia; e scoppia una sconvolgente e  intensa relazione omosessuale tra i due.

 Il giovane intellettuale è un gay consapevole, il poliziotto desideroso di elevarsi culturalmente, no. 

Non si accetta e sceglie di nascondersi in un rassicurante rapporto etero di copertura, pur volendo bene sinceramente alla sua ragazza, ma senza poterla amare con totale coinvolgimento, come invece ama il comune amico Patrick.

 Seppur conflittualmente lo tenga nascosto, per via delle convenzioni sociali dell’epoca, nel Regno Unito anni 50, che ritenevano  l’omosessualità ancora una malattia da curare, nonché un reato da punire con la prigione, alla stregua di Oscar Wilde nella colonia penale. 

L’intrigante e drammatica vicenda, la cui sceneggiatura è dell’autore di Philadelphia, Ron Nyswaner, si dipana magistralmente in due epoche per quarant’anni, dal 1950 agli anni 90.

 Un commovente Rupert Everett interpreta il critico d’arte da anziano, colpito da ictus e ospitato dai due coniugi in pensione, mentre l’affascinante Harry Styles, acclamato popstar, è Tom, il poliziotto da giovane.

 Linus Roache è Tom da anziano, arrabbiato e amareggiato, che sta a misteriosa distanza dall’ex amante malato, che Marion, la moglie, interpretata da una enigmatica Gina McKee, ha voluto fortemente ospitare, quasi a volersi far perdonare di un inconfessabile segreto che scoprirete vedendo il film. 

Non sono d’accordo con i giudizi snobistici della critica, che trova vuota e schematica la drammaturgia di questo a mio avviso ottimo film da piattaforma digitale, essendo uscito direttamente su Prime Video, dove l’ho visto di recente. 

Tutto in questo film è ad un altissimo livello, e la schematicità della sceneggiatura  che viene ritenuta una pecca, è a mio avviso una cifra stilistica. Così come le scene di sesso patinato tra i due amanti, non smorzano la passione, ma la alimentano nell’immaginario. 

La scelta di Harry Styles è felicissima,  e la sua interpretazione più fisica da attore di Serie, è perfetta. Così come il dislivello recitativo con il più accademico Dawson, è proporzionale con la complementarietà dei ruoli. 

Per me è un’opera molto riuscita ed efficace, che travalica l’algido tecnicismo del digitale, sollevando la tematica sempre attuale dell’omofobia, seppur abbia cambiato forma nel tempo, e l’omosessualità sia formalmente tollerata nella nostra società.

 Ma seppur non sia più ritenuta una malattia psichiatrica da curare con l’elettroshock, nè una pericolosa devianza da perseguire penalmente, non è ancora legiferata alla pari nei diritti civili, almeno nel nostro Bel Paese. Si fa per dire.

 Per cui siamo ancora culturalmente  lontani dalla piena accettazione di una semplice variante affettiva. Ed è per questo che la copertura sociale, con il conseguente inganno di una o più  persone (se si comprende se stessi) , così sapientemente descritti in questo bel film,  sono ancora tristemente presenti.

 Cercate ”My Policemen” in streaming e godetevelo, da soli o in compagnia.

Parola di Mava Fankù

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Stefania Catallo, romana e fondatrice del centro antiviolenza Marie Anne Erize. Si occupa di storia orale e di diritti delle donne. Giornalista e scrittrice, ha pubblicato diversi libri, l'ultimo dei quali "Evviva, Marie Anne è viva!" (2018, Universitalia), ha ricevuto il Premio Orsello nella sezione Società.

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