bullismo

IL VIDEOSABATO: IKOS DI GIUSEPPE SCIARRA, OGGI AL FILMSTUDIO DI ROMA ALLE 18.30

Nel pomeriggio di oggi 13 maggio alle ore 18.30, il regista Giuseppe Sciarra presenterà il suo corto “Ikos” presso il Filmstudio di Roma, presso il Teatro Tordinona. L’opera, dedicata al bullismo, sarà l’occasione per confrontarsi col pubblico su un tema molto importante e attuale, soprattutto in prospettiva del mese del Pride. Proponiamo ai nostri lettori la versione promo del corto di Sciarra.

La presentazione del corto di Giuseppe Sciarra, in un’intervista girata insieme a Stefano Pierpaoli, direttore di Filmstudio.

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VIDEO INTERVISTA A STEFANO PIERPAOLI E GIUSEPPE SCIARRA. FILMSTUDIO ROMA: LA CULLA DELLE AVANGUARDIE CINEMATOGRAFICHE

Filmstudio, primo filmclub italiano e culla delle avanguardie cinematografiche, del cinema sperimentale e militante in cui si sono formate almeno due generazioni di cineasti“, come si legge sulla home del sito, è una storica e interessante realtà che si pone come luogo di cultura indipendente centrata su una percorso artistico nel quale lo spettatore non viene inteso come numero consumatore, cosa che spesso accade quando si seguono logiche commerciali, bensì solo come individuo. Il nostro magazine ha incontrato Stefano Pierpaoli, direttore del Filmstudio, che ci ha concesso un’intervista che proponiamo ai lettori, nella quale si parla delle radici e dei progetti di questa importante realtà romana, che opera al Teatro Tordinona, uno dei più antichi luoghi teatrali della Capitale.

A Filmstudio è stato inoltre recentemente presentato il corto cinematografico “Ikos” del regista Giuseppe Sciarra, opera di grande intensità e di spunto autobiografico dedicata al bullismo. Nella videointervista che segue, Piepaoli e Sciarra illustrano ai lettori l’importanza di attenzionare il pubblico su questo tema, spesso sottovalutato o, peggio, trattato in maniera superficiale.

Per conoscere Filmstudio e la sua programmazione: https://www.romafilmstudio.it/

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NEL NOME DEL PADRE @ I PENSIERINI DI MAVA FANKU’

Quando avevo una rubrica di Posta del Cuore, mi scrisse una persona “non conforme” parlandomi del rapporto conflittuale e profondo avuto con il Padre; e nel giorno di San Giuseppe, dedicato alla Festa del papà, voglio proporre quella toccante lettera che da allora ho conservato nell’attesa di poterla pubblicare.

Ascolta dalla voce di Mava

“Cara Mava, sono un così detto “diverso” di mezza età, che durante la sua infanzia veniva definito un bambino effemminato, “mezzafemmina” nel Sud: pare un termine giocoso e magico rispetto agli altri intuibili epiteti che mi riservarono in seguito nell’adolescenza.

Malgrado questi termini mi turbassero, ho avuto la fortuna di non aver subito del bullismo violento, seppur le mie scelte importanti di vita siano state condizionate da quell’iniziale humus omofobo in cui sono cresciuto.

Sarà che non avendo inclinazioni esclusive verso “lo stesso sesso” (mai sentito come tale in realtà), ho avuto storie adolescenziali con ragazze, inframmezzate anche da esperienze con ragazzi. Quindi la mia formazione, sessuale e sentimentale, potrebbe definirsi come bisessuale.

In tutto questo la mia famiglia ha avuto un ruolo fondamentale, trovando “insegnamento” più che nelle prevalenti figure femminili (che oltre a darmi affetto e attenzione, talvolta soffocante, hanno assecondato le mie pulsioni androgine, come ad esempio nei giochi con le bambole, nella prima infanzia), in quella maschile di mio padre che, seppur in apparenza fosse considerato burbero e maschilista, un giorno, io già liceale maturando, mi prese da parte e mi disse una frase che non ho più dimenticato.

“Io so come sei” – guardandomi con tenerezza – “e per come sei, ti puoi esprimere dopo esserti costruito una corazza, altrimenti gli altri ti mangeranno”.

Di poche parole il mio papà, che ho tanto contestato nell’adolescenza, ma in quelle poche parole, col senno del poi, ci vedo tutto l’amore di un padre che vuole proteggere dal mondo inospitale il figlio “diverso” e fragile, come farebbe il Re Leone con il suo cucciolo.

Come quando una volta, potevo avere quindici anni, eravamo in un ristorante di Roma, con un nome che era tutto un programma – “La Parolaccia” – con dei suoi amici camerateschi e goliardici, mentre delle vere e proprie entraneuses intrattenevano i commensali con battute pecorecce e gesti osceni: del genere, accarezzare la bella testa calva di mio padre, simulando una masturbazione con una bottiglia di caro champagne, fino a stapparla col botto e conseguente fuoriuscita di liquido effervescente.

“Facciamo svezzare tuo figlio da una di queste signorine” – sghignazzò qualcuno con sguaiata provocazione a mio padre che rispose pronto: “lasciate stare mio figlio che è timido”.

Ero terrorizzato in un angolo del tavolo e tirai un sospiro di sollievo.

Ti voglio tanto bene Papà.

Ovunque tu sia.

Nel mio cuore di sicuro.

E per il mio sempre.

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Direttore Stefania Catallo

Stefania Catallo, romana e fondatrice del centro antiviolenza Marie Anne Erize. Si occupa di storia orale e di diritti delle donne. Giornalista e scrittrice, ha pubblicato diversi libri, l'ultimo dei quali "Evviva, Marie Anne è viva!" (2018, Universitalia), ha ricevuto il Premio Orsello nella sezione Società.

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Emilio Spataro, in arte Emyliù, attore, chansonnier, fotografo, grafico. Di origine calabrese cirotana, vive a Roma. Opinionista e Web Master del Magazine.

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Opinionista disincantata, dotata di un notevole senso dell'umorismo e di una dialettica tagliente, Mava Fankù cura attualmente due rubriche, La Pillola Politica e I Pensierini di Mava, elzeviri su temi vari che ispirano la nostra signorina agèe, da poco anche in video, oltre che in podcast, oltre che in scrittura.

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Diplomato all'Istituto Alberghiero Michelangelo Buonarroti di Fiuggi (FR) - Dopo una lunga esperienza in Italia, e all'estero come chef per personaggi di rilievo, sia in casa che su yacht, nel 2013 si è trasferito a Londra, dove ha appreso nozioni di cucina multietnica continuando a lavorare come chef privato.

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Ho sperimentato il palco cimentandomi in progetti di Teatro Sociale tra il 2012 e il 2015 con testi sulla Shoa, sul femminicidio, sulla guerra. Il mio percorso teatrale è poi proseguito in autonomia quando ho sentito il desiderio di portare in scena testi scritti proprio da me.Tutti i miei scritti per scelta hanno

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