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BIO BEAUTY: HENNE, IL SEGRETO PER CAPELLI DA FAVOLA

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Capelli danneggiati e spezzati? La deco ha stressato troppo la chioma? Niente paura: l’hennè è il segreto di bellezza in grado di risanare i capelli danneggiati, ricostruendone la fibra, irrobustendoli e dando loro nuova lucentezza. Provare per credere.

Cosa è l’hennè?

Questo colorante di origine vegetale deriva dall’essiccazione delle foglie della Lawsonia inermis, un arbusto che cresce in Medio Oriente, Africa settentrionale e regione indiana. Conosciuto fin dall’antichità – basti pensare che ne sono state ritrovate tracce nelle chiome meglio conservate delle mummie egiziane – viene impiegato per tatuaggi temporanei su mani e piedi in occasione di matrimoni e riti religiosi (mehndi) come atto beneaugurante; oppure per la tintura dei capelli. A seconda della zona di coltivazione, l’hennè può assumere sfumature diverse; fermo restando che il colore è rosso, questo sarà più tendente al mattone se proviene dal Pakistan e zone limitrofe, mentre sarà più ramato se è stato raccolto in Africa settentrionale. Il segreto di bellezza dell’henne’ deriva dal fatto che la Lawsonia si fissa sullo stelo del capello, rivestendolo e rendendolo più corposo, ed evitando quindi l’apertura delle squame, come invece accade con l’uso delle tinture chimiche.

Preparazione dell’hennè

La procedura è semplicissima: basta acquistare la polvere, che va unita ad acqua calda non bollente; poi si mescola il tutto finché non si ottiene una pastella morbida e senza grumi. L’odore che si sprigiona dal composto è di fieno appena tagliato e il colore della crema può variare dal verde scuro al marrone a seconda della qualità adoperata. Si procede quindi all’applicazione, come se fosse un colore chimico, stando attenti a non far cadere il prodotto, in quanto visto l’alto potere colorante, potrebbe macchiare oggetti e vestiti. La posa va fatta a seconda dell’intensità che si vuole ottenere, ma parte dai 30 minuti fino alle 3-4 ore. All’hennè puro, che darà quindi un riflesso rosso rame o mattone alla chioma, si possono aggiungere altre polveri in grado di virare il colore al castano (mallo di noce), al bruno (indigo), al rosso ciliegia (katam), tenendo conto che il risultato cambia da persona a persona, e in base allo stato di salute dei capelli. Si può hennare quante volte si desidera, anche solo come rituale di bellezza.

Hennè neutro

Per chi vuole beneficiare del potere curativo dell’hennè ma non ama il rosso, esiste la varietà neutra ossia la Cassia obovata o Senna italica. Si tratta di una polvere non tintoria e senza pigmento rosso che serve a rinforzare i capelli, dando loro forza e tono. L’hennè neutro ha inoltre un’azione seboregolatrice, aiutando molto i capelli grassi. Il procedimento di preparazione è lo stesso della Lawsonia, mentre il tempo di posa è molto più corto: un’ora è sufficiente per ottenere i primi benefici che col tempo e le applicazioni diventeranno più evidenti.

I pro e i contro dell’hennè

I pro sono sicuramente tanti: lucentezza, forza, resistenza, corposità del capello. I contro invece, derivano dal fatto che, come detto prima, la colorazione con le erbe tintorie si lega alla cheratina: per questo, fare una decolorazione o cambiare colore non sarà proprio facile. Il capello viene rivestito dall’hennè, quindi diventa poco permeabile agli agenti chimici; così, se si vuole passare al colore chimico, è consigliabile interrompere per almeno un mese e parlare col proprio parrucchiere di fiducia. Altro contro è il fatto che l’hennè non copre i capelli bianchi, ma li riveste facendoli diventare color rame intenso. Questo effetto di meches naturali è molto bello se i bianchi sono sparsi uniformemente nella chioma, ma se ad essere candide sono solo le radici, allora si potrebbe avere un effetto bicolor veramente antiestetico.

Come scegliere l’henné?

I canali di distribuzione sono tanti: dalle erboristerie ai siti internet, ai negozi etnici. L’importante è acquistare polveri senza aggiunta di elementi chimici, che a volte vengono inseriti per rinforzare il colore e farlo durare più a lungo, togliendo quindi naturalità a un prodotto di bellezza dalla storia millenaria.

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BELLEZZA – MAI SENZA ROSSETTO

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Abbandonato o quasi durante la pandemia causa mascherine, il rossetto torna a colorare le nostre labbra, soprattutto a Natale. Rinunciare a questo iconico cosmetico è impossibile: basti pensare che durante la crisi finanziaria del 2001, Leonard Lauder, allora presidente della Casa cosmetica Estée Lauder, creò l’espressione “lipstick index” per indicare la percentuale di vendita del rouge à levres durante i periodi di recessione. Il rossetto è da sempre elemento fondamentale del maquillage e la sua fortuna è rimasta immutata attraverso crisi, guerre mondiali, contestazioni, evoluzioni socio-culturali: insomma, mai senza.

Però ad ognuno il suo, quindi si al rosso ma stando ben attenti a quello che ci sta meglio, e senza esagerare soprattutto se si hanno denti irregolari o qualche problema da risolvere col dentista. In questo caso meglio propendere per rossetti che contengono pigmento blu, come il prugna o il rosso ciliegia. Al contrario, quelli con pigmento giallo, ossia più aranciati, metteranno ancora di più in evidenza qualche difetto del nostro sorriso.

Vi presentiamo 5 versioni dell’iconico cosmetico: potrebbe essere una buona idea concederci un piccolo regalo, che fa bene al cuore e all’autostima.

Rouge Dior edizione limitata

Con una collezione che ricorda le costellazioni, Dior presenta il Rouge in edizione limitata, contenuto in una confezione incisa con stelle e fiori. Le colorazioni sono due nuance esclusive immaginate da Peter Philips, Direttore Creativo e dell’Immagine del Make-Up Dior. Il prezzo è di 44 euro per un prodotto di fascia alta con estratto di peonia rossa e fiore di melograno.

Rouge Allure l’Extrait de Chanel

Il nuovo rossetto che associa alta intensità colore, estratto di luce e trattamento.
Una formula idratante, confortevole e protettiva grazie all’associazione di estratto di fiore di ume e di cere vegetali.
Il packaging nero e oro dall’iconico clic è reinterpretato: ultra-sottile, assicura un tratto morbido e preciso. Ricaricabile, consente di giocare con le 20 nuove tinte satinate. Le ricariche sono compatibili esclusivamente con la base di ROUGE ALLURE L’EXTRAIT.
Un risultato make up intenso e luminoso. Prezzo 55 euro.

puroBIO Lipstick CREAMY

Per chi ama le scelte biologiche e rispettose dell’ambiente, la Casa cosmetica puroBIO propone questo rossetto ricaricabile, con astuccio in plastica riciclata al 75%. La particolarità è una speciale formulazione composta da un mix di oli e cere di origine naturale al 100%. Il prodotto inoltre si prende cura delle labbra con la Cera Shorea Robusta, una cera dell’albero di Sal dalle proprietà nutrienti e protettive. Prezzo euro 15,90.

Rouge Baiser l’Authentique

L’Authentique è il rossetto iconico di Rouge Baiser. A lunga tenuta, rilascia colore pieno e uniforme dal finish mat satinato. Estremamente confortevole, grazie a uno speciale pool di resine aderisce perfettamente alle labbra. La formula è arrichita con estratto di orchidea, attivo che consente d’idratare e rendere più morbide le labbra. Ipoallergenico. Prezzo euro 18.

Velvet lips di Astra

La Casa cosmetica italiana propone questo rossetto dalla texture fondente e cremosa che si prende cura delle labbra, grazie alla formulazione leggera e oil free. Si indossa e si scorda di averlo per la sua leggerezza. Il prodotto è disponibile in cinque intense colorazioni. Prezzo euro 4,50.

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BELLEZZA -PROFUMI D’ORIENTE

Un viaggio in Oriente in due gocce di profumo: si può riassumere così l’esperienza olfattiva delle essenze arabe. Entrati di recente nelle cosiddette fragranze di nicchia, ossia quelle al di fuori dei grandi giri commerciali, i profumi arabi sono una scoperta relativamente recente. Che il mondo arabo avesse una sua tradizione profumiera molto antica è noto ai più, e i suoi prodotti sono molti; tuttavia, soltanto una decina di Case sono conosciute anche da noi.

Iniziamo col dire che i profumi arabi sono molto diversi da quelli che conosciamo, e la prima sostanziale differenza sta nel loro peso olfattivo, al quale forse non siamo abituati e che potremmo ritenere troppo intenso. L’opulenza di queste fragranze deriva dall’uso di essenze particolari, come la mirra, l’incenso, o di legni esotici come l’oud, o di fiori preziosi come la rosa damascena. D’altronde, le loro piramidi olfattive, ossia l’architettura di questi profumi, viene creata in luoghi lontani da noi, e diversi per clima, cultura e tradizioni. Come per la moda, anche la profumeria è espressione di una specifica civiltà: di qui la differenza tra le fragranze occidentali e quelle orientali.

Rosa Damascena

Prendiamo ad esempio, l’uso della rosa damascena. Si tratta di un fiore che viene dalla valle di Ta’if, in Arabia Saudita, e che si coltiva anche in Bulgaria e in Marocco, nella Valle della Rosa. L’uso di questo fiore nei profumi arabi è quasi sempre declinato al maschile, mentre in Occidente accade il contrario. Inoltre, la maggior parte dei profumi arabi sono no gender, indossabili indifferentemente da donne e uomini. Una curiosità riguarda la personalizzazione. E’ uso che ognuno abbia il suo profumo personale, unico e di nessun altro, e lo si può creare mischiando da quattro a sette fragranze diverse. Profumarsi, in Oriente, diventa anche un’esperienza mistica: il muschio, al quale venivano attribuite proprietà mistiche, veniva triturato e mischiato all’intonaco per le pareti delle moschee, accompagnando così la preghiera.

L’alta profumeria orientale è arrivata anche in Italia, soprattutto con il brand Nabeel e il suo prodotto principe: The Spirit of Dubai, una collezione di fragranze di lusso prodotte con ingredienti esclusivi, che intendono rappresentare l’essenza della città saudita attraverso un accordo di cuoio, spezie e legni orientali. Le boccette, particolarissime, sono delle piccole opere d’arte, che rendono la preziosità delle essenze. Il naso di Nabeel, Asghar Adam Ali (Al Attar), ha creato decine di fragranze, spesso premiate a livello internazionale. Il suo motto: “Sii audace, sii il primo, sii diverso”, ha portato Nabeel ai primi posti dell’alta profumeria araba e non solo, presagendo una futura forte espansione anche in Occidente. Provare per credere.

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  • Registrazione Tribunale di Roma n.133/22 del 8/11/22

Direttore Stefania Catallo

Stefania Catallo, romana e fondatrice del centro antiviolenza Marie Anne Erize. Si occupa di storia orale e di diritti delle donne. Giornalista e scrittrice, ha pubblicato diversi libri, l'ultimo dei quali "Evviva, Marie Anne è viva!" (2018, Universitalia), ha ricevuto il Premio Orsello nella sezione Società.

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Diplomato all'Istituto Alberghiero Michelangelo Buonarroti di Fiuggi (FR) - Dopo una lunga esperienza in Italia, e all'estero come chef per personaggi di rilievo, sia in casa che su yacht, nel 2013 si è trasferito a Londra, dove ha appreso nozioni di cucina multietnica continuando a lavorare come chef privato.

ROSELLA MUCCI

Ho sperimentato il palco cimentandomi in progetti di Teatro Sociale tra il 2012 e il 2015 con testi sulla Shoa, sul femminicidio, sulla guerra. Il mio percorso teatrale è poi proseguito in autonomia quando ho sentito il desiderio di portare in scena testi scritti proprio da me.Tutti i miei scritti per scelta hanno

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