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FAMIGLIE ARCOBALENO DI PADOVA: LA PROCURA VUOLE CANCELLARE LA FAMIGLIA DI 33 MINORI

Riceviamo e pubblichiamo i comunicati stampa di Associazione Famiglie Arcobaleno riguardo a quello che sta accadendo a Padova in questi giorni

“Siamo sconvolti dalla notizia che la Procura di Padova avrebbe richiesto al Comune gli atti di nascita di famiglie omogenitoriali registrati dal 2017 a oggi. Parliamo di 33 minori a cui il Sindaco Giordani aveva riconosciuto entrambi i genitori e a cui la Procura vorrebbe cancellarne uno. In alcuni casi parliamo di bambini che hanno già 6 anni e invece di tutelarli lo Stato italiano sta intervenendo con ogni arma a sua disposizione per privarli dei loro diritti.

È incredibile come la Procura, che dal 2017 ha ricevuto regolarmente gli atti dal Comune di Padova, decida proprio ora a distanza di 6 anni ma a pochi mesi dalla circolare del Ministro dell’Interno Piantedosi di agire contro queste famiglie.

È gravissimo quello che sta accadendo, è bastato un cambio di governo per mettere in atto una vera e propria persecuzione politica nei confronti di famiglie che hanno la sola colpa di non corrispondere al modello unico proposto dai conservatori – dice Alessia Crocini Presidente di Famiglie Arcobaleno. “Il clima che si è venuto a creare in questi ultimi mesi è da vera e propria caccia alle streghe.”

Come Associazione non possiamo certo credere che la Procura agisca in virtù della recente sentenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione che nulla ha a che vedere con queste registrazioni che riguarderebbero solo certificati di nascita di bambini con due mamme. Fermo restando che ogni minore ha diritto a vedersi riconosciuti entrambi i genitori, la sentenza continuamente citata è diventata in realtà la scusa di chiunque voglia cancellare l’esistenza stessa delle famiglie arcobaleno in Italia. Anche perché la stessa solerzia non è stata messa nell’applicare la sentenza della Corte Costituzionale che dal 2021 chiede al Parlamento di fare una legge per il riconoscimento dei bambini e delle bambine delle famiglie omogenitoriali.

Famiglie Arcobaleno, come fa da 18 anni, continuerà a lottare in tutte le sedi e ringrazia il sindaco di Padova Giordani che finora ha tutelato i diritti dei minori della città che amministra”.

Il 22 aprile le famiglie arcobaleno scenderanno in piazza per protestare. Ecco il comunicato stampa.

“La richiesta da parte della Procura di Padova degli atti di nascita di 33 figlie e figli di coppie di donne è preoccupante e mina la serenità delle famiglie, può arrivare a negare l’identità familiare e i pieni diritti di queste bambine e questi bambini.

La conseguenza di questa azione potrebbe portare le nostre figlie e i nostri figli ad avere un genitore cancellato dalla propria vita, con tutte le ripercussioni legali, economiche, sociali e psicologiche che questo comporta.

Nel ringraziare il sindaco Giordani – dichiara la presidente dell’Associazione Famiglie Arcobaleno, Alessia Crocini – che finora si è assunto la responsabilità che il Parlamento italiano sta evitando da decenni, ci auguriamo che in Procura prevalga il senso di responsabilità e la difesa dei diritti dei minori. Come sottolineato anche dalla Presidente della Consulta Sciarra: in Italia va approvata al più presto una legge per i diritti dei minori con genitori dello stesso sesso.”

Come Famiglie Arcobaleno vogliamo che tutti i bimbi e le bimbe abbiano pari diritti e pari dignità, indipendentemente da come sia formata la loro famiglia e da come siano venute e venuti al mondo.

Nell’ottica di salvaguardare questi minori saremo a Padova in via VIII febbraio, davanti Palazzo Moroni, sabato 22 aprile alle ore 15.00.

Faremo sentire la nostra voce di fronte a questa violenza istituzionale ingiustificata. Non possiamo tollerare che si faccia politica sulla pelle delle nostre famiglie, scendiamo insieme in piazza per ribadire: giù le mani dai nostri figli e dalle nostre figlie”, così la presidente di Arcigay Padova, Chiara Cuccheri, invita alla manifestazione del 22 aprile.

“La furia di questo governo verso le persone LGBTI+ continua a manifestarsi. Le pressioni sulle procure mettono a rischio i diritti dei bambini e delle bambine”, continua Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay, “C’è bisogno di colmare un vuoto legislativo in merito, intanto continueremo a supportare i sindaci affinché non facciano passi indietro sulle registrazioni.”

Invitiamo tutta la cittadinanza ad unirsi a noi, affinché ogni famiglia venga tutelata e perché non debbano esistere cittadine e cittadini di serie A e di serie B.

Per aderire alla protesta scrivere a:

veneto@famigliearcobaleno.org oppure

padova@arcigay.it

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  • Registrazione Tribunale di Roma n.133/22 del 8/11/22

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Stefania Catallo, romana e fondatrice del centro antiviolenza Marie Anne Erize. Si occupa di storia orale e di diritti delle donne. Giornalista e scrittrice, ha pubblicato diversi libri, l'ultimo dei quali "Evviva, Marie Anne è viva!" (2018, Universitalia), ha ricevuto il Premio Orsello nella sezione Società.

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