10 Dicembre 2023

ANPI

NETTUNO: ADUNATA FASCISTA. ANPI E PD: SI VIETI IL RADUNO

La XII disposizione transitoria e finale della Costituzione della Repubblica italiana recita: “È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista. In deroga all’articolo 48, sono stabilite con legge, per non oltre un quinquennio dalla entrata in vigore della Costituzione, limitazioni temporanee al diritto di voto e alla eleggibilità per i capi responsabili del regime fascista”.

Nettuno, 25 marzo 2023. A un giorno dal ricordo delle vittime delle Fosse Ardeatine, si tiene un’adunata fascista. Questo il comunicato col quale i militanti di Azione Tradizione hanno annunciato il raduno sul proprio sito: “Sabato 25 marzo ci vediamo al Campo della Memoria di Nettuno (RM) per onorare con una commemorazione l‘anniversario del 23 marzo. L’occasione sarà dedicata anche alla celebrazione dei trent’anni del Campo, sacrario dove riposano i Leoni del Barbarigo ed i giovani eroi che difesero Roma dallo sbarco angloamericano. La memoria si onora con l’azione“.

Non sembrano pervenute comunicazioni da parte della maggioranza di Governo; ANPI Nettuno e PD, hanno invece alzato gli scudi contro la manifestazione, che viola palesemente la Costituzione. Così si è pronunciata l’Associazione Nazionale Partigiani Italiani: “”Apprendiamo che il prossimo 25 marzo presso il Campo della Memoria di Nettuno si svolgerà una iniziativa per commemorare l’anniversario del 23 marzo 1919, data in cui vennero fondati da Benito Mussolini i Fasci  di Combattimento.  Riteniamo inaccettabile che venga concessa l’autorizzazione a svolgere tale manifestazione rievocativa del fascismo e chiediamo alle autorità competenti di intervenire per impedirla e perseguire i promotori in base alla legge Scelba che punisce le esaltazioni di esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo. Nettuno, città Medaglia d’Oro al Merito Civile per le sofferenze subite dalla popolazione durante l’occupazione nazifascista e per il contributo dato alla Lotta di Liberazione non deve e non può essere teatro di simili manifestazioni”

Si tratta quindi di nostalgici o dell’espressione di insofferenza verso la Repubblica di quanti si sentono autorizzati ad alzare la voce e i toni, repressi dall’applicazione delle norme costituzionali? Solo ieri la Presidente del Consiglio, alle Fosse Ardeatine, definiva i caduti “uccisi perché italiani”, frase che però andava strutturata diversamente: “uccisi perché italiani antifascisti”. Forse si è dimenticato che la lista venne scritta da Kappler e dall’allora questore fascista di Roma, Pietro Caruso, in base all’etnia ebraica e alle scelte politiche antifasciste?

In tutto ciò, rimane il faro del Presidente Mattarella, che nonostante il peso degli anni e la fatica, sembra determinato a rappresentare e proteggere un Paese che, purtroppo, sta dimenticando di essere nato dal sangue di chi ha dato la vita per esso.

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VIDEONOTIZIA EUROPE FOR PEACE. 5 NOVEMBRE 2022, ROMA: MANIFESTAZIONE PER LA PACE

La Rete no bavaglio in piazza

Ucraina: Europe For Peace, ‘Cessate il fuoco subito! Negoziato per la Pace!’

Oggi 5 novembre è il giorno della grande manifestazione nazionale per la pace, a Roma. Centinaia le sigle confluite nella piattaforma di “Europe For Peace”: “Cessate il fuoco subito, negoziato per la Pace!” è il titolo della mobilitazione, che ha il Coordinamento Campagne Rete Italiana Pace e Disarmo e altre realtà.

“L’ombra della guerra atomica si stende sul mondo -affermano gli organizzatori- È responsabilità e dovere degli stati e dei popoli fermare questa follia. L’umanità ed il pianeta non possono accettare che le contese si risolvano con i conflitti armati. La guerra ha conseguenze globali: è la principale causa delle crisi alimentari mondiali, ancor più disastrose in Africa e Oriente, incide sul caro-vita, sulle fasce sociali più povere e deboli, determina scelte nefaste per il clima e la vita del pianeta. La guerra ingoia tutto e blocca la speranza di un avvenire più equo e sostenibile per le generazioni future. Questa guerra va fermata subito”.

“Condanniamo l’aggressore, rispettiamo la resistenza ucraina, ci impegniamo ad aiutare, sostenere, soccorrere il popolo ucraino, siamo a fianco delle vittime. Siamo con chi rifiuta la logica della guerra e sceglie la nonviolenza. L’inaccettabile invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha riportato nel cuore dell’Europa la guerra che si avvia a diventare un conflitto globale, tra blocchi militari con drammatiche conseguenze per la vita e il futuro dei popoli ucraino, russo e dell’Europa intera. Siamo vicini e solidali con la popolazione colpita, con i profughi, con i rifugiati costretti a fuggire, ad abbandonare le proprie case, il proprio lavoro, vittime di bombardamenti, violenze, discriminazioni, stupri, torture”. (segue)

Italia, Ue con Stati membri e Onu assumano responsabilità di negoziato

Questa guerra va fermata subito: “Basta sofferenze. L’Italia, l’Unione Europea e gli stati membri, le Nazioni Unite devono assumersi la responsabilità del negoziato per fermare l’escalation e raggiungere l’immediato cessate il fuoco. È urgente lavorare ad una soluzione politica del conflitto, mettendo in campo tutte le risorse e i mezzi della diplomazia al fine di far prevalere il rispetto del diritto internazionale, portando al tavolo del negoziato i rappresentanti dei governi di Kiev e di Mosca, assieme a tutti gli attori necessari per trovare una pace giusta. Insieme con Papa Francesco diciamo: ‘Tacciano le armi e si cerchino le condizioni per avviare negoziati capaci di condurre a soluzioni non imposte con la forza, ma concordate, giuste e stabili’.

L’umanità ed il pianeta devono liberarsi dalla guerra. “Chiediamo al Segretario Generale delle Nazioni Unite di convocare urgentemente una Conferenza Internazionale per la Pace, per ristabilire il rispetto del diritto internazionale, per garantire la sicurezza reciproca e impegnare tutti gli Stati ad eliminare le armi nucleari, ridurre la spesa militare in favore di investimenti per combattere le povertà e di finanziamenti per l’economia disarmata, per la transizione ecologica, per il lavoro dignitoso”.

Occorre garantire la sicurezza condivisa: “Le guerre e le armi puntano alla vittoria sul nemico ma non portano alla pace: tendono a diventare permanenti ed a causare solo nuove sofferenze per le popolazioni. Bisogna invece far vincere la pace, ripristinare il diritto violato, garantire la sicurezza condivisa. Non esiste guerra giusta, solo la pace è giusta. La guerra la fanno gli eserciti, la pace la fanno i popoli”. L’Italia, la Costituzione, la società civile “ripudiano la guerra. Insieme esigiamo che le nostre istituzioni assumano questa agenda di pace e si adoperino in ogni sede europea ed internazionale per la sua piena affermazione”.

(Rex/Adnkronos)

  • Registrazione Tribunale di Roma n.133/22 del 8/11/22

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Stefania Catallo, romana e fondatrice del centro antiviolenza Marie Anne Erize. Si occupa di storia orale e di diritti delle donne. Giornalista e scrittrice, ha pubblicato diversi libri, l'ultimo dei quali "Evviva, Marie Anne è viva!" (2018, Universitalia), ha ricevuto il Premio Orsello nella sezione Società.

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Ho sperimentato il palco cimentandomi in progetti di Teatro Sociale tra il 2012 e il 2015 con testi sulla Shoa, sul femminicidio, sulla guerra. Il mio percorso teatrale è poi proseguito in autonomia quando ho sentito il desiderio di portare in scena testi scritti proprio da me.Tutti i miei scritti per scelta hanno

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