VAN GOGH CAPOLAVORI DAL KROLLER-MULLER MUSEUM IN MOSTRA A ROMA

Si è aperta a Palazzo Bonaparte a Roma, la mostra dedicata a Van Gogh, visitabile fino al 26 marzo 2023. In esposizione alcune opere del Kroller-Muller Museum.

Sala multimediale, Palazzo Bonaparte, Roma

Visitare la mostra dedicata a Van Gogh, è come fare un viaggio nel tempo e nello spazio, ma soprattutto nella mente del grande artista. L’esposizione, curata da Maria Teresa Benedetti e Francesca Villanti, è prodotta da Arthemisia e realizzata in collaborazione col Kroller-Muller Museum di Otterlo, che ha prestato le opere, e gode del patrocinio della Regione Lazio, del Comune di Roma Assessorato alla Cultura e dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi.

L’attesa della mostra è stata lunga ma i suoi frutti ora sono visibili: due piani di esposizione e cinque sezioni. Non è possibile esprimere a parole le emozioni suscitate dalle opere di Van Gogh, né ridurre in poche righe la storia della vita tormentata di questo grande artista, animo sensibile e sensibilizzato dalla malattia mentale. Per questo motivo, sono le sue opere a parlare per lui, in un percorso multimediale di grande intensità.

Helene Kroller-Muller, @museumpeul.eu

Prima sezione: l’incontro con Helene Kroller-Muller, la collezionista che nel 1908 acquista un dipinto di Van Gogh, e successivamente, molte altre opere dell’artista. Helene vuole creare un cambiamento sociale e culturale attraverso l’arte, un’eredità artistica da donare al mondo dopo la sua morte; così, inizia a collezionare un gran numero di opere d’arte moderna che andranno a creare il museo a lei dedicato.

Vincent Van Gogh, Donne nella neve che trasportano sacchi di carbone, 1882 @Kroller-Muller Museum

Seconda sezione: il periodo olandese. Negli anni tra il 1881 e il 1890, si assiste alla nascita di Van Gogh come artista, con le opere del cosiddetto periodo olandese: per lo più scene della dura vita quotidiana di uomini e donne, ritratti tra la neve, dediti a trasportare sacchi o svolgere altri lavori pesanti, i volti intensi e segnati dalla vita, come nel celebre “I mangiatori di patate”.

Vincent Van Gogh, I mangiatori di patate, 1885. litografia su carta velina @Kroller-Muller Museum

Terza sezione: Parigi, e l’incontro con l’espressionismo, con il cambio della tavolozza cromatica che passa dai colori freddi e cupi del periodo olandese alle tinte calde e vivaci, al famoso giallo dei girasoli, al viola delle iris.

Quarta sezione: Arles, dove Van Gogh si trasferisce per cercare la calma dopo gli anni impetuosi di Parigi e, infine, l’ultima sezione dedicata a Saint Remy de Provence e Auvers sur Oise, dove troverà la morte suicidandosi con un colpo al petto, dopo numerosi ricoveri in manicomio e una vita spesa per l’arte, tra alcolismo e follia, che tuttavia non ne hanno mai offuscato il genio.

Vincent Van Gogh, Covone sotto un cielo luminoso, Auvers-sur-Oise, 1890 @Kroller-Muller Museum

Vincent Van Gogh, Il giardino del manicomio di Saint Remy, 1889, @Kroller-Muller Museum
Vincent Van Gogh, Paesaggio con covoni e luna nascente, 1889 @Kroller-Muller Museum
Vincent Van Gogh, Tronchi d’albero nell’erba, 1890 @Kroller-Muller Museum
Vincent Van Gogh, Sulla soglia dell’eternità, 1890 @Kroller-Muller Museum,
Vincent Van Gogh, Autoritratto, 1887 @Kroller-Muller Museum

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Stefania Catallo, romana e fondatrice del centro antiviolenza Marie Anne Erize. Si occupa di storia orale e di diritti delle donne. Giornalista e scrittrice, ha pubblicato diversi libri, l'ultimo dei quali "Evviva, Marie Anne è viva!" (2018, Universitalia), ha ricevuto il Premio Orsello nella sezione Società.

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