RUBRICHE

NEL NOME DEL PADRE @ I PENSIERINI DI MAVA FANKU’

Quando avevo una rubrica di Posta del Cuore, mi scrisse una persona “non conforme” parlandomi del rapporto conflittuale e profondo avuto con il Padre; e nel giorno di San Giuseppe, dedicato alla Festa del papà, voglio proporre quella toccante lettera che da allora ho conservato nell’attesa di poterla pubblicare.

Ascolta dalla voce di Mava

“Cara Mava, sono un così detto “diverso” di mezza età, che durante la sua infanzia veniva definito un bambino effemminato, “mezzafemmina” nel Sud: pare un termine giocoso e magico rispetto agli altri intuibili epiteti che mi riservarono in seguito nell’adolescenza.

Malgrado questi termini mi turbassero, ho avuto la fortuna di non aver subito del bullismo violento, seppur le mie scelte importanti di vita siano state condizionate da quell’iniziale humus omofobo in cui sono cresciuto.

Sarà che non avendo inclinazioni esclusive verso “lo stesso sesso” (mai sentito come tale in realtà), ho avuto storie adolescenziali con ragazze, inframmezzate anche da esperienze con ragazzi. Quindi la mia formazione, sessuale e sentimentale, potrebbe definirsi come bisessuale.

In tutto questo la mia famiglia ha avuto un ruolo fondamentale, trovando “insegnamento” più che nelle prevalenti figure femminili (che oltre a darmi affetto e attenzione, talvolta soffocante, hanno assecondato le mie pulsioni androgine, come ad esempio nei giochi con le bambole, nella prima infanzia), in quella maschile di mio padre che, seppur in apparenza fosse considerato burbero e maschilista, un giorno, io già liceale maturando, mi prese da parte e mi disse una frase che non ho più dimenticato.

“Io so come sei” – guardandomi con tenerezza – “e per come sei, ti puoi esprimere dopo esserti costruito una corazza, altrimenti gli altri ti mangeranno”.

Di poche parole il mio papà, che ho tanto contestato nell’adolescenza, ma in quelle poche parole, col senno del poi, ci vedo tutto l’amore di un padre che vuole proteggere dal mondo inospitale il figlio “diverso” e fragile, come farebbe il Re Leone con il suo cucciolo.

Come quando una volta, potevo avere quindici anni, eravamo in un ristorante di Roma, con un nome che era tutto un programma – “La Parolaccia” – con dei suoi amici camerateschi e goliardici, mentre delle vere e proprie entraneuses intrattenevano i commensali con battute pecorecce e gesti osceni: del genere, accarezzare la bella testa calva di mio padre, simulando una masturbazione con una bottiglia di caro champagne, fino a stapparla col botto e conseguente fuoriuscita di liquido effervescente.

“Facciamo svezzare tuo figlio da una di queste signorine” – sghignazzò qualcuno con sguaiata provocazione a mio padre che rispose pronto: “lasciate stare mio figlio che è timido”.

Ero terrorizzato in un angolo del tavolo e tirai un sospiro di sollievo.

Ti voglio tanto bene Papà.

Ovunque tu sia.

Nel mio cuore di sicuro.

E per il mio sempre.

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UNA RICETTA PER LA FESTA DEL PAPA’: MALGA GRATINATI ALLA AMATRICIANA

Per la festa del papà, chef Venio ci propone un piatto della tradizione laziale, facile da preparare e molto buono. Siamo certi che i papà apprezzeranno.

MALGA GRATINATI ALLA AMATRICIANA

INGREDIENTI

Guanciale
Pomolo
Vino rosso
Pecorino
Alloro
Cipolla rossa di tropea
Sfoglia

PER LA AMATRICIANA

Far rosolare il guanciale tagliato a cubetti; quando sarà croccante, toglierlo dalla padella lasciando il grasso.
Far scendere di temperatura il grasso del guanciale, mettere la cipolla rossa di tropea e far appassire (non deve bruciare, fatela cuocere a fuoco dolce).
Quando la cipolla è appassita, sfumare con del vino rosso e far evaporare; una volta che l’alcool sarà scomparso, aggiungere il pomodoro e far cuocere 20 minuti circa.
Quando il sugo sarà cotto, fare a pezzi irregolari la sfoglia (potete usare anche quella secca per lasagne).
Una volta cotta la sfoglia, scolarla in padella, aggiungere il guanciale croccante e mantecare.
Attendere qualche minuto che scenda la temperatura della pasta, aggiungere il pecorino e saltare.
Mettere nei piatti, chiudere il tutto con una bella spolverata di pecorino e infornare a 180 gradi, fino a che non abbiamo ottenuto una bella crosta.
Servire con doppio piatto e …buon appetito!


Fate i buoni.

P.S. I più scupolosi possono mettere l’aglio in sostituzione della cipolla.

Chef Venio Scoccini

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CLOSE. D’AMORE SI MUORE @ PENSIERINI FILMICI DI EMYLIU’ SPATARO

ASCOLTA DALLA VOCE DI EMYLIU’

Ritorno ad amare il Cinema, dopo gli ultimi anni di separazione pandemica, attraverso lo streaming.

“CLOSE” è un film del 2022 e narra della scoperta dell’amore da parte di due pre-adolescenti tredicenni. E a quell’età si sa che i sentimenti amorosi sono puri, perché provati per la prima volta; anche se i nostri inseparabili amici per la pelle, che dormono persino insieme tanto sono uniti, affettuosi e capaci di tenerezza, saranno presto contaminati dal pregiudizio.

“Ma voi due state insieme”? – chiede una maliziosa compagna di classe ai due, imbarazzandoli davanti a tutti – “No, noi siamo molto amici, quasi fratelli” – si schermisce Leo, il più esuberante dei due, mentre Remì, più schivo e sensibile, tace.

Leo e Remi fino a quel momento erano felici e andavano, come si dice, d’amore e d’accordo. Remi suona il flauto e Leo immagina di essere suo manager per andare in giro insieme per il mondo. Ma il pre-giudizio dei coetanei pseudo evoluti intacca la loro idilliaca amicizia amorosa, consacrata fino a quel momento dalle rispettive famiglie che vedono il loro legame come qualcosa di assolutamente naturale, senza quei retropensieri malevoli che fa solo chi non ama.

Mentre i rispettivi genitori di Leo e Remi, amando i loro figli, vogliono solo la loro serenità: “Leo, vai a dormire da Remi stasera?” – Chiede ogni giorno la madre del primo, come fosse la cosa più naturale del mondo, mentre le convenzioni sociali stanno in agguato dietro l’angolo.

Non si parla di outing o coming-out in questo delicatissimo e introspettivo film, ambientato in una natura bucolica dipinta di colori, ma di identità sessuale in bozzolo, che sfocia in una inaspettata tragedia, con la quale quel primo amore appena sbocciato dovrà fare duramente i conti.

I due giovanissimi protagonisti sono sorprendenti, ci regalano la fioritura dei loro innati talenti interpretativi, reggendo anche i primissimi piani con disinvoltura e verità.

Presentato al Festival di Cannes del 2022, “CLOSE” di Lukas Dhont già regista di “Girl”, è uscito nelle sale italiane i primi di Gennaio e ora lo si può vedere in streaming su Sky e Now. Ha fatto man bassa di premi un po’ ovunque ed è candidato ai prossimi OSCAR.

E’ uno di quei film d’autore che se non lo cerchi ti cercherà lui per emozionarti, anche sul piccolo schermo, come ha fatto con me.

Parola di Emyliù

TRAILER UFFICIALE

I PRIMI CINQUE MINUTI DEL FILM

https://www.mymovies.it/film/2022/close/news/guarda-la-clip-del-toccante-coming-of-age-di-lukas-dhont/

CLOSE. D’AMORE SI MUORE @ PENSIERINI FILMICI DI MAVA FANKU’

ASCOLTA DALLA VOCE DI MAVA

Ritorno ad amare il Cinema, dopo gli ultimi anni di separazione pandemica, attraverso lo streaming.

“CLOSE” è un film del 2022 e narra della scoperta dell’amore da parte di due pre-adolescenti tredicenni. E a quell’età si sa che i sentimenti amorosi sono puri, perché provati per la prima volta; anche se i nostri inseparabili amici per la pelle, che dormono persino insieme tanto sono uniti, affettuosi e capaci di tenerezza, saranno presto contaminati dal pregiudizio.

“Ma voi due state insieme”? – chiede una maliziosa compagna di classe ai due, imbarazzandoli davanti a tutti – “No, noi siamo molto amici, quasi fratelli” – si schermisce Leo, il più esuberante dei due, mentre Remì, più schivo e sensibile, tace.

Leo e Remi fino a quel momento erano felici e andavano, come si dice, d’amore e d’accordo. Remi suona il flauto e Leo immagina di essere suo manager per andare in giro insieme per il mondo. Ma il pre-giudizio dei coetanei pseudo evoluti intacca la loro idilliaca amicizia amorosa, consacrata fino a quel momento dalle rispettive famiglie che vedono il loro legame come qualcosa di assolutamente naturale, senza quei retropensieri malevoli che fa solo chi non ama.

Mentre i rispettivi genitori di Leo e Remi, amando i loro figli, vogliono solo la loro serenità: “Leo, vai a dormire da Remi stasera?” – Chiede ogni giorno la madre del primo, come fosse la cosa più naturale del mondo, mentre le convenzioni sociali stanno in agguato dietro l’angolo.

Non si parla di outing o coming-out in questo delicatissimo e introspettivo film, ambientato in una natura bucolica dipinta di colori, ma di identità sessuale in bozzolo, che sfocia in una inaspettata tragedia, con la quale quel primo amore appena sbocciato dovrà fare duramente i conti.

I due giovanissimi protagonisti sono sorprendenti, ci regalano la fioritura dei loro innati talenti interpretativi, reggendo anche i primissimi piani con disinvoltura e verità.

Presentato al Festival di Cannes del 2022, “CLOSE” di Lukas Dhont già regista di “Girl”, è uscito nelle sale italiane i primi di Gennaio e ora lo si può vedere in streaming su Sky e Now. Ha fatto man bassa di premi un po’ ovunque ed è candidato ai prossimi OSCAR.

E’ uno di quei film d’autore che se non lo cerchi ti cercherà lui per emozionarti, anche sul piccolo schermo, come ha fatto con me.

Parola di Mava Fankù

TRAILER UFFICIALE

I PRIMI CINQUE MINUTI DEL FILM

https://www.mymovies.it/film/2022/close/news/guarda-la-clip-del-toccante-coming-of-age-di-lukas-dhont/

IL DOLCE PER L’OTTO MARZO DI CHEF VENIO: TORTA SBRISOLONA CON AMARETTO E ZAFFERANO

Festa della donna uguale mimosa?
Quest’anno usciamo dagli schemi, lasciamo il classico per una ricetta semplice e buona come tutte le nostre donne.

INGREDIENTI

250 g Farina
200 g zucchero
200 farina di mandorle
300 polenta
225 g burro
1 stecca di vaniglia
1 uovo
50 ml di amaretto

Per la crema

100 ml di amaretto
25 g zucchero
200 g mascarpone

1 bustina di zafferano

PROCEDIMENTO

Sciogliete il burro a bagnomaria.
Mettere tutti gli ingredienti secchi in una ciotola con la vaniglia.
Quando il burro è sciolto, stemperarlo un po’ mescolando con una frusta e incorporare l’uovo, mettere il composto nelle farine e mescolare con le mani velocemente, lasciando i grumi che si formeranno.
Mettere il composto in una teglia senza schiacciare molto e infornare per 30 minuti a 180°.

Per la crema

Versate l’amaretto e lo zucchero in un pentolino
Fate sciogliere lo zucchero e quando è pronto, togliete dal fuoco e aggiungete lo zafferano e il mascarpone, mescolando fino ad ottenere una crema.

Quando la sbrisolona è fredda, tagliatela e servitela con la crema.

Siate buon@!

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  • Registrazione Tribunale di Roma n.133/22 del 8/11/22

Direttore Stefania Catallo

Stefania Catallo, romana e fondatrice del centro antiviolenza Marie Anne Erize. Si occupa di storia orale e di diritti delle donne. Giornalista e scrittrice, ha pubblicato diversi libri, l'ultimo dei quali "Evviva, Marie Anne è viva!" (2018, Universitalia), ha ricevuto il Premio Orsello nella sezione Società.

Redazione:

EMYLIU' SPATARO

Emilio Spataro, in arte Emyliù, attore, chansonnier, fotografo, grafico. Di origine calabrese cirotana, vive a Roma. Opinionista e Web Master del Magazine.

MAVA FANKU'

Opinionista disincantata, dotata di un notevole senso dell'umorismo e di una dialettica tagliente, Mava Fankù cura attualmente due rubriche, La Pillola Politica e I Pensierini di Mava, elzeviri su temi vari che ispirano la nostra signorina agèe, da poco anche in video, oltre che in podcast, oltre che in scrittura.

ALESSIO PAPALINI

Romano, educatore, formatore e appassionato di lettura e comunicazione. Attore del Teatro Studio Jankowski di Roma

PATRIZIA MIRACCO

Psicoterapeuta e giornalista. Appassionata di arte e mamma umana di Aki, una bella cagnolina a quattro zampe di 4 anni.

VENIO SCOCCINI

Diplomato all'Istituto Alberghiero Michelangelo Buonarroti di Fiuggi (FR) - Dopo una lunga esperienza in Italia, e all'estero come chef per personaggi di rilievo, sia in casa che su yacht, nel 2013 si è trasferito a Londra, dove ha appreso nozioni di cucina multietnica continuando a lavorare come chef privato.

ROSELLA MUCCI

Ho sperimentato il palco cimentandomi in progetti di Teatro Sociale tra il 2012 e il 2015 con testi sulla Shoa, sul femminicidio, sulla guerra. Il mio percorso teatrale è poi proseguito in autonomia quando ho sentito il desiderio di portare in scena testi scritti proprio da me.Tutti i miei scritti per scelta hanno

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