3 Ottobre 2023

ARCHIVIO

8 MARZO UN PROCESSO PER STUPRO. L’ARRINGA DI TINA LAGOSTENA BASSI INTERPRETATA DA ROSELLA MUCCI

Tina Lagostena Bassi è l’avvocata che tutte le donne dovrebbero ricordare come la prima ad aver lottato in tribunale per cambiare il modo in cui venivano svolti i processi per violenza carnale fino alla fine degli anni ’70. Se oggi le donne possono essere difese in modo che non le si consideri provocatrici, che non le si tratti senza il rispetto che meritano, è proprio per il lavoro iniziato dall’avvocata delle donne. Un lavoro il suo, che è stato dedicato e svolto a favore di tutte e del quale oggi tutte possono godere, senza distinzioni politiche. Ed è proprio questa la grande lezione di democrazia di Tina Lagostena Bassi.

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LETTERINA DI NATALE con VIDEO AUGURI di MAVA FANKU’ in PERSONA @ LA POSTA DEL CUORE

Video Auguri di Mava

Cari lettori,

lo so che voi mi volete così come sono, ironica o malinconica, o entrambe le cose, ma sempre vera. Altrimenti il nostro scambio non funzionerebbe e voi non tornereste a leggermi

Il Natale, che ho sempre vissuto in modo laico come momento di aggregazione familiare, mi ha sempre ispirato una serena tristezza, quando lo passavo con la mia famiglia, come il Capodanno d’altronde…


Natale con i tuoi e Capodanno pure 😎 E mi metteva tristezza perché non potevo fare a meno di pensare a tutte le persone sole che non avevano una famiglia con la quale stare in serenità la notte di Natale, e che un giorno magari sarebbe toccato anche a me…


E questo non certo per quel melenso buonismo che ci sfiora tutti il giorno di Natale, spingendoci ad essere più buoni, anche se negli altri giorni dell’anno siamo stati delle iene.

Ma perché la malinconia è nella mia Natura, come un Pierrot Lunaire. Così come in tutti i Clowns d’altronde o negli attori comici… Figuriamoci in una cantattrice cresciuta a pane e Teatro, che ha studiato all’accademia D’arte Drammatica e che, in tempi non lontani, ha creato il personaggio di Mava Fankú…

E così la signorina Agè Mava, oggi più Age che mai, vi augura un sereno Natale con il suo vero volto contemporaneo (quella delle foto che avete visto fin’ora sono sempre io … ma nel Proterozoico).

Arrivederci nell’Anno Nuovo con una Nuova Rubrica a sorpresa…

Mava Emyliu’ Fanku’

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NATALE DE NA VORTA, DI RITA IRIS MARRA – LA LETTURA DEL SABATO

ASCOLTA IL PODCAST DI ALESSIO PAPALINI

NATALE DE NA’ VORTA

Ma come se stava bene…

quanno non c’avevamo niente

le pezze ai pantaloni e li buchi

nei carzini.

Na pistoletta a acqua e na’ bambola de’ pezza

erano li regali de sta’ granne festa.

Pero’ nun ce mancavano li baci e le carezze,

le letterine sotto ar piatto,

la poesia de Natale,

nessuno che annava via o ce restava male

se er regalo poi nun era uguale!

Ce stava l’allegria, la gioia de magna’

tutto quello che oggi nun se po’ compra’.

RITA IRIS MARRA

Title: Clap your hands
Author: Jahzzar (https://freemusicarchive.org/music/Jahzzar/Sele/clap_your_hands_f/)
Source: Free Music Archive
License: CC BY-SA 4.0
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OROSCOPO TAROLOGICO 2023: DALL’ARIETE ALLA VERGINE

Come ogni anno, è arrivato il momento delle previsioni per il futuro. Cosa succederà nel 2023? Sarà un anno positivo? Riusciremo a realizzare quel progetto che avevamo in mente da tanto tempo? Troveremo l’amore? E avremo abbastanza soldi da concederci quella vacanza che sogniamo da anni? Partendo dal fatto che il cambiamento avviene quando noi abbiamo la motivazione a cambiare, proponiamo ai lettori un Oroscopo Tarologico, ossia una previsione fatta attraverso la lettura di una Carta per ogni segno astrologico. Oggi le previsioni saranno dal segno dell’Ariete alla Vergine. Se poi volete approfondire il significato della vostra Carta, potete consultare la rubrica “Tarocchi” del magazine,

ARIETE: IL DIAVOLO

Questa carta vi suggerisce di essere presenti a voi stessi e di non perdere la pazienza. Il Diavolo nei Tarocchi rappresenta le passioni brucianti, un forte magnetismo, energia e potere su persone e situazioni. I piaceri fisici verranno vissuti con passione. Dovrete affrontare il vostro drago personale che riuscirete a sconfiggere se incanalerete nella maniera giusta la grande energia di questa Carta.

Il suggerimento della Carta: usate la vostra energia ma senza strafare.

TORO: IL MONDO

Il Toro ha come Arcano chiave per il 2023 Il Mondo, uscito però al contrario. La carta del Mondo rappresenta la chiusura di un cerchio, la realizzazione piena di un progetto o di una situazione. Al contrario, ci dice che la riuscita non sarà immediata, ma bisognerà lottare contro impedimenti che vengono dall’esterno. Occorrera’ essere pronti a rovesci di fortuna improvvisi; inoltre i nativi dovranno chiedersi se quello che vogliono ottenere sia utile anche alla loro crescita spirituale.

Il suggerimento della Carta: non demordete mai.

GEMELLI: LA RUOTA DELLA FORTUNA

La Ruota della Fortuna presagisce un anno fortunato, dove le cose scorreranno bene e soprattutto velocemente. Ci potranno essere dei cambiamenti fortunati, delle entrate di denaro e delle vincite. La Ruota della Fortuna indica velocità e movimento, quindi tutto accadrà rapidamente. Anche la salute giovera’ da questa carta, che, in questo ambito, significa superamento di difficoltà legate alla circolazione. Attenzione però che la ruota gira, e quindi quello che di buono arrivera’ dovra’ essere conservato con cura, per averlo poi a disposizione in tempi critici.

Il suggerimento della Carta: cogliete le occasioni al volo.

CANCRO: IL MATTO

Il segno del Cancro ha come Arcano di riferimento per il 2023 la Carta del Matto. Alla stesura, la lama si presenta rovesciata, pertanto ha un avvertimento da dare ai nativi del segno. Indica uno stato di confusione e la necessità di fermarsi e non proseguire in progetti o situazioni che invece possono apparire favorevoli. Il Matto al contrario indica anche una mancanza di sovrapposizione tra piano spirituale e piano materiale: le due dimensioni non coincidono, quindi andra’ affrontato un cammino interiore che, seppur a volte doloroso, potra’ riportare armonia tra ciò che si vuole e ciò che invece è giusto.

Il suggerimento della Carta: restate coi piedi per terra.

LEONE: LA LUNA

La signora della notte invita il Leone all’introspezione. Questo segno, che cade nella parte più luminosa e assolata dell’estate, dovrà cambiare il suo punto di vista, abituando gli occhi interiori all’oscurità. Si avranno sogni vividi e premonitori, intuizioni molto forti, percezioni: tutte cose che, ai più razionali dei Leoni, suoneranno come inverosimili. Questo è il momento migliore per intraprendere una psicoterapia, perché la Luna sovrintende alla memoria e all’inconscio. Alcuni segreti potrebbero essere finalmente svelati.

Il suggerimento della Carta: fidatevi del vostro intuito.

VERGINE: L’IMPERATRICE

La Carta dell’Imperatrice è uscita rovesciata, dunque i nati sotto il segno della Vergine dovranno affrontare situazioni di frustrazione, a volte pesanti. Il suggerimento dell’Arcano è di non sfiduciarsi, ma al contrario di usare la propria energia in modo preciso, puntando a centrare un obiettivo alla volta. E’ proprio la mancanza di concentrazione che potrebbe rappresentare la maggiore criticità nel nuovo anno. Quindi, andate per step e operate per superare, uno alla volta, i blocchi che vi si presenteranno.

Il suggerimento della Carta: concentrazione.

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LETTERINA A BABBO NATALE PER DESTRE E SINISTRE @ LA PILLOLA POLITICA DI MAVA FANKU’

MAVA eMyliù FANKU’ canta DESTRA E SINISTRA di GIORGIO GABER

🌜Caro Babbo Natale, regalami e regalaci quello che sta già accadendo a destra e sinistra, ma moltiplicato all’ennesima potenza…

🌜Fanno entrambe pena, ****** e compassione. Il secondo non si può dire. Ma riferito a entrambe le fazioni forse si. Però nella letterina di Natale non sta bene, dai. Tanto pena e compassione non sono da meno. Che poi si è capito.

🌜Questo perché destra e sinistra devono cambiare, smettendola di fare le cose solo per competere (nel peggio) e farsi dispetto (idem con pomme de terre). Ma devono operare e cooperare sempre nell’interesse della comunità e delle singole persone, senza trascurarne neanche una , fosse pure l’ultima, anzi a maggior ragione se è l’ultima.

🌜Ma perché questi francesismi? Per umiliare entrambi ovviamente, perché la France, pur non essendo migliore dell’Italie, si salva almeno per la forma, rispetto ai nostri pescivendoli e peraccotari. Con tutto il rispetto per i venditori di pesce e pere cotte. Ma anche la Treccani dice che entrambe le immagini indicano una figura da meschini e incapaci.

🌜Come, tanto per fare un esempio a caso, alzare e abbassare la soglia dei Pos, senza soluzione di continuità, a seconda dell’indice di gradimento dei sondaggi.

🌜Oppure vola Sukamoro con una suocera schiavista, e rivola Sukamoro con una moglie così sfacciatamente griffata che pure la griffe si vergogna. Sukamoro scritto volutamente come una parolaccia.

🌜Ringrazio e chiedo scusa a Babbo Natale, ma credo che anche lui sia d’accordo con questa letterina di Mava Fankú

MAVA EMYLIU’ FANKU’ canta DESTRA E SINISTRA di GIORGIO GABER


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REBIBBIA: INAUGURAZIONE BIBLIOTECA D’ARTE “VITTORIO TAVIANI”

REBIBBIA FESTIVAL 2022

INAUGURAZIONE BIBLIOTECA D’ARTE 

“VITTORIO TAVIANI”

GIOVEDÌ 22 DICEMBRE 2022, ORE 16

CASA CIRCONDARIALE ROMA

 REBIBBIA N.C.

Nel decennale del film Cesare deve morire, al carcere di Rebibbia verrà ricordato il grande regista Vittorio Taviani, scomparso nel 2018. La famiglia Taviani ha donato ai detenuti i volumi d’arte della sua libreria per costituire una Biblioteca nella Sala delle Arti visive, proprio all’interno del reparto dove fu girato il film vincitore dell’Orso d’Oro al Festival di Berlino 2012. Saranno presenti all’inaugurazione della Biblioteca i figli di Vittorio Taviani, Francesca, Giovanna e Giuliano con l’Assessore alla Cultura di Roma Capitale Miguel Gotor. L’immagine guida dell’evento è stata realizzata dagli stessi detenuti nell’ambito del Laboratorio d’Arte curato dal Centro Studi “Enrico Maria Salerno”.

L’evento si svolge in collaborazione con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria – Direzione C.C. Roma Rebibbia N.C. nell’ambito del Progetto Rebibbia Festival 2022, vincitore dell’Avviso Pubblico Contemporaneamente Roma 2020 – 2021 –2022, promosso da Roma Capitale-Assessorato alla Cultura, curato dal Dipartimento Attività Culturali e realizzato in collaborazione con SIAE. 

Organizzazione La Ribalta – Centro Studi “Enrico Maria Salerno

INFO: rebibbiafestival@gmail.com

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 La Ribalta 06 9079216

AFGHANISTAN: UNIVERSITÀ VIETATE ALLE DONNE. LA PAURA DEI TALEBANI PER IL POTERE FEMMINILE

Immagine di copertina @reuters

“A tutti gli Emirati e alle istituzioni e università private!
Nel nome di Dio e che la misericordia e le benedizioni di Allah siano su di voi,
Che Dio ci renda vincenti in tutti le nostre battaglie.
Secondo la decisione del gabinetto numero 28 del 1443 (calendario locale) tutti sono informati che la suddetta decisione (l’istruzione delle “donne” è sospesa fino al secondo ordine) è urgentemente attuata e dovete assicurare il ministero delle vostre azioni.
Shaikh Malawi Neda Mohammad Nadim
(Ministro dell’istruzione superiore)”.

Questa è la traduzione del documento col quale viene sospesa a tempo indeterminato l’istruzione universitaria per le donne afghane. Il provvedimento va ad aggiungersi alle altre restrizioni già in vigore nella nazione, colpendo di nuovo il diritto all’istruzione per le ragazze. Tre mesi fa, moltissime donne avevano superato gli esami di amissione alle università del Paese, sebbene alcune facoltà come ingegneria, agricoltura, veterinaria ed economia fossero loro precluse, mentre il giornalismo resisteva, seppur fortemente limitato.

Alla presa di potere da parte del governo islamico, avvenuto nell’agosto 2021, era seguito un primo giro di vite riguardante l’accesso alla vita scolastica, con l’istituzione di accessi separati per entrare in aula e classi divise per genere. Adesso, le porte della vita accademica resteranno chiuse per insegnanti e studentesse a tempo indeterminato.

Questo è quello che accade a Kabul e nelle altre città culturalmente più avanzate; non ci sono invece notizie sulle condizioni delle donne nelle zone più interne, dove le cose potrebbero essere più gravi o immutate, ferme a secoli fa.

In un’intervista alla BBC una studentessa ha dichiarato: “Hanno distrutto l’unico ponte che poteva collegarmi al mio futuro. Come posso reagire? Credevo di poter studiare e cambiare il mio futuro o portare la luce nella mia vita ma loro me l’hanno distrutta. Hanno paura delle donne e del loro potere”.

Ned Price, portavoce del dipartimento di stato statunitense ha condannato la decisione attraverso una nota. Ora si spera in azioni concrete a livello internazionale, sempre che i diritti calpestati valgano tanto e di più dei minerali rari nelle mani dei Talebani, di cui la tecnologia ha bisogno.

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I MERITI DELLE SINISTRE ITALIANE

ASCOLTA IL PODCAST DI SAVERIO GIANGREGORIO

I meriti delle Sinistre.

L’attuale sinistra italiana ha indubbiamente alcuni meriti che, in questa fine d’anno è doveroso ricordare, se non altro per onestà intellettuale. Il primo merito è quello di aver portato le destre dall’1,96% del 2013 al trionfo delle elezioni politiche del 25 settembre scorso.
Agli attuali rappresentanti dei tanti partiti di sinistra, possiamo dare infatti la palma della vittoria in quanto a frammentazione e distruzione di tanta parte della politica e dell’elettorato. Se così non fosse stato, non avremmo avuto alcuni discutibili personaggi come rappresentanti delle maggiori cariche dello Stato.
Bravi, compagni!
Secondo merito. La nostra Costituzione, nata dalla Resistenza al nazifascismo, potrebbe essere cambiata. Non è certo una novità, visto che nel passato anche Berlusconi, ad esempio, aveva provato a farlo. E non è casuale che l’attuale ministro della Giustizia, Carlo Nordio, vi cannoneggi contro da quando è stato nominato al dicastero.
Ecco la sua dichiarazione raccolta e pubblicata dal quotidiano La Repubblica il 17 dicembre 2022 :”È incompatibile (la Costituzione, n.d.r.) con il nostro sistema giudiziario”.

Da parte nostra speriamo vivamente che stavolta l’opposizione faccia il suo lavoro.
Terzo merito: l’attenzione ai diritti dei lavoratori.
Secondo una tabella pubblicata su La Repubblica il 17 novembre 2022, gli stipendi italiani, secondo un calcolo che copre il periodo dal 1990 al 2020, sono decresciuti del 2,9% rispetto al resto dei Paesi europei.


Bravi compagni, bravissimi, avete distrutto anche la classe operaia, trasformandola in classe “nuovi poveri” grazie a contratti sempre più precari e sottopagati.
Bravi!
Poi, siamo tutti, o quasi, sorpresi per l’aumento dei poveri.
No, non c’è da sorprendersi:
é una condizione alla quale si è arrivati per scelta politica e accondiscendenza.
E’ più opportuno far valere i diritti delle multinazionali, che aprono e chiudono quando vogliono, lasciando per strada sempre più persone, e
che licenziano tramite whatsapp.
Quarto merito: il diritto di cittadinanza negato per quasi 1 milione di ragazze e ragazzi stranieri che vivono in Italia senza diritti, nonostante siano perfettamente integrati nella nostra società.
La scuola di oggi, con classi sempre più multietniche, lo conferma.
Ma questo non ferma l’intolleranza delle destre, che ne fanno soggetti a uso propagandistico con slogan quali: “ci invadono, ci rubano il lavoro, violentano le nostre donne”.
Odio che passa anche dai social e travasa nelle strade con atti criminosi verso le persone di colore, la comunità LGBTQ, le altre fedi religiose.
Odio che si rafforza in assenza di leggi specifiche, dando l’errata percezione dell’impunità. Queste sono solo alcune delle conseguenze della cecità delle sinistre e, anche, della diatriba sul DDL Zan.
Ecco, questi sono in breve i principali meriti delle nostre sinistre.

Infine, chiudo l’anno rivolgendo un sentito e dovuto saluto ai genitori di Giulio Regeni: Claudio Regeni e Paola Deffendi.
Persone semplicemente eccezionali a cui non verrà mai meno il mio sostegno come attivista, per la loro ricerca di verità e giustizia, mai di vendetta.

#Voci di Saverio Giangregorio

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ASTOR UN SECOLO DI TANGO AL TEATRO QUIRINO DI ROMA DAL 19 AL 25 DICEMBRE

Il Teatro Quirino di Roma ospita dal 19 al 25 dicembre la Compagnia del Balletto di Roma, che nel 2021 inizia un viaggio tra le suggestioni e le sonorità del tango in occasione del centenario della nascita di Astor Piazzolla (Mar del Plata, 11 marzo 1921), autore e interprete musicale tra i più importanti di questa forma d’arte nata a fine ‘800 in Argentina. Sorto dall’esigenza di comunicare tra culture, lingue e tradizioni diverse, il tango ci ricorda chi siamo, da dove veniamo e qual è stato il percorso che ha indissolubilmente unito umanità distanti in un comune “non luogo”, oltrepassando oceani e confini. Proprio il mare è il fil rouge che unisce o separa nuovi mondi e speranze: uno spazio immenso da attraversare dove si rischia di perdersi; vortice di riflussi e moto ondulatorio che scandisce il ritmo di partenze e ritorni. Astor, nuova produzione del Balletto di Roma, è un “concerto di danza” in cui le musiche di Piazzolla, arrangiate da Luca Salvadori ed eseguite dal vivo dal bandoneón di Mario Stefano Pietrodarchi, esecutore brillante di fama internazionale, emergono come le vere protagoniste in una nuova armonia artistica danzata. Un soffio, un respiro, quasi una parola, ci svelano la fragilità dell’uomo Piazzolla, ma anche quella di tutti noi che abbiamo subìto oggi una distanza forzata, una relazionalità dematerializzata, un contatto interrotto, una vita spezzata. In scena, ispirato dalla carismatica presenza del maestro Pietrodarchi e dalle preziose immagini di Carlo Cerri, Valerio Longo porta otto danzatori del Balletto di Roma a compiere un viaggio trasformativo in cui respiri, abbracci e fusioni sono al centro di azioni coreografiche intense, astratte e fuse in quel moto ondulatorio magico del bandoneón.

La parola-chiave è “coraggio”: quello declamato dai testi immortali di Jorge Luis Borges nei suoi tanghi e milonghe, così come quello dello stesso Piazzolla, che ha rotto gli schemi della musicalità del “tango viejo” per arrivare al “nuevo tango” che tanto lo ha reso celebre nel mondo. A curare tutti gli elementi compositivi di quest’opera/concerto è la maestria e l’esperienza di Carlos Branca, regista argentino di spicco sulla scena internazionale e profondo conoscitore dell’uomo Piazzolla. Astor rievoca i sentimenti degli odierni viaggiatori del mondo, l’umanità intera, andando oltre la purezza tecnica e rituale del tango, per rafforzarne energie, desideri e palpitazioni tutte contemporanee.musicale argentina. Importanti segnali tracciano il percorso di questa colonna sonora che racconta: la voce di Jorge Luis Borges ci ricorda la collaborazione tra il più grande scrittore argentino e Piazzolla e il loro legame complesso e innovativo con la tradizione del Tango. Il ricorrente suono del mare – anzi dell’oceano – prova invece a evocare le traversate piene di sogni e di speranze di tanti emigranti, come gli antenati di Astor, partiti nell’Ottocento dall’Italia per cercare fortuna nel Nuovo Mondo, ma anche i molti viaggi dello stesso Piazzolla tra le Americhe e l’Europa. Diversi suoni emblematici, infine, fanno irruzione nel tessuto musicale, come ad esempio il ticchettare di un orologio, poco prima della fine di questo viaggio. Il suono più importante, che incarna la figura stessa di Astor, è quello del bandoneon, suonato magistralmente dal vivo da Mario Stefano Pietrodarchi, che sulla scena con le sue interpretazioni da vita vera alle musiche immortali di Piazzolla. In questa sorta di taccuino di viaggio che è lo spettacolo Astor, anche gli arrangiamenti musicali provano a raccontare qualcosa della vita di Piazzolla. Lo fanno integrando le molte sfumature che il musicista argentino ha mostrato nella sua lunga carriera: l’amore per la musica classica, le radici profonde e ineludibili del Tango argentino, senza dimenticare le sperimentazioni degli anni ’70 e ’80, quando Piazzolla iniziò a servirsi di sonorità nuove, utilizzando anche strumenti tipici del blues e del rock come la chitarra elettrica, l’organo hammond, i sintetizzatori elettronici. Che l’idea del viaggio, dell’esilio e del ritorno, sia una delle anime profonde della musica di Piazzolla – anima che questo spettacolo prova a raccontare – sembra confermarlo un dato postumo ed eclatante: l’intitolazione, nel 2008, dell’aeroporto internazionale di Mar della Plata ad Astor Piazzolla.

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FRED! AL TEATRO PARIOLI DI ROMA LO SPETTACOLO SU BUSCAGLIONE

26 DICEMBRE | 8 GENNAIO

ROY PACI E MATTHIAS MARTELLI in

FRED!

scritto da MATTHIAS MARTELLI

regia

ARTURO BRACHETTI

Musica dal vivo eseguita da:

Tastiera ROBERTO DE NITTIS, Batteria PAOLO VICARI, Contrabasso GIANMARCO STRANIERO, Trombone DIDIER YON

Scenografa LAURA BENZI

Organizzazione Carmela Angelini

Produzione Esecutiva Michele Gentile

Produzione Il Parioli e Enfi Teatro

Arturo Brachetti, Roy Paci e Matthias Martelli portano in scena “Fred!”, la storia di un artista eccezionale e acclamato: Fred Buscaglione.

Sarà in scena al Teatro Parioli – dal 26 dicembre all’8 gennaioFred!, spettacolo scritto da Matthias Martelli, con la regia di Arturo Brachetti.

Protagonista dello spettacolo il duo – composto per l’occasione – da Roy Paci e Matthias Martelli. Lo spettacolo oltre che dello straordinario talento di Brachetti, Paci e Martelli, si impreziosisce ulteriormente con le musiche dal vivo eseguite da Roberto De Nittis (pianoforte), Paolo Vicari (batteria), Gianmarco Straniero (Contrabasso), Didier Yon (Trombone).

La storia di un artista eccezionale e acclamato, che ha segnato la storia culturale e musicale del nostro Paese. Chi era Fred Buscaglione? Un uomo irrequieto e geniale, un artista ironico e provocatorio, che ha cambiato la storia della canzone italiana e ha inciso profondamente, con il suo stile indimenticabile, sul costume e sulla società italiana.

Cos’ha ancora da dirci Fred? Attraverso il teatro di Matthias Martelli, che mischia gestualità, mimica e parola, con la musica dal vivo di Roy Paci e le invenzioni registiche di Arturo Brachetti, lo spettacolo accompagna lo spettatore attraverso la vita e le canzoni di un genio assoluto.

Una miscela di note, parole e immagini che faranno scoprire un altro Fred, potente e fragile, simbolo della sua epoca e nel contempo capace di parlare al futuro.

Lo spettacolo ha debuttato l’8 dicembre al Teatro dei Marsi di Avezzano per passare poi per la Puglia e arrivare al Teatro Parioli dal 26 dicembre all’8 gennaio. Dopo Roma sarà a Pescara, Bologna, Ivrea, Borgosesia, Brugherio, Vicenza, Milano, Novara.

Lun26-12-2221.00
Mar27-12-2221.00
Mer28-12-2221.00
Gio29-12-2221.00
Ven30-12-2221.00
Mer04-01-2321.00
Gio05-01-2317.00
Ven06-01-2321.00
Sab07-01-2321.00
Dom08-01-2317.00
   

BIGLIETTERIA
Via Giosuè Borsi, 20

E-MAIL: biglietteria@ilparioli.it – TELEFONO 06 5434851
Servizio WhatsApp 3517211283

ORARIO DI APERTURA

Dal 17 ottobre, dal martedì al venerdì 10.00–13.30/14.30–19.00. Sabato e domenica 12.00–19.00. Lunedì chiuso.

La biglietteria dopo le 19.00 resterà aperta fino ad inizio spettacolo solo per le operazioni riguardanti lo stesso.

            

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  • Registrazione Tribunale di Roma n.133/22 del 8/11/22

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