10 Dicembre 2023

TheWomen'Sentinel

HALLOWEEN VIDEOPOESIA: EDGAR ALLAN POE “TERRA DI SOGNO”

Alessio Papalini interpreta “Terra di sogno” di Edgar Allan Poe

Terra di Sogno


Per una strada oscura e solitaria,
Infestata sol da angeli malvagi,
Ove un Fantasma, che per nome ha NOTTE,
Eretto regna sopra un nero trono,
Ho da poco raggiunto queste terre
Da una lontana ed indistinta Thule —
Da un selvaggio strano luogo che, sublime,
Si trova fuor del TEMPO e dello SPAZIO.

Valli senza fondo e fiumi senza fine,
E abissi, e caverne, e titanici boschi,
Con forme che nessuno può scoprire
Per la rugiada che tutto ricopre;
Montagne che precipitano tutte
Dentro mari che non hanno spiaggia;
Mari che ribollono incessanti
Gonfiandosi sotto cieli di fuoco;
Laghi che distendono senza fine
Le loro acque solitarie e morte, —
Le loro acque immobili e gelide
Per le nevi coi gigli reclinanti.

Presso i laghi che così distendono
Le loro acque solitarie e morte, —
Le loro acque desolate e fredde
Per le nevi coi gigli reclinanti, —
Presso le montagne — vicino ai fiumi
Sempre sommessamente mormoranti, —
Presso gli oscuri boschi, — e le paludi
Ove vivono il rospo ed il tritone, —
Presso i lugubri laghi e i cupi stagni
Ove han dimora demoni2 crudeli,
Presso ognuno dei più tremendi luoghi
In ogni angolo più melanconico, —
Là il viandante incontra, inorridito,
Ammantate Memorie del Passato —
Gementi e sussultanti in un sudario
Quando a lui camminano daccanto —
Bianche forme di amici da gran tempo
Resi, in agonia, alla Terra — e al Cielo.

Per il cuore i cui affanni son legione
Questo è un luogo tranquillo, consolante —
Per lo spirito che in tenebra cammina,
Questo, oh, proprio questo è un Eldorado!
Ma il viandante che passa da quel luogo
Non può — non osa guardarlo apertamente;
Mai vengono svelati i suoi misteri
Al debole occhio umano spalancato;
Questo vuole il Monarca, che ha proibito
Di sollevare le cigliate palpebre;
E così l’Anima mesta che qui passa
Lo scorge solo da offuscate lenti.

Per una strada oscura e solitaria,
Infestata sol da angeli malvagi,
Ove un Fantasma, che per nome ha NOTTE,
Eretto regna sopra un nero trono,
Ho vagato e da poco son tornato
Da questa lontana ed indistinta Thule.

Music:

Title: Jaeceolan (Artificial Memory Trace & Nimbostrata)
Author: PARADIGM
Source: https://freemusicarchive.org/music/linn-friberg/single/jaeceolan-artificial-memory-trace-nimbostrata/
License: CC BY 4.0 International License

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CINEMA GAY STREAMING – IL PADRE D’ITALIA – di Emyliù Spataro

Il padre d’Italia
La natura fa ogni giorno miracoli contronatura

Ascolta la recensione dalla voce di Emyliù

IL titolo del film si risolve negli ultimi minuti, che a dire il vero emozionano fino alle lacrime, per il messaggio: “Ogni miracolo, per definizione, è contro natura. E la natura fa ogni giorno dei miracoli”. Come la nascita di un bambino, che sarebbe la cosa più naturale del mondo, se non fosse per le circostanze. Un uomo e una donna possono fare dei figli. Due uomini no. E se si forza la natura si è contro natura. Questo pensa Paolo.

Luca Marinelli in una scena del film

“E allora la Madonna”? – Chiede Mia (Isabella Ragonese), cantante rocker incinta, girovaga sciroccata, a Paolo (Luca Marinelli), che si ritrova impelagato in una storia etero, dopo la fuga da una lunga relazione gay, nel momento in cui il compagno gli chiede qualcosa di più, una coppia stabile, una famiglia, magari con un figlio, adottato o avuto in qualche altro modo possibile. Così per paura tronca il rapporto, pur continuando ad amare, riamato. Il soggetto del film di Fabio Mollo è interessante e attuale, ed è anche girato molto bene, con una buona tecnica registica, nuova e complessa, con l’immagine che fa da padrona su tutto il resto, per gran parte del girato.

Luca Marinelli e Isabella Ragonese

E sarebbe una buona cosa se tutto questo non predominasse sulla sceneggiatura che appare sbilanciata. Troppo vuota nella prima parte, fatta prevalentemente di immagini con poco dialogo, e troppo densa nell’ultima parte, dove dopo un lungo peregrinare on the road alla ricerca del padre biologico della bambina attesa, i personaggi si affollano tutti insieme nell’ultima mezz’ora. Luca Marinelli è molto fisico e nel contempo sensibile nel suo acquoso sguardo azzurro. Uno dei migliori giovani attori dell’attuale cinema italiano.

Luca Marinelli

Isabella Ragonese, anche lei brava e naturale, è molto colorata, dai capelli all’abbigliamento da rokkettara, con una sua bellezza non convenzionale, minuta con una pancia al quinto o sesto mese di gravidanza che pare vera. E canta pure bene, la Ragonese, una bella cover degli Smith. Da vedere e discuterne tra amici e coppie “naturali”.

Emyliù Spataro

Emyliù Spataro

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UN RACCONTO DA ASCOLTARE – LA CARTOMANTE, DI STEFANIA CATALLO

ASCOLTA IL RACCONTO LETTO DA ALESSIO PAPALINI

“Insomma, quando lui è andato a farsi la doccia io gli ho preso il telefono e…..STO MORAMMAZZATO FIJO UNICO DE MADRE VEDOVA C’AVEVA NARTRA CAPITO? N’ARTRAAAAAA???”

Oddio, e mo a questa che je dico? Niente. Mica je posso di: a signò, ma nun te lo immaginavi quando te sei messa con uno che c’ha 18 anni meno de te? Così faccio la faccia brutta e je rispondo: “Ma alla fine che te frega? Tanto vedo che ne devi incontrà un altro, uno mejo de lui”, e appena glielo dico vedo che gli occhi je iniziano a sbrilluccicà. Ma nun aveva detto che senza di lui sarebbe morta? Boh!

Mi presento: sono Serena in arte Luna. Leggo i tarocchi e sono anche brava. Ho iniziato che avevo 18 anni e di tempo ne è passato. Che bello, mi sono detta quando ho scoperto che avevo il dono. Il dono?!?! Ma quale dono?!?!

E’ iniziata così. Il pallino delle carte ce l’avevo da sempre ma pora nonna, che era tanto religiosa, me diceva che era peccato. “Gesù non vuole!”, tuonava quando mi beccava a leggere qualche libro sui Tarocchi. “Chiamo il prete a fatte benedì che sennò me diventi na strega!”. Si va bè nonnina, mandame l’Inquisizione no? Quindi, sono diventata una clandestina dell’occulto, c’avevo tutta la mia biblioteca tarocchesca nascosta bene dentro l’armadio. Di comprarmi le carte non se ne parlava, non c’avevo soldi e poi se me beccava nonna capace che je veniva l’infarto, così mi sono comprata un bel cartoncino bianco, sapete quello per fare i cartelloni a scuola, me lo sono ritagliato e mi sono creata i miei Arcani Maggiori. Che so gli arcani maggiori? Sono le 22 carte principalei dei tarocchi. E ho iniziato a fare pratica. Le amiche mi telefonavano e mi dicevano: “Serè mi puoi vedere se Tizio è innamorato di me?”. “Serena, mi vedi se quella tirchia de mi socera me lascia l’eredità?”. E io leggevo, leggevo, però certe volte le risposte alle amiche non je piacevano mica. E che ci posso fare, rispondevo io? Mica ce sto io dentro alle carte no? Se ti dicono nisba è nisba.

Ma sapete com’è, la verità non piace. Così, quando io dicevo che le cose andavano male – e poi andavano VERAMENTE male -, ste miscredenti andavano dalle altre cartomanti che je dicevano tutto il contrario e gli ripulivano il portafoglio. Poi, quando quello che IO avevo detto si avverava, tornavano col capo cosparso di cenere: “Serena bella, tu sei la mejo! Quell’altra m’ha detto solo bugie e m’ha pure fregato un sacco di soldi! Mica te offendi se non te pago? Quella m’ha ripulito, così guarda, n’è rimasto un euro…”.

Ecco, siamo arrivati al punto dolente. Ve lo dico da esperta: non credete a chi vi chiede cifre a due zeri, perché quando vi vedono disperati se ne approfittano. E voglio chiarire un punto: state pagando le carte, non il cartomante. Perché una cosa è vera, che è un dono e se il Padreterno me l’ha dato, non è per specularci sopra no?

Ma torniamo alla signora cornuta di cui sopra.

“Senti tesoro mio questo non era innamorato di te diciamo che…era venale, ecco”.

La signora cornuta c’ha un sacco de soldi e lui, il cornificatore, non c’ha manco l’anima pe piagne.

“Che vuol dire venale scusa?”

E adesso come je lo dico?

“Vuol dire che SICURAMENTE je piacevi fisicamente, perché vedo tanto sesso (e qua la signora inizia a ringalluzzirsi) però…come dire…ti aveva scelta pure per i soldi…”

“Nooooo ma che dici?! Ernesto mio lavora, i soldi sua ce l’ha”

“Si ma non quanto te”.

“Noooo ma lui non è così. Lui SICURAMENTE ha preso una sbandata, sai ste ragazzine che vanno tutte col cu.. de fori…e si sa che l’omo è omo…”

“Ma ceeeerto che l’omo è omo, però tesoro mio se ti voleva veramente bene non sarebbe andato con un’altra no?”.

“E’ stata una sbandata ti dico. Sai che faccio? Io lo perdono. Si, lo perdono Ernesto mio. E mi sa tanto che tu le carte non le sai mica fare”.

Eh, che pazienza. Così la signora se ne va via cornuta e contenta, e mi guarda pure brutto. Lo dico tutte le volte: IO LE CARTE NON LE FACCIO PIU’.

**************************************************

Adesso ho cambiato registro. Mi sono ispirata a Jodorovski, sapete quello famosissimo che non legge le carte, ma indica il cammino di crescita spirituale. Mi piace di più, non mi stresso con corna, lamenti, pianti e insulti, e ho iniziato a insegnare i Tarocchi a un gruppetto di allievi belli gagliardi.

Poi un giorno è suonato il telefono: era la signora cornuta. Mi ha lasciato un messaggio in segreteria: “Serena scusami avevi ragione tu è solo un cacciatore di dote sto zozzone MICA CE N’AVEVA UNA!!! CE N’AVEVA DUE !!!! HO BECCATO LE FOTO CHE STAVA A MAGNA’ AL RISTORANTE E HA PAGATO PURE LUI, QUANDO CON ME NUN TIRAVA FORI MANCO UN CENTESIMO!!! STO TIRCHIO! STO PULCIARO! Senti, posso venire a farmi le carte da te? Brava come sei tu ce ne sono poche”.

Fateme sta zitta che è meglio.

FINE.

Title: Debora
Author: Dilating Times (/https://freemusicarchive.org/music/Dilating_Times/single/debora/)
Source: Free Music Archive (https://freemusicarchive.org/music/Dilating_Times/)
License: CC BY Attribution 4.0 International License

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ESCHER: LA MOSTRA A ROMA PALAZZO BONAPARTE DAL 31 OTTOBRE

Dal 31 ottobre Palazzo Bonaparte ospiterà la più grande mostra di Escher mai realizzata sinora, con oltre 300 opere, nuove scoperte e grandi novità.

Maurits Cornelius Escher (1898-1972), uno degli artisti più amati dal grande pubblico in tutto il mondo, nel 1923 si trasferì a Roma.

E proprio per festeggiare questo importante centenario, Arthemisia ha voluto rendergli omaggio con una mostra epocale che vedrà esposti tutti i più grandi capolavori del genio olandese.

Dal prossimo 31 ottobrea 100 anni dalla sua prima visita nella Capitale avvenuta nel 1923, Escher torna a Roma con la più grande e completa mostra a lui mai dedicata, a Palazzo Bonaparte.

Olandese inquieto, riservato e indubbiamente geniale, Escher è l’artista che, con le sue incisioni e litografie, ha avuto e continua ad avere la capacità unica di trasportarci in un mondo immaginifico e impossibile, dove si mescolano arte, matematica, scienza, fisica e design.

Artista scoperto in tempi relativamente recenti, Escher ha conquistato milioni di visitatori nel mondo grazie alla sua capacità di parlare ad un pubblico molto vasto. Escher è amato da chi conosce l’arte, ma anche da chi è appassionato di matematica, geometria, scienza, design, grafica. Nelle sue opere confluiscono una grande vastità di temi, e per questo nel panorama della storia dell’arte rappresenta un unicum.

La mostra di Roma si configura come un evento eccezionale che presenta al pubblico, oltre ai suoi capolavori più celebri, anche numerose opere inedite mai esposte prima.

Un’antologica di circa 300 opere che comprende l’ormai iconica Mano con sfera riflettente (1935), Vincolo d’unione (1956), Metamorfosi II (1939), Giorno e notte (1938), la celebre serie degli Emblemata, e tantissime altre.

Dopo vari viaggi in Italia iniziati nel 1921 quando visitò la Toscana, l’Umbria e la Liguria, Escher giunse a Roma dove visse per ben dodici anni, dal 1923 al 1935, al civico 122 di via Poerio, nel quartiere di Monteverde vecchio.
Il periodo romano ebbe una forte influenza su tutto il suo lavoro successivo che lo vide prolifico nella produzione di litografie e incisioni soprattutto di paesaggi, scorci, architetture e vedute di quella Roma antica e barocca che lui amava indagare nella sua dimensione più intima, quella notturna, alla luce fioca di una lanterna.
Le notti passate a disegnare, seduto su una sedia pieghevole e con una piccola torcia appesa alla giacca, sono annoverate da Escher tra i ricordi più belli di quel periodo.
In mostra a Palazzo Bonaparte, infatti, sarà presente anche la serie completa dei 12 notturni romani prodotta nel 1934.

La mostra, col patrocinio del Comune di Roma – Assessorato alla Cultura e dell’Ambasciata e Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi, è prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con la M. C. Escher Foundation e Maurits ed è curata da Federico Giudiceandrea – uno dei più importanti esperti di Escher al mondo – e Mark Veldhuysen, CEO della M.C. Escher Com.

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CINEMA SAFFICO: CATE BLANCHET in CAROL  @ di Emyliù Spataro 

Ascolta dalla voce di Emyliù

 “Mi consigli un bel film in streaming che parli di amore lesbico?” (….)

Eccolo.

Tratto da un romanzo di Patricia Highsmith, il film di Todd Haynes narra una storia saffica ambientata nella New York degli anni 50, in epoca di Guerra Fredda, quando l’omosessualità era considerata un disturbo psichiatrico da personalità sociopatica. ”Il mio angelo caduto dallo spazio”, così l’affascinante Carol definisce una commessa dei Grandi Magazzini di Manhattan che le rapisce il cuore. 

Cate Blanchet in Carol

Carol è  una ricca signora borghese estremamente attraente e femminile, come d’altronde l’amata Therese, e questa scelta tipologica del soggetto tratto da un romanzo letterario, sfata il luogo comune che vorrebbe le lesbiche mascoline, mentre in gran parte sono femminili, così come la maggioranza degli uomini gay sono maschili.

 Carol ha una dolcissima bambina, che adora e vuole crescere, ed è sposata con un uomo altrettanto attraente, ma la sua natura non conforme che l’ha spinta verso un matrimonio di copertura per assecondare le convenzioni dell’epoca, la sta portando verso  un’infelice esistenza anaffettiva. 

Cate Blanchett e Rooney Mara in Carol

Finché la fulminea comparsa di Therese risveglia in lei l’assopita passione, sconvolgendole anche la vita familiare già alla deriva fino all’epilogo, sfociando in una drammatica rinuncia…. Il film ha una struttura narrativa ciclica, aprendosi con una scena del finale per poi narrare la storia in un evocativo flashback circolare, riagganciandosi poi al finale iniziale per concluderlo. 

Cate Blanchet

Tutto incentrato sui primi piani del bel viso e del seducente portamento di Cate Blanchett che, tra i tanti ruoli fin’ora interpretati, qui è alla sua massima forma espressiva, candidata al Golden Globe e agli Oscar come migliore attrice per questo film del 2015 universalmente acclamato dalla critica. Le scene d’amore saffico sono di rara eleganza, così come ogni singola inquadratura, in una impressionante ricostruzione storica anni 50, con una fotografia magistralmente virata. 

Rooney Mara, Sarah Catharine Paulson, Carol Blanchet

Tutto in questa pellicola sembra funzionare, senza una benché minima sbavatura, senza un benché minimo difetto, proprio come il corpo dell’angelica e conturbante Therese che accende di inquieto desiderio la raffinata Signora Carol. 

Ma non è certo quella erotica la prima chiave di lettura, seppur gli sguardi delle protagoniste sprigionino sensualità da ogni alogenuro d’argento, come nelle fotografie che la talentuosa commessa si diletta a scattare a Carol. 

Oltre all’intimismo di una passione tutta al femminile, c’è un’accurata ricerca socio-politica che rende questo film, non solo esteticamente, perfetto.

Emyliù Spataro

Emyliù Spataro

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LA VIDEOPOESIA – TRA LE TUE BRACCIA, DI ALDA MERINI

Tra le tue braccia

C’è un posto nel mondo
dove il cuore batte forte,
dove rimani senza fiato,
per quanta emozione provi,

dove il tempo si ferma
e non hai più l’età;

quel posto è tra le tue braccia
in cui non invecchia il cuore,

mentre la mente non smette mai di sognare…

Da lì fuggir non potrò
poiché la fantasia d’incanto
risente il nostro calore
e no…

non permetterò mai ch’io possa rinunciar
a chi d’amor
mi sa far volar.

Alda Merini

Traccia: Retrospective
Artista: Koi-Discovery
Source: https://freemusicarchive.org/music/koi-discovery/omega/retrospective/
License: public domain

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IL FLORENCE QUEER FESTIVAL 2023 IN SCENA FINO AL 22 OTTOBRE

Il Florence Queer Festival, la più importante rassegna toscana dedicata alla cultura LGBTQIA+, è pronto a tornare al Cinema La Compagnia dal 18 al 22 ottobre. Il programma completo su www.cinemalacompagnia.it

Anche quest’anno il Florence Queer Festival, giunto ormai alla sua 21° edizione, propone un programma che, sopra ogni altra cosa, sa leggere il presente. Pochi strumenti come il queer sono in grado di decodificare ciò che ci circonda, ed è per questo che il festival attraversa in maniera intersezionale tutti gli eventi e gli argomenti che più hanno segnato gli ultimi anni. Non in un artificioso sforzo di barrare ogni casella, ma sempre con l’occhio attento di chi ama il cinema e raccoglie la visione della sua comunità.

Il festival, organizzato dall’associazione IREOS di Firenze, offre una ricca programmazione culturale che si snoda tra cinema internazionale a tematica LGBTQIA+, eventi, mostre e incontri in cui saranno centrali non solo le storie del movimento LGBTQIA+, ma anche l’impegno dei volontarə dell’Associazione, che vedranno nel festival una vetrina per le tematiche di cui si occupano.


In un anno in cui il reato universale è stato spesso affiancato alla comunità queer, il desiderio di fare contro-narrazione è stato un faro guida imprescindibile. La programmazione di quest’anno abbraccia famiglie di ogni tipo, mostra le conseguenze della guerra in Ucraina, esplora l’autodeterminazione dei corpi e le vite delle persone non binary e transgender; celebrando chi ha fatto la storia del movimento LGBTQIA+.

La dichiarazione d’intenti del Festival è forte e chiara e prende il via con la première di Our Son – storia di una coppia omogenitoriale – alla presenza del regista Bill Oliver e del co-sceneggiatore Peter
Nickowitz – e si conclude con la riscoperta di Brotherhood, film danese del 2009 scelto per ricordare la pericolosità del discorso d’odio. Gli audiovisivi diventano dunque un mezzo per fare attivismo, tramite storie di resistenza in cui i legami di famiglia attraversano in modo intersezionale l’intera edizione. Come la rinnovata area baby in collaborazione con Famiglie Arcobaleno e Spazio Co-Stanza, un luogo ideato per permettere ai genitori di accedere a spazi vitali di consumo culturale e visibilità.

All’indagine sul presente, il FQF unisce l’analisi verso l’industria dell’audiovisivo e le sue rappresentazioni, spaziando dall’ancora divisivo La Vita di Adele al fenomenale successo di Barbie. In un panorama che ha visto moltiplicarsi gli schermi e le possibilità di racconto, rimane centrale anche l’attenzione verso la serialità e la sua fruizione condivisa in sala. Una delle anteprime nazionali più prestigiose di quest’anno è: The Night Logan Woke Up, la travolgente miniserie scritta e diretta da Xavier Dolan.

La volontà di accogliere le dinamiche distributive odierne si riflette anche nelle collaborazioni con le piattaforme di streaming, come IWONDERFULL e ErikaLustFilm, che saranno protagoniste della serata dedicata al porno d’autore, con occhio critico, introspettivo, body positive e transfemminista.

Il desiderio di esplorare nuovi territori si concretizza anche attraverso l’impegno con le scuole. Tornano la matinèe per studenti, curata da Ireos Scuola e Lanterne Magiche, e l’appuntamento con Queer Animation ideato insieme a TheSign – Comics & Arts Academy. Questa sezione rappresenta un concorso unico in Italia ed esplora le identità LGBTQIA+ attraverso il formato breve del cortometraggio d’animazione. Attività alle quali si aggiunge il premio speciale “Best Storyteller”, in partnership con NYU Florence, e la masterclass di sceneggiatura tenuta da Writing Monkeys

Articolo pubblicato da @www.cinemalacompagnia.it

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LIBRI. “QUADRI DALLA STANZA DI UN MEDICO” DI GIUSEPPE PELLIZZERI. CON UNA TESTIMONIANZA SUL CANCRO AL SENO INTERPRETATA DALL’ATTORE ALESSIO PAPALINI

Cosa succede nella stanza di un medico? Cosa ascolta quando incontra un paziente? Giuseppe Pellizzeri, cardiologo messinese, ha raccolto alcune storie ascoltate durante le visite in un bel libro “Quadri dalla stanza di un medico” (2023, Dogprint Edition) illustrato dal disegnatore newyorkese Frank Denota, e presentato con successo all’università di Messina e in molti altri luoghi di cultura

Quello che arriva al lettore è il mondo interiore dei pazienti e il loro raccontarsi al di là della diagnosi ufficiale. Pellizzeri, nella narrazione, ha dimostrato un’empatia e una capacità di ascolto che, purtroppo, non rappresenta la normalità nel rapporto tra medico e paziente. Tutto questo ha dato vita al libro, che unisce la realtà medica a quella narrativa, in un felice connubio.

Nella foto: Giuseppe Pellizzeri, foto web

Nel video che proponiamo, l’attore teatrale Alessio Papalini interpreta “Il coraggio di una donna”, dove le emozioni suscitate dall’incontro con una malata di cancro al seno vengono magistralmente dirette dal maestro Claudio Jankowsi. La fotografia è di Filippo Silvestris.

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LE LACRIME DELLA DUSE. AL VIA DA OGGI AL TEATRO ATENEO DI ROMA 6 INCONTRI GRATUITI DI GRANDE DRAMMATURGIA

LE LACRIME DELLA DUSE

Il patrimonio immateriale dell’attore

Progetto a cura della Compagnia Mauri Sturno

finanziato dal MIC, con il supporto dell’Università di Roma La Sapienza

consulenza culturale del CREA – Nuovo teatro Ateneo e il progetto “Per un teatro necessario – Residenze didattiche universitarie” della Sapienza Università di Roma

diretto dal Prof. Guido di Palma.

Al via il ciclo di incontri Artigiani di una tradizione vivente

martedì 17 ottobre ore 16:00 Umberto Orsini Teatro Ateneo

venerdì 10 novembre ore 16:00 Isa Danieli Teatro Ateneo

martedì 21 novembre ore 16:00 Gabriele Lavia Teatro Ateneo

venerdì 24 novembre ore 15:00 Enzo Moscato Aula Levi (Vetrerie Sciarra)

venerdì 1° dicembre ore 15:00 Mimmo Cuticchio Aula Levi (Vetrerie Sciarra)

lunedì 4 dicembre ore 16.00 Lino Musella Aula Levi (Vetrerie Sciarra)

Le lacrime della Duse. Il patrimonio immateriale dell’attore si apre alla seconda fase dedicata al ciclo di incontri dal titolo Artigiani di una tradizione vivente.

Il progetto – di grande valore artistico – nato per recuperare l’antica cultura artigiana del teatro che punta a preservare e valorizzare il patrimonio immateriale dei saperi teatrali, dopo il primo ciclo di formazione teatrale e drammaturgica per giovani attori under 35 curata da Glauco Mauri, inaugura ora il secondo step dedicato agli “Artigiani della tradizione vivente”, una ciclo di incontri con grandi attori e attrici della tradizione teatrale condotti da Guido Di Palma.

Le lacrime della Duse. Il patrimonio immateriale dell’attore, curato dalla Compagnia Mauri Sturno, è un progetto finanziato dal MIC ed ha coinvolto l’Università di Roma La Sapienza che fornisce il supporto logistico e una consulenza culturale attraverso il CREA – Nuovo teatro Ateneo e il progetto “Per un teatro necessario – Residenze didattiche universitarie” della Sapienza Università di Roma, diretto dal Prof. Guido di Palma.

Umberto Orsini

Come nasce l’idea? Nel 1954 durante una tournée in Sud America Memo Benassi, allievo devoto della Duse che con lei interpretava Oswald negli Spettri di Ibsen, si accorse che il giovane Glauco Mauri, neo diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, lo spiava dalle quinte. Qualche giorno dopo lo chiamò in camerino. Il vecchio attore che a 63 anni aveva appena interpretato Osvald disse al giovane attore: “Vorrei che tu tenessi questa giacca con cui recitavo Osvald. Ora non posso più indossarla, mi viene stretta”. Il giovane attore, stupito, ringrazia commosso ma sull’uscio della porta viene fermato. Benassi si alza e dice: “Tienila da conto. Vedi questa spalla? Qui la Duse versava le sue lacrime”. Era un gesto antico legato alla tradizione. Era il riconoscimento che l’invisibile artigianato del vecchio attore aveva trovato un erede. In una sorta di rituale di passaggio di consegne, la giacca è in seguito stata donata da Glauco Mauri a Roberto Sturno, scomparso il 22 settembre di quest’anno.

La cultura teatrale non può essere affidata solo alla scrittura e tantomeno ai videoafferma il Prof. Guido Di Palmaessa vive principalmente nella presenza e nelle relazioni delle persone che la agiscono.  Per questo le residenze didattiche universitarie sono pensate come un luogo di scambio. Passato e presente s’incrociano in uno spazio protetto affinché i saperi teatrali non vengano dimenticati e possano essere rivivificati nell’incontro tra generazioni. Per questo, nel quadro della Terza Missione universitaria la Sapienza sostiene il progetto Le lacrime della Duse”.

Le attività si svolgono presso il Nuovo Teatro Ateneo e le Vetrerie Sciarra. Ingresso gratuito.

A questo link è possibile prenotare

https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSdCLfa2Pcjjr1hTjeGJ3so-AzUnWWK24AMqQBKsOShK-iH_zA/viewform?pli=1

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  • Registrazione Tribunale di Roma n.133/22 del 8/11/22

Direttore Stefania Catallo

Stefania Catallo, romana e fondatrice del centro antiviolenza Marie Anne Erize. Si occupa di storia orale e di diritti delle donne. Giornalista e scrittrice, ha pubblicato diversi libri, l'ultimo dei quali "Evviva, Marie Anne è viva!" (2018, Universitalia), ha ricevuto il Premio Orsello nella sezione Società.

Redazione:

EMYLIU' SPATARO

Emilio Spataro, in arte Emyliù, attore, chansonnier, fotografo, grafico. Di origine calabrese cirotana, vive a Roma. Opinionista e Web Master del Magazine.

MAVA FANKU'

Opinionista disincantata, dotata di un notevole senso dell'umorismo e di una dialettica tagliente, Mava Fankù cura attualmente due rubriche, La Pillola Politica e I Pensierini di Mava, elzeviri su temi vari che ispirano la nostra signorina agèe, da poco anche in video, oltre che in podcast, oltre che in scrittura.

ALESSIO PAPALINI

Romano, educatore, formatore e appassionato di lettura e comunicazione. Attore del Teatro Studio Jankowski di Roma

PATRIZIA MIRACCO

Psicoterapeuta e giornalista. Appassionata di arte e mamma umana di Aki, una bella cagnolina a quattro zampe di 4 anni.

VENIO SCOCCINI

Diplomato all'Istituto Alberghiero Michelangelo Buonarroti di Fiuggi (FR) - Dopo una lunga esperienza in Italia, e all'estero come chef per personaggi di rilievo, sia in casa che su yacht, nel 2013 si è trasferito a Londra, dove ha appreso nozioni di cucina multietnica continuando a lavorare come chef privato.

ROSELLA MUCCI

Ho sperimentato il palco cimentandomi in progetti di Teatro Sociale tra il 2012 e il 2015 con testi sulla Shoa, sul femminicidio, sulla guerra. Il mio percorso teatrale è poi proseguito in autonomia quando ho sentito il desiderio di portare in scena testi scritti proprio da me.Tutti i miei scritti per scelta hanno

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