Dal felice sodalizio umano e artistico tra Anna Segre, poeta e psicoterapeuta romana, e Giuditta Cambieri, autrice, attrice e docente di Teatro, è nato “Cerniera” uno spettacolo dedicato alla Storia del Desiderio che promette di divertire e commuovere gli spettatori. L’evento si terrà dal 14 al 15 novembre presso il Teatro Porta Portese di Roma; noi per l’occasione abbiamo incontrato le creatrici e ideatrici per farci dire qualcosa di più.
Anna Segre, come nasce l’idea di “Cerniera”?
“Nasce dall’idea di dare corpo alle parole del libro A corpo vivo, di dare rappresentazione alle metafore, ai non detti, all’ironia che, malgrado il lato tragico e fomentato, vive nelle maglie del testo. C’è un clown che inciampa nella Cyrana che canta cercando di raggiungere l’amata. E da qui lo spettacolo dell’attrice, performer Giuditta Cambieri”.


In foto: da sinistra Anna Segre e Giuditta Cambieri
Volete raccontarci come è stato per voi mettere su questa rappresentazione?
Cambieri: “Mi son fatta guidare dal piacere di dare corpo e tridimensionalità alle parole di Anna. La sua poesia è carica di immagini che smuovono emozioni, ho seguito questa sua partitura emozionale per scrivere una mia personale partitura scenica dove il corpo diventa parola e viceversa. Come in un circo illusionistico le metafore si concretizzano in oggetti e azioni e il gioco diventa quello di svelare e rivelare verità. Fondamentale è stato l’ apporto registico di Christian Angeli che ha compreso profondamente ciò che desideravo portare in scena e mi ha guidata con maestria”.
Segre: ” l’acquisizione della terza dimensione, quella del gesto nello spazio, per me che ho sostituito la grazia e la fluidità dei movimenti con la pertinenza e il suono della parola, è molto impressionante. A volte Giuditta Cambieri traduce in modo così preciso le mie parole in gesti, da farmi pensare questo sulla comunicazione: ciò che vogliamo dire cerca strade per uscire e l’arte funge da tramite. La poesia o la danza o la musica, possono dire quella cosa ognuna nel suo modo e ognuna fedelmente. Cioè: un gesto può contenere un verso, esprimerlo perfettamente”.
Come mai lo spettacolo ha questo titolo molto particolare?
Segre: “Cerniera era l’altro titolo di A corpo vivo. La perfetta corrispondenza delle due parti necessaria alla funzionalità della cerniera metaforizzava molto bene il trovarsi tra le due anime”.
Parliamo della locandina, che è davvero particolare. La donna che esce dalla cerniera sembra avere le fattezze di Giuditta Cambieri. La mosca con gli occhiali in basso a destra invece ha a che fare con Anna Segre? E se si, come mai questa trasposizione in un insetto, tra l’altro, anche un pò fastidioso?
Segre&Cambieri: “La locandina viene fuori dall’arte di Riccardo Fortuna e si propone di rappresentare la protagonista (beh, in effetti somiglia molto a Giuditta Cambieri…) che, armata di penna, va all’arrembaggio di nemmeno lei sa cosa, la verità? L’altra? La mosca con gli occhiali è Anna che prova a ronzare attorno senza molestare, ma è anche l’amore che invece turba e molesta, è l’animalesco desiderio imprendibile e incontenibile”.
Elencateci tre buoni motivi per vedere lo spettacolo.
Segre&Cambieri: “Primo: E’ divertente.
Secondo: potresti commuoverti.
Terzo: è una formula diversa dal solito poiché c’è l’integrazione tra il testo che è solo poesia e l’azione che sublima il senso a volte rivelando ulteriori significati”.
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