I TAROCCHI: LA LUNA, ARCANO XVIII

Silvarum patrona et domina, Diana, es“. “O Diana, tu sei la patrona e la padrona delle selve”.

La Luna è stata sempre fonte di ispirazione per scrittori e poeti. Da Ariosto a Leopardi fino ai poeti moderni, il nostro satellite ha stimolato la fantasia e le emozioni dei letterati e non solo. Tuttavia, la luna non è solamente un puntino luminoso sopra le nostre teste: è anche qualcosa di diverso, di ancestrale, le cui influenze incidono sulle maree, sui nostri corpi, sulle energie tutte della Terra. Diana, divinità romana, era signora delle selve, degli animali selvatici, della luna e della magia. Vicino Roma esistono ancora le vestigia del tempio di Diana Nemorense, così come quelle di Diana Umbronensis, in Maremma, a significare quanto fosse esteso il culto della dea. Ciò a dimostrare come già nell’antichità la luna rivestisse un’importanza particolare, anche relativamente alla magia. A Porta Maggiore a Roma, si vede l’immagine di una colonna che regge un vaso e un albero, circondati da un recinto semicircolare a costituire un locus saeptus, forma arcaica di sacello all’aperto, dedicato a Diana.

Antica raffigurazione di Diana

Luna quindi come energia e come magia. E’ bene ricordare quanto le fasi lunari siano importanti nei riti magici e nella manipolazione delle energie a essa connesse. Nei Tarocchi la Carta della Luna , l’Arcano XVIII, è rappresentata attraverso una scena notturna. Il cielo è scuro e splende l’astro notturno. Sullo sfondo si intravedono due bastioni, forse due torri, delle quali però non si distinguono bene le entrate: quella sulla sinistra pare abbia la porta sbarrata, mentre di quella a destra non si vede. Inoltre, pare che queste costruzioni che sembrano essere a guardia del paesaggio. Alla luce della Luna, due cani ululano: sappiamo bene quanto gli animali vengano influenzati dal satellite, mentre in una pozza d’acqua si vede un’aragosta. Sembrerebbe un bel rebus da decifrare, ma niente paura: basta andare per gradi e il significato della Carta si svelerà pian piano ai nostri occhi.

La scena notturna suggerisce l’oscurità, quindi l’occulto, il mistero, ciò che non si vede se non quando viene cercato. La Luna che splende in alto illumina ma non dissipa le ombre. Bisogna quindi stare attenti. La Carta suggerisce di ascoltare le energie che provengono dall’astro e che sono in grado di risvegliare le sensazioni sia di quanti vivono sulla terra (i cani), sia degli esseri che vivono nell’acqua (l’aragosta), a significare la potenza dell’influenza lunare.

Luna quindi come magia, come sensazioni, come intuizioni; di notte si dorme, quindi anche sogni rivelatori, premonitori, profondità, percezione, divinazione. La luna, esercitando un’influenza sugli esseri umani, ne amplifica anche le tensioni nervose: quindi, se l’Arcano esce al diritto, si può pensare anche a stati di nevrosi. E’ una Carta che parla anche di segreti, di cose tenute nascoste e quindi ci avverte di stare con gli occhi aperti perché qualcosa potrebbe non essere come sembra in realtà.

Al rovescio, la Luna negativizza il suo significato: qui si parla di incubi, di dipendenze, di psicosi, di bugie di grossa portata, di pericoli reali che possono trovarsi sulla strada di chi consulta i Tarocchi. Magia distruttiva, eclissi dell’anima, energie che non si incanalano nella giusta direzione o che sono rivolte negativamente. Attenzione, conviene fermarsi e aspettare.

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