Se la morte di un figlio è il più grande terrore di ogni genitore, l’attrice spagnola Ana Obregon sembra averla superata grazie alla nascita di una bambina, Ana Sandra, che è contemporaneamente sua figlia e sua nipote.

“Ti ho giurato che ti avrei salvato dal cancro e ti ho deluso. Ti ho promesso che avrei messo al mondo tua figlia e ora ce l’ho tra le braccia. Quando la abbraccio, provo un’emozione indescrivibile, perché è come se ti stessi abbracciando di nuovo. Ti giuro che mi prenderò cura di lei con l’amore infinito che ho da dare e tu dal cielo mi aiuterai”. Con questa dichiarazione diffusa alla stampa, Ana Obregon ha confermato le voci che circolavano sulla nascita della piccola Ana Sandra. L’attrice, infatti, era stata fotografata mentre usciva da una clinica di Miami con una neonata tra le braccia e dopo pochi giorni era arrivata la conferma: la piccola era stata concepita grazie alla maternità surrogata di una donna, col materiale biologico di Aless, figlio di Obregon, congelato prima che il giovane morisse di cancro a soli 27 anni.
La legge spagnola non ammette l’utero in affitto, per questo l’attrice ha svolto l’iter in Florida, scegliendo personalmente la donatrice di ovuli. Non è chiaro se quest’ultima abbia poi materialmente messo al mondo la piccola, o se l’embrione sia stato impiantato in un’altra donna. Tuttavia “legalmente è mia figlia e così viene indicato sul suo passaporto”, afferma Obregon nell’intervista rilasciata a ¡Hola!.
L’attrice afferma ora che quella di concepire un figlio è stata l’ultima volontà di Aless: “Ho preso la decisione di iniziare il processo di maternità surrogata, che come è noto implica la partecipazione di una donatrice di ovulo e di una gestante, il giorno stesso in cui lui è volato in cielo“, ha detto a ¡Hola!. Inoltre, Obregon non ha nessuna intenzione di nascondere la verità alla piccola. Sempre durante l’intervista ha dichiarato: “Le dirò: tuo papà è in cielo e che tu arrivassi era ciò che più desiderava al mondo, e tua mamma è una donatrice, e basta. Che problema c’è?“.
In realtà il problema esiste eccome. A parte la confusione sul ruolo genitoriale di madre e su quello di nonna, che in questo caso si intrecciano indissolubilmente, creare un precedente di questo tipo potrebbe aprire la strada ad altri episodi analoghi. I social, alla notizia della nascita, hanno risposto anche in modo critico: basta avere i soldi e si può fare tutto quello che si vuole. Ben venga il desiderio di maternità, ma a che prezzo? E non solo per la madre/nonna, ma anche per la piccola.
Ana Obregon ha deciso comunque di raccontare la storia in un libro. “Il libro che hai iniziato e che ho abbracciato con le mie parole “Il Ragazzo dei Ragni” sarà in vendita il 19 aprile, e poiché era il tuo desiderio il profitto d’autore sarà destinato alla ricerca sul cancro nella tua fondazione @fondazioneslequio. In questo lavoro spiego tutto l’uragano di sentimenti di una madre di fronte alla perdita di un figlio e il lungo cammino per arrivare a questa benedizione e miracolo di bambina Anita, che è tua figlia”, ha dichiarato l’attrice.
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