Con questo articolo, inizia una serie di approfondimenti sui temi di maggiore attualità relativi al femminile, in vista della Giornata internazionale della donna che cade il prossimo 8 marzo. La prostituzione e la sua realtà, legata a doppio filo ai social: questo l’argomento dell’articolo di oggi.
La legge per l’abolizione della prostituzione legale in Italia, detta Legge Merlin, dal nome della senatrice socialista Lina Merlin che ne fu l’ideatrice, costituisce il punto di svolta di una serie di comportamenti fino ad allora considerati normali e legali. Eccone uno stralcio:
Legge 20 febbraio 1958, n. 75
Abolizione della regolamentazione della prostituzione e lotta contro lo sfruttamento della prostituzione altrui.
Capo I
Chiusura delle case di prostituzione
Articolo 1
È vietato l’esercizio di case di prostituzione nel territorio dello Stato e nei territori sottoposti all’amministrazione di autorità italiane.
Articolo 2
Le case, i quartieri e qualsiasi altro luogo chiuso, dove si esercita la prostituzione, dichiarati locali di meretricio a sensi dell’art. 190 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, approvato con R.D. 18 giugno 1931, n. 773 , e delle successive modificazioni, dovranno essere chiusi entro sei mesi dall’entrata in vigore della presente legge.
Le disposizioni contenute negli artt. 531 a 536 del codice penale sono sostituite dalle seguenti:
«È punito con la reclusione da due a sei anni e con la multa da euro 258 a euro 10.329, (1) salvo in ogni caso l’applicazione dell’ art. 240 del codice penale:
1) chiunque, trascorso il termine indicato nell’art. 2, abbia la proprietà o l’esercizio, sotto qualsiasi denominazione, di una casa di prostituzione, o comunque la controlli, o diriga, o amministri, ovvero partecipi alla proprietà, esercizio, direzione o amministrazione di essa;
2) chiunque, avendo la proprietà o l’amministrazione di una casa od altro locale, li conceda in locazione a scopo di esercizio di una casa di prostituzione;
3) chiunque, essendo proprietario, gerente o preposto a un albergo, casa mobiliata, pensione, spaccio di bevande, circolo, locale da ballo, o luogo di spettacolo, o loro annessi e dipendenze o qualunque locale aperto al pubblico od utilizzato dal pubblico, vi tollera abitualmente la presenza di una o più persone che, all’interno del locale stesso, si dànno alla prostituzione;
4) chiunque recluti una persona al fine di farle esercitare la prostituzione, o ne agevoli a tal fine la prostituzione;
5) chiunque induca alla prostituzione una donna di età maggiore, o compia atti di lenocinio, sia personalmente in luoghi pubblici o aperti al pubblico, sia a mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità;
6) chiunque induca una persona a recarsi nel territorio di un altro Stato o comunque in luogo diverso da quello della sua abituale residenza, al fine di esercitarvi la prostituzione ovvero si intrometta per agevolarne la partenza;
7) chiunque esplichi un’attività in associazioni ed organizzazioni nazionali od estere dedite al reclutamento di persone da destinare alla prostituzione od allo sfruttamento della prostituzione, ovvero in qualsiasi forma e con qualsiasi mezzo agevoli o favorisca l’azione o gli scopi delle predette associazioni od organizzazioni;
8) chiunque in qualsiasi modo favorisca o sfrutti la prostituzione altrui.
In tutti i casi previsti nel n. 3) del presente articolo alle pene in essi comminate, sarà aggiunta la perdita della licenza d’esercizio e potrà anche essere ordinata la chiusura definitiva dell’esercizio.
I delitti previsti dai nn. 4) e 5), se commessi da un cittadino in territorio estero, sono punibili in quanto le convenzioni internazionali lo prevedano».
La legge quindi, esiste, ma la domanda è: quanto risulta ancora attuale alla luce delle nuove forme di prostituzione, soprattutto quelle esercitate sul web?
Parliamo di donne. Only fans, escort e similari
Ci sono migliaia di donne, che si offrono sui siti di pseudo prostituzione. Su quelli dedicati alle escort, basta entrare e dare un’occhiata veloce, e si aprirà un mondo di corpi perfetti, lato A e lato B in bella mostra con relativa presentazione. Il compenso o meglio le rose (ad ogni rosa corrispondono 10 euro circa, n.d.r.) verrà stabilito in privato. Ognuna ha una sua “specialità”, neanche fosse un ristorante stellato. Ci sono dominatrici, ragazzine giovanissime che si offrono come gattine, bellezze italiane e straniere che garantiscono esperienza e nessuna fretta: in questo calderone si può trovare davvero di tutto. Poi, una volta conclusa la sessione, si chiede la recensione al cliente. Si, perché esistono anche dei siti di recensioni, nei quali si inseriscono impressioni e consigli dei clienti delle prostitute, oltre che un punteggio in stelline; le due cose, unite, daranno quindi maggiore visibilità alla sex worker che potrà quindi contare su un maggior numero di consumatori del sesso a pagamento. L’età media delle escort è di circa 25/30 anni; il ricorso al ritocchino, anche se giovani, è massivo pur di aumentare le circonferenze giuste ma si sa, la concorrenza è tanta e una taglia in più di reggiseno può fare la differenza. Only Fans, pur essendo popolato da figure simili a quelli dei siti di escort, è invece composto da profili che si aprono solo se si sottoscrive un abbonamento dal costo variabile, così il cliente si gode il suo spettacolo esclusivo. Esiste poi Telegram, il social di messaggistica più anonimo al mondo, dove inserendo qualche parola chiave, si accede a pagine e pagine di prostituzione. La prostituzione, per chi se lo chiedesse, non è punita dalla legge; sono invece perseguiti i reati di adescamento, favoreggiamento e sfruttamento. Quindi, chi si prostituisce di sua volontà dentro la propria casa e senza nessuna costrizione, non è punibile. Come dire: fatta la legge, trovato l’inganno.
Il corpo delle donne fatto a pezzi
“Basta creare un profilo Instagram, personale e privato (così dovranno per forza seguirti per vedere le tue foto). E nelle foto metti bene in risalto i piedi. Non devi fare poi nient’altro che aspettare: saranno gli amanti dei piedi a trovarti e seguirti e tu intanto puoi seguire pagine di “foto di piedi” già famose e non dovrai far altro che aspettare. Per il resto ci sono delle regole, semplici: basta essere chiare fin dall’inizio e non c’è nulla di male. Sono foto, foto di piedi. Nulla di più”. Così una delle creator che popolano i social, racconta al riguardo della sua fonte di guadagno, i piedi. Ma ci sono clienti che invece preferiscono altre parti anatomiche: le mani, il seno, il sedere, il collo, l’ombelico. Si verifica quasi un dissezionamento della donna, dalla quale si trae ciò che eccita. Il resto, non interessa al cliente. E a questa dissezione corrisponde una depersonalizzazione della donna. Ovviamente, coloro che ricorrono alla prostituzione non vogliono vivere una relazione, ma solo concedersi un piacere, che sia per solitudine o per scelta. Il denaro in questo caso rappresenta il rapporto commerciale – e quindi non umano – tra le due parti. Do ut des e poi arrivederci e (neanche) grazie. Il femminismo si è spesso interrogato sul fenomeno della prostituzione, sdoganando la libertà di scelta della donna. Tuttavia, sottostare ai modelli del maschile tossico pur di guadagnare qualcosa, significa sostenerli e avallarli.
L’Europa e la prostituzione
L’impegno richiesto agli Stati Membri dal Consiglio d’Europa consiste nella predisposizione di programmi di assistenza, rivolti a coloro che intendano cessare dall’esercizio della prostituzione, rimuovendo altresì le condizioni di vulnerabilità e marginalità che inducono molte persone a scegliere la prostituzione quale unica fonte di sussistenza. Proprio perché “è importante che nessuno si senta costretto, anche solo dalle circostanze, a praticare la prostituzione”. Nel 1985, a conclusione del congresso di Amsterdam del Comitato Internazionale per i diritti delle prostitute, venne stipulata una Carta Mondiale per i diritti delle prostitute. Nel 2005 a Bruxelles, nella sede del Parlamento Europeo, venne prodotto invece un Manifesto delle lavoratrici del sesso in Europa intitolato “Oltre la tolleranza e la compassione per il riconoscimento dei diritti”. In ambito europeo non sono state però ancora intraprese iniziative normative per armonizzare la disciplina della prostituzione.
Saperne di più per comprendere il fenomeno
Tra i tanti libri in commercio, segnaliamo l‘evento che si terrà giovedì 23 febbraio alle 18.30 presso il Centro delle Donne Città di Bologna: la presentazione del libro “PROSTITUZIONE E LAVORO SESSUALE IN ITALIA.Oltre le semplificazioni, verso i diritti“, a cura di Giulia Garofalo Geymonat e Giulia Selmi (Edizioni Rosenberg & Sellier – 2022). Per le info seguire il link:
https://www.culturabologna.it/lang/eng/events/parliamo-di-prostituzione-e-lavoro-sessuale-in-italia
Copyright @2023 TheWomenSentinel.net | Tutti i diritti riservati | Riproduzione Vietata