3 Ottobre 2023

CON LA SCUSA DI SANREMO @ I PENSIERINI DI MAVA FANKU’

Il Festival di Sanremo lo vedo da quando ero in fasce. Per me è l’infanzia, l’adolescenza , l’etá adulta e la maturità. E’ continuitá, affettività, familiare consuetudine, e poi tutto ciò che riguarda la canzone mi interessa, anche se le canzoni c’entrano sempre meno.

La tua religione ti proibisce la TV e Sanremo rappresenta sottocultura musicale nazional popolare?

E vabbé, dipende dalle edizioni, e questa non resterà certamente nella Storia della Canzone Italiana, ma probabilmente nella Storia dell’Italietta per altro che vi dirò, ma Sanremo é sempre Sanremo!

E se sei troppo snob per dichiarare di averlo visto, e ti giustifichi assicurando di schifarlo o boicottarlo per qualsivoglia ragione, puoi sempre dire su facciadalibro di aver preferito rivedere la Corazzata Potemkin… ma poi ce la devi raccontare scena per scena!

E intanto il Festival di Sanremo 2023 è stato anche quest’anno il programma della TV di Stato più seguito, veicolo di ogni sorta di messaggio politico, con la scusa delle canzonette.

Che poi di belle canzoni e bei cantanti, più o meno sorprendenti, ce ne sono sempre, ma quest’anno più che mai i protagonisti assoluti sono stati dei personaggi non musicali.

Benigni con un monologo iperbolico sulla bellezza della Costituzione, fatto per il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella in persona, seduto su un palchetto del Teatro Ariston con la Prima Signora Laura.

@FotoWeb Il Presidente Sergio Mattarella e la Prima Signora Laura, su un palchetto dell’Ariston per applaudire Roberto Benigni

E poi le donne, da quando conduce Amadeus, sono diventate le protagoniste assolute del Festival, una a serata, evolvendosi dal ruolo di vallette o poco più, per raccontare le loro storie. E che donne! Insomma.

La prima è la creatrice della figura delle influencer Chiara Ferragni, il cui fatturato aumenta con le sue trovate pseudo trasgressive, come i suoi senini disegnati in modo iper-realistico su un castigato abitino, ci delizia le gonadi con una patetica letterina scritta a se stessa bambina che, poverina, era piena di complessi e paure per il suo futuro, mentre adesso non sa a chi dare i resti. Questa la sintesi.

@Foto Web – Chiara Ferragni e i suoi abiti manifesto presentati a Sanremo, tutti con un “profondo” significato.

E poi una campionessa pallavolista, immigrata, sessualmente fluida, Paola Egonu, nata a Cittadella nel Veneto da genitori nigeriani, che enuncia un monologo sul razzismo vissuto in prima persona trasversalmente: prima dagli italiani che le chiedono perchè è italiana se ha la pelle nera, e poi dai Nigeriani che l’accusano di aver rinnegato la sua origine.

Ma lei ama sinceramente l’Italia, e dice che “la maglia azzurra è la più bella del mondo”! Evviva! Il suo stipendio da un milione di euro a stagione è solo un dettaglio, ma rimane una privilegiata rispetto alla moltitudine di immigrati neri che come lei non comprendono perchè degli esseri umani procurino dolore ad altri esseri umani, e in più vengono pagati 3 euro l’ora per raccogliere pomodori. Sinceramente mi ha disturbato l’applauso del pubblico quando dichiara il suo amore per la maglia azzurra.

Poi la conduttrice di Belve, Francesca Fagnani, brava e spigliata giornalista che intervista alla maniera del suo programma il co-conduttore Morandi, il quale si lascia andare a intime reminiscenze di giovanile incontinenza fecale durante un suo concerto. Tanta “emme” porta bene agli artisti!

Continua la sorprendente Chiara Francini, brillante e originale attrice che recita un monologo con il suo stile leggero ma venato di malinconia sulla sua mancata vocazione per la maternità. E alla domanda sottintesa se una donna possa completarsi anche senza figli, la versione sanremese del suo godibile monologo, sembra rispondere con un “ni”.

E nell’ultima serata di sabato ritorna la Ferragni che, dopo aver aperto in diretta nella prima serata un profilo Instagram ad Amadeus, negato per la tecnologia, già arrivato ad un milione di followers, magari potrebbe aprirlo anche a Zelensky, il cui annunciato intervento tiene tutti col fiato sospeso fino al fondo della serata.

Ma dulcis in fundo, Zelig rinuncia con una lettera di ringraziamento al Festival di Sanremo, dicendo che lui lo ha sempre seguito e bla bla; e manda un gruppo rock a rappresentare l’Ucraina con un messaggio non di pace, come si sperava, ma di guerra, quando il cantante del gruppo alla fine dell’esibizione declama con fermezza che “L’Ucraina vincerà”!

Usando Sanremo per fare propaganda di guerra, mentre si proclama la vittoria annunciata di Marco Mengoni, che fa razzia di premi, vincendo anche la serata delle cover con “Let it be”, accompagnato da un coro gospell.

Guerra e pace. Macabra ironia della sorte. E prima ancora, Anna Oxa, vestita come una cassandrica strega delle nevi, sembrava cantare e urlare ad arte, con una voce straordinaria, per la tragedia della guerra, tra una canzonetta e l’altra.

Mava Fankù

Mava Fankù

Copyright @2023 TheWomenSentinel.net | Tutti i diritti riservati | Riproduzione Vietata

About Post Author

Lascia un commento

  • Registrazione Tribunale di Roma n.133/22 del 8/11/22

Shares
error

Enjoy this blog? Please spread the word :)

error: Content is protected !!