In copertina: immagine web
Il giorno dopo il terremoto in Turchia, anche l’Italia, come tanti altri Paesi, ha inviato gli aiuti, come di prassi in un momento così tragico. Tra questi aiuti ci sono anche le squadre cinofile di soccorso: cani addestrati da personale specializzato per la ricerca e il salvataggio di superstiti sotto le macerie. Sono animali educati alle difficoltà, alle situazioni estreme e rispondono benissimo alle esigenze del momento perché hanno un olfatto, una forza ed una capacità di resistenza che superano di gran lunga quella umana. Noi li chiamiamo cani da lavoro, ma la cosa che fa riflettere è che per loro non lo è: fanno quello che serve solo per amore del proprio umano. Per un cane non esiste senso del dovere, c’è solo il desiderio di rendere il proprio padrone felice e se questo significa morire, il cane lo fa. I cani usati per la tragedia delle Torri Gemelle sono tutti morti per cancro ai polmoni, a seguito della inalazione delle polveri, e questo è solo un esempio tra tanti.
L’appellativo “migliore amico dell’uomo” in questo come in tantissimi altri casi, calza a pennello. Ma noi, siamo i migliori amici del cane? Qualcuno li chiama bestie, ma le bestie non si sognerebbero mai di legare un uomo ad un palo per farlo morire di fame e stenti; le bestie non manderebbero mai un uomo a fare combattimenti per lucro; le bestie non abbandonano i propri figli nei cassonetti, non tradiscono un componente del branco; le bestie, se uccidono, è solo per difesa o per sopravvivenza, a differenza dell’uomo che uccide anche per gusto di farlo.
Quelle creature che tanti chiamano bestie, sono usate per il salvataggio in acqua, per terapia, per la guida, per la sicurezza, ed anche per vivere semplicemente la vita con la famiglia che li accoglie. Tanto di cappello alle bestie, che lo fanno solo per una carezza, la pappa e una cuccia dove riposare.

Su tre aspetti volevo porre attenzione, da compagna umana di un cane:
1- troppo spesso si leggono o sentono commenti dispregiativi nei riguardi dei cani come puzzano, sporcano, infastidiscono, mordono. Mi dispiace, e senza offesa, ma la responsabilità è dei padroni e nel caso dei cani randagi è comunque della politica, che non mette in atto le azioni necessarie alla prevenzione e, sempre senza polemica, un investimento mirato in tal senso darebbe lavoro, offrendo la possibilità di usare determinati cani per scopi benefici. Non ultimo in ordine di importanza é il controllo delle nascite: dire “non ci sono soldi per gli uomini figurarsi per le bestie“, è segno di ignoranza, perché i soldi ci sarebbero per tutto se solo ci fosse chi ne pianificasse l’uso con sapienza, saggezza e lungimiranza. Non curarsi del problema non annulla il problema.
2 – La frase “si misura l’amore di un uomo da come tratta gli animali” è quanto di più falso abbia sentito. Mi viene in mente Hitler, che adorava i suoi cani e li trattava come meglio non si potrebbe, ma nonostante ciò sappiamo tutti di cosa si è macchiato nei riguardi dei suoi simili. Probabilmente li amava solo perché solo con loro sapeva relazionarsi e non certo per suoi meriti, ma non si giudica la totale abnegazione che ha un cane verso il suo padrone chiunque esso sia e qualsiasi cosa faccia. Sfido chiunque a saper amare così.
3 – Noi padroni di cani siamo chiamati con vari epiteti tra cui canari, e spesso siamo tacciati di essere patetici nelle cure che riserviamo ai nostri animali. Beh, in entrambi i casi il giudizio nasce da quello che lasciamo trasparire. Il messaggio che dovremmo trasmettere a chi ci osserva è quello di persone equilibrate e affettivamente stabili, che hanno scelto di avere un cane come opzione aggiuntiva e non come sostituto dell’affetto dei propri simili, cosa che troppo spesso purtroppo accade. Un cane non può che portare beneficio nella vita di chiunque, ma non dovrebbe essere comparato alle sane relazioni coi nostri simili e bisognerebbe lavorare sulla costruzione di queste anziché delegare al cane le nostre mancanze.
Chiudo con un consiglio di cuore: ogni volta che vi viene in mente di disprezzare un cane pensate a quelli che vengono usati per salvarci la vita, magari questo ci può offrire uno spunto per riflettere che, su questo come su tanti altri argomenti, bisognerebbe pensare prima di parlare.
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