Con questo articolo inizia il percorso del nostro magazine verso il 14 febbraio, giorno di San Valentino, da sempre dedicato all’amore e agli innamorati, affrontando i diversi aspetti di questo sentimento, e anche le diverse modalità della sua espressione.
Parlare d’amore alla vigilia di San Valentino potrebbe sembrare banale e scontato, ma c’è amore e amore. Ci sono sentimenti leggeri come una piuma e altri forti, fortissimi; esistono persone che amano – o credono di amare – in modo superficiale, specchiandosi solo nel proprio narcisismo, e altre che lo fanno con profondità. Il nostro magazine ha incontrato Massimo D’Aquino, scrittore che ha affrontato la transizione con tenacia, parlandone e divulgando la sua esperienza per offrirla a chi si trova davanti a una scelta e sta valutando cosa fare. Abbiamo parlato dell’amore e della sua importanza, e di quanto sia basilare che anche la scuola si interessi all’argomento. D’Aquino presenterà il suo ultimo libro “Da mio padre ho preso solo gli occhi chiari” (2022, Edizioni Croce), il prossimo sabato 4 febbraio a Roma: sarà un’occasione per conoscerlo e dialogare con lui, non solo d’amore.

Massimo D’Aquino, secondo lei cos’é l’amore?
“L’Amore vero, secondo me, è incapacità di odiare. Una delle mie prime fidanzatine una volta mi disse : “essere innamorata per me significa uscire da me per entrare in te”. Allora non riuscii a comprendere pienamente cosa volesse dire, anche perché sfidavo chiunque a voler entrare in me, con tutto il caos che regnava nella mia testa credo sarebbe scappato a gambe levate! Solo col tempo e con le esperienze vissute ho capito che aveva ragione. Amare vuol dire esser capaci di guardare quello che c’è dietro gli occhi della persona che abbiamo davanti e andare oltre tutto il superfluo; capirne l’essenza. Amore è voglia di conoscenza, perché soltanto conoscendosi davvero ci si può amare, a volte anche per sempre. E’ Amore quando si è capaci di dare senza aspettarsi nulla in cambio.
L’Amore si sente, viene dal cuore ed è quella brama di vederti stare bene ed essere felice, la certezza di volere solo e soltanto il tuo bene.
E’ Amore il desiderio di tornare da te come se fosse entrare in un giardino meraviglioso dove mi sento libero e protetto allo stesso tempo. E’ Amore l’equilibrio che nasce tra l’intreccio della tua vita nella mia e viceversa. Tutto questo è per me l’Amore. Se sono capace di uscire da me per entrare in te e tu sai fare altrettanto, il gioco è fatto!”.
Quanto conta l’amore nella tua vita? E come è cambiato il suo significato nel corso degli anni?
“L’Amore nella mia vita è stato ed è tuttora essenziale. Passando in rassegna le mie esperienze sentimentali mi sono reso conto di una cosa: non ho mai vissuto un amore “trascinato” . Non sono mai stato schiavo delle abitudini e quando mi sono reso conto di non amare più la persona con cui stavo, sono stato sempre schietto e sincero, decretandone la fine. In realtà sono sempre stato affascinato più dalla fine che dall’inizio di un amore e, nonostante capissi che si stava andando entrambi verso un declino inevitabile, ho sempre cercato di comprenderne i motivi e di capire se in qualche modo potevo porre rimedio prima di dire basta.
L’inizio di un Amore è soggetto ad un’inesorabile imbecillità da entrambe le parti. Ci si sente euforici e si tende ad idealizzare gesti e comportamenti molti dei quali col senno di poi troveremo detestabili, spesso ci si vuole a tutti i costi innamorare. E’ solo la fine di un Amore che ci fa capire dove e quando abbiamo sbagliato.
Tralasciando gli amori liceali in cui mi sono sentito più che altro un giovane Werther, travagliato e tormentato, nel corso degli anni il mio modo di vivere l’Amore è mutato in positivo, passando per tragedie vere e proprie (ripenso, non senza un brivido, all’amore malato cui sono stato assoggettato per quasi cinque anni: annientato, umiliato, pestato a sangue, quasi ammazzato) col tempo però sono diventato più sgamato e selettivo e ho smesso di accontentarmi. Sono fermamente convinto che l’Amore eterno non esista, esiste l’ultimo Amore”.
Credi sia auspicabile che l’educazione sentimentale diventi materia scolastica?
“Assolutamente sì. In special modo l’educazione alle emozioni che i sentimenti suscitano. Inserire l’educazione sentimentale all’interno delle scuole forse sarebbe l’unico modo per sconfiggere l’odio oggi dilagante. Spiegare e far comprendere che l’Amore è Amore in ogni sua forma e colore; che non è possesso o gestione della vita altrui, bensì libertà reciproca. Insegnare a non discriminare, ma appunto come dicevo all’inizio di questa intervista, imparare a guardare dentro gli sguardi delle persone e capire che dietro ad ognuno di noi esiste una storia che va conosciuta e rispettata. Se si ha voglia di vivere una vita piena d’Amore occorre non fermarsi alle apparenze ma scoprire l’essenza delle persone. Tutto ci verrà dato senza il bisogno di chiedere nulla”.
Copyright © 2023 TheWomenSentinel.net | Tutti i diritti riservati | Riproduzione Vietata |
About Post Author
You may also like
-
IL SABATO VIDEOPOETICO – FRIDA KAHLO “TI MERITI UN AMORE”
-
FUORI LE MURA: NUOVO PREMIO PER IL DOCUMENTARIO DI NATALE E SCIARRA
-
EX GENERAL VANNACCI ☆ È NATA UNA STELLA ☆ di MAVA FANKU’
-
UN LAVORO FATTO PER BENE: LA TOMBA DI SAMAN SCAVATA BEN 6 VOLTE
-
THEM: TUTTO L’ORRORE DEL RAZZISMO NELL’AMERICA A COLORI PASTELLO DEGLI ANNI ’50