C’era una volta il Lolita Express, ossia il Boeing 727 di proprietà del finanziere americano Jeffrey Epstein, che si diceva fosse l’aereo che veniva utilizzato per portare ragazzine e VIP nelle dimore del riccone, dove si tenevano incontri hot. Ora il velivolo giace, abbandonato, in un hangar in Georgia. Sul Lolita salirono in tanti: politici, capitani d’industria, professionisti: tutti in cerca di trasgressioni erotiche, magari in compagnia di minorenni.
Il recruiting pare venisse fatto da Ghislaine Maxwell, che ingaggiava ragazze povere e carine per portarle ai festini a luci rosse, in cambio di regali e denaro. Poi, in una sorta di gerarchia piramidale, le stesse ragazze venivano invitate a trovare amiche che fossero interessate a tirare su qualche dollaro, in modo da garantire il ricambio perché, si sa, dopo un po’ la solita minestra stufa.
Ma poi accadde l’impensabile. Nel 2008, dopo indagini durate tre anni a seguito delle denunce di abusi sessuali presentate del padre di una delle lolite, Epstein venne condannato da un tribunale della Florida per aver procurato ragazzine ad alcuni politici e poi, nel 2019 per traffico sessuale di minori in Florida e New York. Dopo qualche mese dall’arresto, venne trovato morto in cella: suicidio.
Nel dicembre 2021, Maxwell venne processata, dichiarando tramite il suo avvocato di aver deciso di “smettere di mantenere l’anonimato” sui nomi dei vip coinvolti.
Un nome eccellente coinvolto nell’affaire, è quello di Andrea di York, terzo figlio della regina Elisabetta. Il principe era giunto ad un accordo extragiudiziale – la cui cifra resta riservata ma si presume sia sostanziosa – con Virginia Giuffre, che lo aveva accusato di averne abusato sessualmente quando era ancora minorenne e in più occasioni, sia nelle dimore di Epstein che di Maxwell; accuse negate dal principe che tuttavia aveva sborsato purché mettere tutto a tacere. Andrea si era visto inoltre revocare titoli e incarichi da Sua Maestà, tra i quali quello di Altezza Reale.
Ora, a pochi mesi dall’incoronazione di re Carlo III, Maxwell dichiara che la foto è un fake, e il duca di York si è affrettato a rivedere i termini dell’accordo, tentando di recuperare l’immagine pubblica. Il mistero si infittisce: chi ci capisce è bravo.
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