Non è possibile non vederlo, anche se sbiadito dal tempo: il manifesto del Festival della Vagina Felice spicca su un muro di piazza dei Mirti, quartiere Centocelle di Roma. E’ ormai passato, perché le date sono di fine settembre, però vale la pena approfondire. Anche solo per curiosità.

Il Festival, ideato e organizzato da Giulia Manno, si è svolto a Roma, con un programma di tutto rispetto: dai laboratori ai workshop, agli incontri con psicoterapeute, sex counselors, ai gruppi. Sembra strano che tutto questo accada nel 2022, quando il rapporto della donna col proprio corpo sembra una cosa consolidata. Diversa era l’epoca dell’autocoscienza e dei suoi gruppi: negli anni ’70 proprio questi ultimi furono tra le prime esperienze del femminismo.
Gli incontri del Festival
Molto interessante “Piacere, menopausa!”, workshop per la riscoperta piacevole della menopausa, seminario con Francesca D’Onofrio (Sex Counselor e Psicoterapeuta). E’ sicuramente un segno positivo, indicativo del fatto che le donne si stanno liberando di un peso non indifferente: quello legato all’età. Considerando che fino a un passato non molto remoto, l’arrivo della menopausa sanciva l’inizio della terza età, e collocava la donna in una posizione disagiata perché senza più ciclo, quindi non più desiderabile, oggi parlarne significa aver demolito un tabù e tutta una serie di effetti collaterali. Pensiamo ad esempio, al “vezzo” di alcune donne di abbassarsi l’età o di non dirla. Il motivo? Essere considerata ancora giovane e fertile, quindi papabile. Il binomio giovinezza=desiderabilità è forse quello che ha fatto più danni a quante lo hanno, volontariamente o meno, introiettato dando slancio a un maschilismo riassumibile nella frase “piaccio dunque sono”. Quindi, vivvaddio il Festival della Vagina Felice.

Sono molto interessanti anche altri panel, dedicati al piacere femminile che per molte è ancora una cosa sconosciuta. Per questo, è importante parlarne, confrontarsi e creare rete. Anche qui è necessario abbattere un muro di reticenza che purtroppo imprigiona molte donne, che non riescono a parlarne e vivono la loro sessualità in maniera passiva e non soddisfacente, arrivando addirittura a “interpretare” un orgasmo che non c’é. Si è mai visto, invece, un uomo fingere di averne uno? (https://www.ipsico.it/news/orgasmo-femminile/).
E adesso?
Adesso aspettiamo l’edizione del prossimo anno. Tuttavia, appare chiaro che l’intento del Festival non è solo quello di incontrarsi, ma anche di gettare le basi per una cultura del corpo, intesa come spunto alla conoscenza, letteraria o fisica, di come siamo, di quello che vogliamo e che intendiamo essere, senza giudizi o pregiudizi. Libere, finalmente.
https://www.facebook.com/festivaldellavgnfelice
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