Nell’immaginario fantasy di George R.R. Martin, autore dei libri della saga de “Il trono di spade”, la società non è molto diversa da quella attuale. Lotte di potere, intrighi, sovrani traditi, matrimoni di interesse e anche incesti e adulteri, se non uxoricidi: questo è l’ambiente nel quale si muovono i personaggi, avvolti in una penombra che sembra quasi voler celare le loro cattive azioni.
House of the dragon, la serie Sky in onda dal 22 agosto, narra le vicende precedenti al Trono di Spade. I fatti narrati accadono circa 150 anni prima, senza che ci sia una sostanziale differenza morale tra il prima e il dopo: parafrasando il Gattopardo: “tutto deve cambiare affinché nulla cambi”. Perciò, che gli eventi accadano precedentemente o dopo una determinata linea temporale, i problemi sono sempre gli stessi.
Ma le vere protagoniste di HoD (acronimo per House of the dragon) sono le donne: regine e principesse, bambine e adulte, vecchie e giovani.
LA VIOLENZA DEL PARTO

Le vere scene di violenza della serie sono infatti legate al parto. Nella prima puntata, si assiste alla morte della regina Aemma, sacrificata dal consorte per salvare il nascituro e futuro erede. Si tratta di una scena molto forte: quando il re decide di farla morire, la regina è consapevole di quello che accadrà e si dispera perché non lo accetta. Il sangue scorre mentre il grembo di Aemma viene aperto malamente per far nascere il bambino che, con somma gioia del padre, nonostante sul letto giaccia il cadavere della regina, è un maschio ed erede in quanto tale. In pratica, si sacrifica una donna – sostituibilissima – per garantire la successione. Ma per uno scherzo del destino, anche il bambino morirà. Morta una regina, se ne fa un’altra.

Poi, tocca alla principessa Laena Targaryen, che non riuscendo a partorire, decide di farsi incenerire dal suo drago per non prolungare la sua sofferenza. E anche qui, morta Laena, il vedovo si riconsola velocemente. Sembra che le donne reali siano solo incubatrici, messe lì a sfornare una progenie che erediterà soprattutto l’ambizione e la sete di potere dei genitori. Infatti la maternità funge da garanzia per la fulva regina Alicent, che sfornando tre figli si assicura una posizione salda al fianco del re Viserys, sposato per calcolo e non per amore, e a malapena tollerato.

“GLI UOMINI PREFERIREBBERO DARE FUOCO AL REAME, PIUTTOSTO CHE VEDERE UNA DONNA SUL TRONO DI SPADE”

La frase viene pronunciata da Rhaenys Targarien, sorella del re Viserys, che ha rinunciato al suo diritto a regnare per amor di pace, e detta quindi la Regina che non fu. E la sua interlocutrice, l’erede al trono designata, la principessa Rhaenyra le risponde: “Quando sarò regina, cambierò le regole”. Difficile crederci, perché il mondo di HoD è un mondo maschile, dove le spade si intrecciano spesso, le teste cadono, la prepotenza degli uomini ha spesso la meglio.
RHAENYRA L’ANTICONFORMISTA

E alla fine è Rhaenyra quella che dimostra forza e autodeterminazione. Si prende gli amanti che vuole; fa tre figli con un uomo che non è suo marito; sposa chi ama e desidera, anche se con una buona percentuale di ambizione, ossia lo zio Daemon; non rinuncia al piacere per il dovere della sottomissione. Il fuoco scorre nelle sue vene ma sa anche dominare le sue emozioni: sembra che il vero drago sia lei, e non gli sputafuoco alati che volano nei cieli di HoD. Insomma, speriamo che sia femmina, la prossima regina.
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