3 Ottobre 2023

FOCUS CONTRACCEZIONE. LA SITUAZIONE NEL LAZIO

Sarà stato per l’infuocata discussione tra un’attivista di Non Una di Meno e Boldrini, filmata e rimbalzata sul web lo scorso 28 settembre, durante il corteo per l’aborto libero e gratuito; sarà che le proteste di piazza stanno finalmente dando frutto; sarà che siamo vicini alle elezioni regionali, e quindi si lavora di propaganda; forse si tratta solo delle ipotesi di chi scrive, ma fatto sta che venerdì 30 settembre, durante una riunione tra i vertici della Regione Lazio e il Coordinamento delle assemblee delle donne e delle libere soggettività dei consultori, si è parlato della concreta possibilità di distribuire anticoncezionali gratuiti alle ragazze tra i 15 e i 19 anni, attraverso un protocollo sperimentale.

L’IMPEGNO DELL’ASSESSORE ALLA SANITA’ DEL LAZIO

Le parole di Gabriella Marando, del Coordinamento dei consultori, sono molto chiare: “L’assessore D’Amato si è impegnato per trovare i fondi per la contraccezione d’emergenza gratuita per le giovani tra i quindici e i diciannove anni, si tratta di pillola del giorno dopo e pillola anticoncezionale I consultori saranno inoltre ampliati con l’introduzione di ecografi e sarà garantita la distribuzione della pillola abortiva RU486. Saranno apposte delle targhe fuori dagli edifici per informare della presenza dei consultori, insieme agli orari. Sarà inoltre potenziato il personale, che in molti edifici è ridotto all’osso, non permettendo di fatto lo svolgimento del lavoro“.(https://www.fanpage.it/roma/nel-lazio-pillola-abortiva-e-anticoncezionale-gratuita-per-le-ragazze-da-15-a-19-anni/). Il tavolo di lavoro, attivo da circa quattro anni, non aveva finora visto la partecipazione dell’assessore alla Sanità, sostituito da altre figure. Ma il 30 settembre D’Amato ha presieduto, e ha dichiarato: “Chiederò al consiglio regionale di inserire un apposito capitolo di bilancio per questo”.

I COSTI DELLA CONTRACCEZIONE FEMMINILE

La pillola del giorno dopo, ovvero la contraccezione di urgenza, che permette di evitare la gravidanza se assunta tempestivamente, ha questi costi, riferiti ai due farmaci più diffusi:

Norlevo, euro 16,56 con assunzione entro le 72 ore;

EllaOne euro 26,83 con assunzione entro le 120 ore, che rappresenta la prima scelta perché di maggior efficacia a parità di effetti collaterali.

La pillola contraccettiva è stata invece introdotta a pagamento dalla ministra Lorenzin, allora alla Sanità, durante gli anni 2013/2018, e ha un costo compreso tra i 12 e i 15 euro. In alcuni casi, rivolgendosi ai consultori, è possibile averla gratuitamente.

Se i prezzi possono sembrare contenuti, bisogna però tenere conto della situazione economica di molte donne, alcune delle quali, come ad esempio le studentesse, non hanno un reddito. Alla luce della legge 194, è giusto quindi che si possano acquistare contraccettivi solo se si hanno soldi sufficienti? E chi non ce li ha? E poi, non meno rilevante, è la questione dei medici che rifiutano di prescrivere la pillola del giorno dopo, così come esistono farmacisti obiettori.

LO STIGMA DELL’ABORTO

E’ vero, siamo nel 2022, ma non dimentichiamoci che viviamo in uno Stato fortemente permeato di cultura religiosa e ora, dopo queste elezioni, con un governo conservatore. Se pensiamo che le donne che chiedono l’IVG debbono seguire un iter spesso costellato di difficoltà, costrette ad agire velocemente per rientrare nelle 12 settimane consentite dalla legge; con consultori insufficienti, personale medico obiettore, e adesso pare anche dalla presenza di attivisti pro-vita, potremo comprendere quanto sia difficile arrivare alla fine. Senza contare il peso psicologico del giudizio, e anche le battute di bassa lega di quanti dicono: “Ti sei voluta divertire? E allora adesso sono affari tuoi”, come se le donne si riproducessero per partenogenesi.

Quale potrebbe essere allora la soluzione? Se davvero si arriverà alla gratuità della contraccezione, sarà un grosso passo avanti, fatto anche grazie alle lotte di cinquant’anni fa e all’impegno di far approvare la legge 194, che non fu una cosa facile. Come dire, potenziare l’eredità del passato per costuire un futuro a misura di donna. Perché la gravidanza resti una scelta, e non un giogo politico.

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