Quanto sta accadendo in questi giorni in Iran deve preoccuparci e indignarci tutti.
Non è mai giustificabile uccidere una donna, figuriamoci se viene assassinata per un velo indossato male dalla “polizia morale”.
L’assassinio di Mahsa Amini apre un nuovo confine sui diritti umani, dai quali dovremmo tutti prendere le distanze.
Non basta solo condannare, l’Occidente deve richiamare i propri ambasciatori in Iran come condanna contro quello che sta accadendo.
Come sostegno concreto a quelle donne che oggi stanno pagando un prezzo altissimo perché chiedono solo di essere libere.
Essere indifferenti alle loro richieste significa solo che altre donne moriranno perché indossano “male un velo”.
Un velo!
Personalmente abrogherei anche l’ora di religione nelle nostre scuole, perché o le insegni tutte, o continui a costruire muri verso gli altri.
L’unica religione che dovrebbe essere insegnata fin dall’asilo in Italia, a chiunque lo frequenti e a prescindere da dove provenga, dovrebbe essere la nostra Costituzione: libero culto in libero Stato, articolo 19, purché al di fuori delle scuole.
Diffido sempre di coloro che in nome di Dio brandiscono verità che suonano più di censura.
In Iran la religione è censura, e quanto sta accadendo lo conferma.
La gente invece vuole essere lìbera a qualsiasi latitudine e longitudine.
Internet in questo caso, i social media soprattutto, rappresentano un mezzo potentissimo per condividere questo bisogno naturale.
Non a caso il regime iraniano lo ha subito spento.
In ricordo di:
Masha.Amini, 22 anni.
Hananeh Kian, 23 anni.
Hadith Najafi, 23 anni.
Saverio Giangregorio.
Copyright © 2022 TheWomenSentinel.net | Tutti i diritti riservati | Riproduzione Vietata |
About Post Author
You may also like
-
ROMA PRIDE 2023. INTANTO VI TOLGO IL PATROCINIO @ La pillola politica di Mava Fankù
-
“A CORPO VIVO”: LE NUOVE POESIE E LE BELLE CONVERSAZIONI SULL’AMORE CON ANNA SEGRE
-
IPOTESI METAVERSO: LA MOSTRA A ROMA, PALAZZO CIPOLLA FINO AL 23 LUGLIO
-
IL FEMMINICIDIO DI GIULIA TRAMONTANO. QUANDO LE PAROLE NON BASTANO
-
VIDEOSABATO PRIDE MONTH: “VENERE È UN RAGAZZO” IL CORTO CULT LGBTQ+ DI GIUSEPPE SCIARRA