E’ di questi giorni la notizia, riportata sulla rivista eClinicalMedicine, dell‘insorgenza di encefalite, confusione e convulsioni in alcuni casi di Monkeypox. Le percenturali di insorgenza di queste complicazioni, comprese tra il 2 e il 3% del totale dei malati, sono state scoperte e documentate dagli scienziati dell’University College di Londra, del Barts Health NHS Trust, del Guy’s and St Thomas’ NHS Foundation Trust e del King’s College di Londra.
Nonostante l’incidenza sia bassa: “abbiamo scoperto – afferma Jonathan Rogers, a capo del team insieme a James Badenoch – che gravi complicazioni neurologiche come encefalite e convulsioni, sebbene rare, sono state osservate in un numero di casi tale da suscitare preoccupazione. Il nostro lavoro evidenzia la necessità di condurre ulteriori indagini. Riteniamo opportuno istituire una sorveglianza coordinata per rintracciare i pazienti a rischio di sintomi neurologici e psichiatrici”.
La mortalità dovuta al Monkeypox è attualmente dell’1 per mille.
Tuttavia, si raccomanda l’uso del vaccino e di interpellare il medico in caso di dubbio o di sintomi, senza però demonizzare i contagiati, in quanto la malattia può essere contratta da chiunque – e quindi non solo dagli omosessuali – attraverso il contatto diretto col malato.
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