8 June 2023

LA POSTA DEL CUORE DI MAVA FANKU’ 2

Ironica, caustica e irriverente: Mava Fankù è tutto questo e anche di più. La nostra signorina ageé – mai chiederle gli anni, non sarebbe educato! – vive a Roma, e osserva la vita con distacco e curiosità. Che stia facendo una passeggiata o prendendo un chinotto nel suo bar preferito, oppure che guardi l’umanità dalla finestra ovale della sua camera – una sorta di oblò sul mondo – nulla sfugge al suo sguardo attento. Le relazioni d’amore e le loro dinamiche sono la sua passione. Potete scrivere alla nostra Mava, però siete avvertiti: non aspettatevi parole di consolazione o massaggini dell’ego: lei non ha peli sulla lingua, anzi sulla penna, quindi vi risponderà come pensa che sia più giusto ma sempre con sincerità e affetto.

Lettera di Francesco

Carissima Mava Fankù,

sono disperato, e sai qual è il problema? Mia suocera. Ora, tu penserai che è quello della suocera rompiscatole sia un classico, ma posso assicurarti che la mia è incredibile.

Io sono di sinistra, e lei è di destra. Già prima le cose non andavano benissimo; puoi immaginare le frecciatine e tutto il resto ma adesso…da quando siamo in campagna elettorale, la sua casa è diventata una sorta di cellula politica nella quale c’è un viavai di gente, volantini, giornali; si tengono riunioni per organizzare la base dei volontari, si mangia al sacco, insomma sembra un campeggio per anziani fomentati e nostalgici. Non si dorme e non c’è pace, perché lei abita al piano di sopra e i rumori sono continui; inoltre, a volte mi capita di uscire di casa e incontrare uno dei suoi sodali, che fa la risatina e dice: “Buongiorno al comunista!”. Io non sono comunista ma di sinistra, e questa situazione sta portando problemi anche al mio matrimonio, perché mia moglie, che non vuol sentire parlare di politica si rifiuta di parlare con la madre, lasciandomi solo a fronteggiare questa suocera fin troppo attiva.

Cosa fare?

Aspetto un tuo consiglio.

Francesco

RISPOSTA VOCALE DI MAVA FANKU’ A FRANCESCO Sottofondo musicale: “L’amore fa Puff Puff”, melodia di Emyliù Spataro arrangiata alla tastiera da Svetlana Chmykhalova

Caro Francesco,

quello della suocera invadente, mi pare un argomento cardine ricorrente nella dinamica familiare del maschietto italico. Perdona lo stereotipo.

Ora, ridando un’occhiata alla tua letterina, mi sta sorgendo un malizioso dubbio: ma sei sicuro che dietro questa rivalità, pure politica tra te e tua suocera, che organizza nostalgici raduni salottieri e ti punzecchia dandoti del comunista, mentre tu sei solo di sinistra, certo, non si celi una reciproca ed erotica attrazione alla yin e yang, rosso e nero, eros e tanhatos, amore e morte, estasi e voluttà, uniti in un unico amplesso? 🙂

Mi dirai – “Ma che stai a dì? Te sei impazzita?”…. Eppure tua suocera la vedo più simile alla Anne Brancoft del film “Il laureato” che non ad una arzilla vecchietta nostalgica – “eh, magari!” – mi dirai e continuerai a dirmi che la detesti e basta, che fisicamente è contro ogni tentazione e bla bla… e intanto mi pare che il tuo matrimonio sia in crisi, perché tua moglie non vuol sentir parlare di politica, dunque non parla con tua madre… vedi? Sua madre! Ecco, lapsus freudiano… qui un Edipo traslato ci sta tutto 🙂

Ma così facendo tua moglie che, ad esser sincera, mi pare un po’ qualunquista, scarica a te i rapporti con la sua iper-sociale madre… Quindi, che consiglio vuoi che ti dia se, da come le racconti, mi sta più simpatica tua suocera della tua larvata mogliettina?

Non fraintendermi, Francesco, sono una Radical Shock :), quindi sono dalla tua parte, ma nel clima di questa sgangherata campagna elettorale, riconosco che lo spirito social di tua suocera, è vincente rispetto all’isolazionismo di tua moglie, e anche al tuo, oltre a quello delle nostre sinistre. Consentimi l’uscita dal tema, ma neanche tanto, perché come quegli slogan vintage degli ani d’oro: “Il personale è politico” e “Tutto è politica”, sopratutto non volerne sentir parlare…

Ti direi giocosamente di mollare tua moglie e scappare con tua suocera alla “Harol e Maude” 🙂 ma ti consiglio seriamente di seguirne l’esempio, perché si sa che l’unione fa la forza. E lo consiglio caldamente anche alle nostre egotiche primedonne di sinistra 😉 Stop.

Ma il mio vero consiglio è questo: “Staccati, anche con del solvente se necessario, da quell’appendice del tuo cellulare che hai usato per scrivermi, e corri subito da tua moglie che sta aspettando un tuo slancio, fregandotene per una volta delle chiacchiere destre di tua suocera, per far l’amore dalla sera alla mattina con la tua mogliettina.

Viva l’Amore dalla tua e vostra Mava Fankù

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Stefania Catallo, romana e fondatrice del centro antiviolenza Marie Anne Erize. Si occupa di storia orale e di diritti delle donne. Giornalista e scrittrice, ha pubblicato diversi libri, l'ultimo dei quali "Evviva, Marie Anne è viva!" (2018, Universitalia), ha ricevuto il Premio Orsello nella sezione Società.

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Emilio Spataro, in arte Emyliù, attore, chansonnier, fotografo, grafico. Di origine calabrese cirotana, vive a Roma. Opinionista e Web Master del Magazine.

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Attivista ANPI e Amnesty International, femminista, si occupa anche di Jus Soli e della causa degli italiani senza cittadinanza. Segue dal primo giorno la vicenda di Giulio Regeni, di cui riporta l'amaro conteggio ogni giorno sui suoi profili social. Attivista ANPI per il senso di profondo rispetto verso coloro che ci hanno liberato da nazisti e fascisti. "Siamo una democrazia e indietro non dobbiamo tornare".

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Opinionista disincantata, dotata di un notevole senso dell'umorismo e di una dialettica tagliente, Mava Fankù cura attualmente due rubriche, La Pillola Politica e I Pensierini di Mava, elzeviri su temi vari che ispirano la nostra signorina agèe, da poco anche in video, oltre che in podcast, oltre che in scrittura.

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Ho sperimentato il palco cimentandomi in progetti di Teatro Sociale tra il 2012 e il 2015 con testi sulla Shoa, sul femminicidio, sulla guerra. Il mio percorso teatrale è poi proseguito in autonomia quando ho sentito il desiderio di portare in scena testi scritti proprio da me.Tutti i miei scritti per scelta hanno come punto comune una ironia sana e leggera che aiuta il pubblico a riflettere sull'argomento proposto.

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