7 Dicembre 2023

FOCUS MONKEYPOX

NASCE “FOCUS MONKEYPOX” O VAIOLO DELLE SCIMMIE

I DATI CORRETTI PER UNA CORRETTA INFORMAZIONE

Con l’apertura di Focus Monkeypox, il nostro magazine diffonderà i dati settimanali diffusi da OMS e Ministero della Sanità, impegnandosi a dare un’informazione reale e veritiera sulla malattia.

Aggiornamento numero dei casi in Italia al 12 agosto: sono 644, con un aumento di 45 unità in 3 giorni. ( https://www.adnkronos.com/vaiolo-delle-scimmie-in-italia-45-casi-in-3-giorni_1dtkZpVptlWZfek80zhvCP )

E’ inutile negarlo: il vaiolo delle scimmie fa paura. I dati riguardanti la malattia sono in continua espansione, tuttavia è necessario essere obiettivi e conoscere la realtà per non alimentare il panico e la cattiva informazione, e soprattutto lo stigma sociale, che è il vero pericolo legato alla patologia. Ne abbiamo già visto le conseguenze apocalittiche durante gli anni ’80, quando l’AIDS fece il suo esordio sulla scena medica mondiale. Il 23 luglio 2022 l’OMS ha dichiarato il vaiolo delle scimmie (Monkeypox) “un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale (PHEIC)”.

Monkeypox: i dati ufficiali OMS

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato un aumento dei casi di vaiolo delle scimmie pari al 19,3% nella settimana dal 1 al 8 agosto, con il Brasile che ha registrato il maggior incremento di diffusione della malattia.

Secondo i dati diffusi, i 10 Paesi con il maggior numero di casi sono:

USA 9.460

Spagna 5.270

Regno Unito 3.017

Francia 2.601

Brasile 2.415

Canada 1.008

Olanda 959

Portogallo 710

Italia 599

Inoltre, altre nazioni hanno registrato i primi casi, ossia: Guadalupe, Guatemala, Lituania, Saint Martin, Moldavia, Groenlandia.

Il profilo tracciato da OMS

Secondo l’OMS, il 98,7% dei contagiati in totale, sono maschi dell’età media di 36 anni. Di questi, solo una piccolissima percentuale riguarda i minorenni, ovvero lo 0,1% dei bambini da 0 a 4 anni, e lo 0,5% tra 0 e 17 anni. Quindi, a parte pochissimi casi, è una malattia che riguarda gli adulti.

In base alla profilazione OMS, attraverso l’incrocio tra il numero dei casi e i dati noti sull’orientamento sessuale, il 97,2% si è identificato come “uomini che hanno rapporti sessuali con uomini”.

Tuttavia, sono stati registrati anche 351 casi di infezione tra gli operatori sanitari, sui quali si sta indagando per capire se il contagio sia avvenuto in ambiente medico.

Le fake news e i messaggi discriminatori

Il Ministero della Salute ha dichiarato: “Attorno a questo focolaio di vaiolo delle scimmie sono circolati messaggi che stigmatizzano alcune comunità. Tutti possono ammalarsi: chiunque abbia un contatto stretto di qualsiasi tipo con un caso di vaiolo delle scimmie è a rischio. In secondo luogo, stigmatizzare le persone a causa di una malattia è inaccettabile. Lo stigma può solo peggiorare le cose e ostacolare la lotta al virus”. Come più volte ribadito dal nostro magazine, la corretta informazione può fare la differenza nella diffusione della malattia.

Le uniche armi davvero efficaci sono la prevenzione e il vaccino: è altresì importante, come nel caso di qualsiasi malattia di tipo infettivo, dichiarare al proprio medico le condizioni di salute in cui si versa senza vergogna e senza paura di essere discriminati o “schedati”. Non farlo significa mettere a rischio tutti coloro coi quali siamo in contatto. Quindi, è assolutamente necessario dimostrare senso di responsabilità. Sul sito del Ministero della Salute sono riportate le modalità di vaccino e i punti vaccinali per regione (www.salute.gov.it).

Paola Corneli, presidente di Agedo Roma (www.agedo.roma.it),

associazione genitori di figli omosessuali, invia un messaggio ai nostri lettori per sfatare dal pregiudizio le modalità di trasmissione del monkeypox.

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